CASAL DI PRINCIPE. Sulla casa della famiglia di Luigi Corvino calaprisiell’ condannato ne “Il Principe e la scheda ballerina” una super antenna 5G con un clamoroso silenzio assenso del Comune

3 Agosto 2023 - 19:38

L’unico consigliere comunale che si è ribellato è Mario Schiavone che avrebbe addirittura denunciato i dipendenti dell’ufficio tecnico. Ovviamente, sia l’Arpac che la Prefettura sono rimasti tagliati fuori

CASAL DI PRINCIPE(g.g.) Sta facendo discutere non poco, nonostante il periodo vacanziero che, di solito, abbassa il livello di attenzione della popolazione su eventi come questo, l’installazione, in pieno centro, lungo Corso Umberto, di una potente antenna per smartphone 5G che, di solito, garantisce ai proprietari degli immobili con cui il gestore telefonico stipula l’accordo, di introitare una somma importante a titolo di canone, oscillante tra i mille e i 1200 euro al mese. La casa è quella della famiglia del geometra Luigi Corvino, implicato, come ricordano certamente i nostri lettori, nella vicenda giudiziaria de “Il Principe e la scheda ballerina”, per la quale, Luigi Corvino, detto calaprisiell’ fu anche condannato, dopo l’arresto nella famosa retata del 6 dicembre 2011

In effetti, questo immobile in cui è collocato anche un supermercato e alcuni uffici, è intestato al figlio di Luigi Corvino ed è quest’ultimo ad avere presentato, più di due mesi fa una SCIA per installare l’antenna 5G, in un’area in cui già insistono dispositivi, come ad esempio le antenna del nuove commissariato di Polizia e come le vecchie antenne dei dispositivi telefonici mobili installate da tutti i gestori telefonici un po’ più in là in pratica all’altezza del luogo in cui , nel luglio di 25 anni fa, Francesco

Schiavone Sandokan fu scovato nel bunker in cui si nascondeva e a pochi metri di distanza dal bar dove qualche settimana fa si è consumato l’omicidio del 18enne di Villa Literno Giuseppe Turco. Una che è da sempre il centro della cittadina di Casal di Principe, significativamente urbanizzata con scuole frequentate da bambini che operano a pochi metri di distanza.

Com’è noto, ogni Comune ha 60 giorni di tempo per rispondere in maniera affermativa od opponendo un diniego alla SCIA presentata da un qualsiasi cittadino, imprenditore o non imprenditore, che sia. Il responso arriva sempre a conclusione di istruttoria, durante la quale si verificano, prima di tutto, le condizioni determinate dal titolo urbanistico che possono consentire o non consentire un’installazione di questo genere.

Successivamente, l’Ufficio Tecnico, in questo caso l’ufficio tecnico del Comune di Casal di Principe, deve confrontarsi con l’Arpac, l’ente della Regione Campania che ha in se tutte le competenze per stabilire se l’impatto ambientale di un qualsiasi impianto sia compatibile con i livelli minimi di inquinamento elettromagnetico. Infine, sempre il Comune di Casal di Principe, avrebbe dovuto inviare la richiesta di SCIA alla Prefettura in modo che questa compisse tutti gli accertamenti sullo status dei proprietari rispetto ad un dato standard di legalità. Sindacato, quest’ultimo, che come si può ben immaginare in un posto come Casal di Principe dovrebbe essere sempre necessario e irrinunciabile.

Al contrario invece l’ufficio tecnico ha fatto trascorrere i 60 giorni, approfittando delle distrazioni agostane. E così l’autorizzazione è scattata di fatto con il silenzio assenso.

Francamente un atteggiamento incomprensibile e riprovevole quello del Comune di Casal di Principe e del suo ufficio tecnico, a maggior ragione in un posto amministrato da un sindaco – Renato Natale – sempre autodefinitosi un paladino, un campione della legalità.

Purtroppo c’è stato solamente un politico che ha preso posizione condannando duramente il comportamento dell’ufficio tecnico. Si tratta del Consigliere di maggioranza Mario Schiavone che a quanto si dice, avrebbe addirittura denunciato i dipendenti del Comune, operanti nell’ufficio tecnico dalla cui, – chiamiamola così – , distrazione è dipeso il via libera, come già detto mai enunciato e mai inserito nella procedura per ottenere il placet di Arpac e Prefettura, all’ istallazione di quest’antenna 5G che, come si vede dalle foto, si erge già molto alta sul tetto di questa casa della famiglia di Luigi Corvino. A quanto si dice infine pare che le richieste in SCIA per installare dispositivi e reti 5G siano più di uno. Ma questo lo vedremo nei prossimi giorni. Si parla anche di commistioni familiari, di fidanzamenti tra il figlio di Luigi Corvino e il figlio di un presunto socio di un componente dell’ufficio tecnico. Ma anche questo andremo ad accertarlo prima di scrivere il prossimo articolo.