CASERTA. Continuate così, che poi una mattina… Filomena Casella nuova direttrice dell’asilo nido comunale

13 Dicembre 2018 - 11:34

CASERTA – La consigliera comunale Liliana Trovato, in ossequio al suo cognome, aveva trovato una intesa, probabilmente di tipo bio-antropologico, con Marcello Iovino.

L’avvento alla carica di assessore comunale ai Servizi Sociali di Maria Giovanna Sparago, una vera specialista in graduatorie lunghe e corte, era stato il segnale di una normalizzazione, di un punto di intesa raggiunto che avrebbe dovuto funzionare, se quei cattivoni della Dda e dei Noe dei Carabinieri non si fossero messi di traverso, almeno per un altro anno, alla luce del vergognosissimo e scandalosissimo contratto di consulenza che Carlo Marino, divenuto in quell’istante preciso il coordinatore di tale associazione di intenti, aveva fatto firmare a Iovino nel settembre scorso.

Iovino è stato costretto ad andare via, ma la sua eredità vive e si incarna in questa coppia straripante, nella prassi di azione di queste due signore molto dinamiche che, da parte loro, si sono costruite degli equilibri solidi, collegandosi ad un centro di interesse che potremmo definire la “lobby di villa arzilla”, costituita dagli inossidabili e sempre potentissimi Biagio Esposito, che ha messo la figlia in giunta, e Peppe Casella.

Un sodalizio inscindibile, che ancora oggi, nell’anno “quasi 2019”, fa man bassa di posti e prebende esattamente come avveniva alla fine degli anni ’80 e negli anni ’90, a dimostrazione delle ormai sorti…regressive della politica casertana.

C’è un avvenimento, verificatosi ieri, che è di per sé paradigma di tutto quello che abbiamo sostenuto nella prima parte dell’articolo.

La direttrice dell’asilo nido comunale, dottoressa Schiavone, dipendente con contratto a tempo indeterminato del Comune di Caserta, durante la festa organizzata per i saluti che la incanalano ad una meritata pensione, ha annunciato, al cospetto dei genitori dei bambini del nido e di fronte alle compiaciutissime signore Sparago e Trovato che il suo posto sarà occupato da Filomena Casella, nipote del citato Peppe Casella, ma soprattutto colei che fu sorpresa a maneggiare le buste nella gara d’appalto per l’individuazione della struttura di sostegno dell’Ufficio di Piano dell’Ambito Sociale Caserta-San Nicola-Casagiove-Castel Morrone.

Con la busta in mano nella stanza di Marcello Iovino e dell’allora assessora Maddalena Corvino, la quale su quell’episodio scrisse una lettera denuncia al segretario generale Luigi Martino, naturalmente ignorata e umiliata dalla sfrontata legittimazione che in una nota Iovino operò a copertura di quella presenza impropria nei suoi uffici della signora Filomena Casella, il cui contratto da collaboratrice dell’Ufficio di Piano era scaduto da mesi e che dunque non poteva stare in un ufficio pubblico del Comune a scartabellare tra le carte di una delicatissima gara d’appalto.

Una gara che fu revocata da Iovino dopo che lui, il capo di gabinetto di Carlo Marino, che di cognome fa Natale, e quell’altro campionissimo Cappuccio, non a caso transitato dagli uffici dirigenti del Comune di Caserta a quelli di Marcianise, avevano già preso visione dell’offerta economica.

Dalla revoca di quella gara si arrivò all’affidamento diretto, da parte di Iovino, della signora Casella e di altre sue due colleghe, del servizio di affiancamento dell’ufficio di Piano, che ancora oggi, a suon di proroghe, la Casella e le altre due ricoprono, intascando un migliaio di euro al mese in cambio di un lavoro di una dozzina di ore a settimana.

Ora, se l’assessore Sparago e la consigliera Trovato hanno applaudito ieri all’annuncio della prossima nomina della Casella a direttrice dell’asilo nido, c’è da ritenere che tutti questi procedimenti amministrativi, che hanno gettato ancora una volta un’ombra sinistra su tutta la gestione dei Servizi Sociali nella città capoluogo e nelle sue tre propaggini di hinterland, siano stati assimilati e fatti propri dall’assessora e dalla consigliera, evidenti continuatrici di quel sistema.

Domanda finale, che poi è destinata ad essere un filo conduttore del nostro lavoro di approfondimento giornalistico: ma se la direttrice Schiavone è stata scelta, a suo tempo, tra i dipendenti con contratto a tempo indeterminato del Comune di Caserta, se nell’organico dello stesso Comune, come esistono funzionari capaci e competenti in grado di avvicendare la pensionanda, perché si va a scegliere una esterna che al Comune di Caserta è legata solo da un contratto di collaborazione?

Già, perché. Sui motivi impresentabili e inconfessabili, riteniamo di esserci spiegati bene. Sull’agibilità giuridica dell’operazione, staremo a vedere.