CASERTA. COMMISSIONE NEL PALLONE. Lello De Rosa diventa dirigente comunale a poche ore dall’ennesimo avviso di garanzia
11 Luglio 2025 - 18:21

Non vogliamo dire che la commissione post scioglimento per camorra viene da Marte, perché non è facile avere contezza di tutto. Ma avallare la determina a firma di Salvatore Massi è stato un autogol che ha dato i suoi frutti in meno di sette giorni
CASERTA – Non siamo rimasti molto stupiti quando qualche giorno fa, esattamente il 6 luglio, abbiamo letto la determina del segretario generale Salvatore Massi con la quale si toglieva dal bollente settore dell’Ecologia, delegando come nuovo capo dell’area ambiente il funzionario Lello De Rosa, già vicesindaco di Casapesenna, dove poi è stato sindaco Marcello De Rosa, ex vicepresidente della provincia e prossimo a diventarlo di nuovo.
Lello De Rosa era in quota DS per Lorenzo Diana in quell’amministrazione del “compromesso storico” tra Diana e Cosentino, capitanata da Fortunato Zagaria e ovviamente sciolta per infiltrazioni camorristiche.
Più che altro, ci è venuto da sorridere pensando che, forse, la presidente della commissione Antonella Scolamiero, triade arrivata a Caserta dopo lo scioglimento per infiltrazione camorristica dell’amministrazione dellex sindaco Carlo Marino, oltre a non leggere CasertaCe, aveva dimenticato di farsi fare un’attenta e precisa scheda biografica di dirigenti e funzionari del comune di Caserta.
Non vogliamo esagerare con il classico “viene da Marte”, però, ritenere opportuna che la scelta presa da Salvatore Massi di far diventare Lello De Rosa dirigente delegato, è certo un’opera abbastanza ardita.
Neanche il tempo di pensare se commentare o meno questa nomina, che da 24 ore proprio Lello De Rosa è ufficialmente indagato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata dal procuratore Pierpaolo Bruni, un capo degli inquirenti che, dal suo arrivo, ha dato una sterzata rispetto ad una china non esattamente gloriosa che stava prendendo la procura sammaritana. Questo non vuol dire che tutte le inchieste si chiuderanno con delle condanne nei confronti dei soggetti attualmente indagati, anzi, ma si stanno aprendo molti fronti sui presunti reati sulla pubblica amministrazione e ci pare una cosa buona e giusta.
Lello De Rosa risulta indagato per aver fatto da tramite tra l’imprenditore Antonio Giardino, che conosceva da anni, e Filippo Virno, che lo ha sostituto come funzionario al comune di Teverola, per aggiudicare alla società For.Eco. dei lavori nella città dell’agro Aversano, in cambio di denaro.
E allora sarebbe corretto per una questione di opportunità – come sarebbe stato non delegarlo alla funzione di dirigente – revocare in autotutela la determina del 4 luglio firmata da Massi.
La presidente Scolamiero e l’intera triade commissariale devono rendersi conto che si trovano su un comune dove ha regnato una gestione quantomeno inopportuna, in diverse occasioni ritenute illegale e criminale dalle procure DDA e di Santa Maria Capua Vetere e, per quel che vale, da questo giornale.
Non bisogna lasciare nulla a caso, avere gli occhi aperti anche su queste nomine perché poi ci si ritrova in situazioni spiacevoli come questa, dove un neo dirigente che solo poche ore dopo la sua nomina ha ricevuto una perquisizione da parte della magistratura inquirente.
