CASERTA. Caro dirigente Biondi, caro sindaco Marino, queste si chiamano TRASTOLE. Avete aggiudicato un altro appalto a un’impresa nata due mesi prima dell’inizio della procedura

4 Novembre 2022 - 19:02

Per carità, questa qua non raggiunge il livello “trastolone maximo”, quello del giovanotto di Casapesenna che ha attivato la sua società addirittura il giorno dopo dell’inizio della procedura per l’affidamento di non meglio precisati interventi arborei dall’importo di 50 mila euro netti. Ma pure questa cosa dei fratelli Marotta per non meglio precisati interventi di arredo urbani dislocati sul territorio comunale (un vero regalo) ha, come si suol dire, il suo perchè

CASERTA (g.g.) – L’ultimo degli esempi da noi formulati in un articolo pubblicato ieri sera (CLICCA E LEGGI)

allo scopo di dimostrare l’analogia tra certi metodi adottati dei vertici del clan dei Casalesi in funzione degli appalti pubblici e fatti evidenti riguardanti le cosiddette amministrazioni attive, affidamenti erogati nel tempo presente, riguardava una società con sede a Limatola.

Tutto sommato era quello meno eclatante, ma il fatto che contenesse in sé quel determinato sintomo produttore dell’analogia con il metodo adottato dal figlio di Francesco Schiavone Sandokan, Nicola Schiavone, ci ha indotto a inserirlo.

La costituzione e la messa in opera di questa società, risalenti rispettivamente al 17 febbraio 2022 e al 12 aprile 2022 -manco a dirlo tre giorni prima (evidentemente andava di moda) di quel 15 aprile che segna la luminosa attivazione della Venti.Due Costruzioni, sede a Villa di Briano, anima a Casapesenna – accostava, era prossima in maniera assolutamente sospetta all’inizio della procedura di gara del comune di Caserta per la manutenzione e l’incremento dell’arredo urbano, attivata con una determina del 14 giugno 2022 e terminata con il prevedibile affidamento a questa ditta di Limatola, G.P.M. Services, lo scorso 12 ottobre, dunque meno di un mese fa.

In poche parole, il 12 aprile viene attuata la procedura prevista dalla legge per l’inizio attività, ovvero l’attivazione dell’oggetto sociale presso la Camera di Commercio Irpinia Sannio, che comunque costa centinaia di migliaia di euro, ed esattamente due mesi dopo, ripetiamo, il 14 giugno, partono ufficialmente le operazioni per l’affidamento.

L’impresa in questione – una srls – è di proprietà dei fratelli Pasquale e Giuseppe Marotta, entrambi originari di Limatola, capitale sociale: 900 euro.

Azz, novecento euro. Una cifra spaccata al millesimo rispetto a quella versata dal prode giovanotto di Casapesenna Paolo Barone in sede di costituzione della sua Venti.Due Costruzioni, anch’essa srl semplificata.

In verità, Barone si è dimostrato un vero e proprio fuoriclasse difficilmente battibile, perché lui la società l’ha resa attiva e l’ha abilitata totalmente il 15 aprile 2022, in questo caso 24 ore dopo (della serie: qua la pezza e qua il sapone) lo start riguardante la procedura di affidamento per la manutenzione degli alberi di Caserta, datata 14 aprile.

Per cui potremmo dire che i 900 euro di capitale sociale siano una sorta di stilema, di modalità codificata. Versi 900 euro, oggi vai dal notaio amico, riempi l’oggetto sociale di tutte le mirabilie possibili e immaginabili, tanto nessuno, benché meno il Ministero che gestisce il Mepa, ti chiederà uno straccio di documento che garantisca l’esperienza, e ti sei fatto una cosa di soldi.

Perché massimo 4/5 mesi dopo esserti trovato nella stanza del notaio, vivi l’ebrezza di aprire un cantiere nel quale vai a occuparti di cose di cui, magari, fino all’anno precedente non conoscevi neppure a livello di “dicesi…“.

Così funzionano le cose al comune di Caserta, in una vera e propria fabbrica della trastola che, volesse il cielo il signor dirigente Franco Biondi e il signor sindaco Carlo Marino presentassero una querela, perché poi vorremmo vedere davanti ad un giudice come si possono definire se non trastole operazioni di questo tipo, peraltro neppure isolate, visto che solo noi ne abbiamo trovate due nel giro di pochi mesi. E ciò fa pensare che in pancia all’albo pretorio o latenti rispetto a questo ce ne siano molte altre.