CASERTA. Domani il convegno dello storico Comitato Macrico Verde ” Non solo di cemento vive l’uomo – Macrico: una foresta per Caserta” con il teologo Matteo Prodi e con relazioni mediche ed agronomo-ambientali sulla assoluta necessità di una foresta urbana per la città

20 Marzo 2025 - 08:04

Caserta (pm) – Più passa il tempo e si chiariscono le cose, più il masterplan diocesano per la presunta rigenerazione dell’area dell’ex-Macrico mostra la sua implausibilità.

Intanto per il modo di procedere. Come hanno spiegato alcuni autorevoli urbanisti indipendenti, agire, come si sta facendo, in assenza del Piano Urbanistico Comunale e aver attivato la procedura autorizzatoria dell’Accordo di Programma, che ha trasferito il dossier urbanistico dalla sua sede naturale di Caserta alla Regione Campania e che ha natura profondamente autoreferenziale, diviene incomprensibile alla luce di un corretto agire. Poi, un’amministrazione comunale come questa, che è in predicato di un possibile scioglimento per condizionamento delinquenziale, dovrebbe, per un elementare principio di opportunità istituzionale, astenersi da decisioni che, quale questa per il Macrico,

eccedano dalla normale amministrazione, fino a quando non si chiariscano le cose che si sospettano. L’idea, ribadita appena l’altro ieri dal presidente De Luca a margine della presentazione dei nuovi Terminal Bus ed Hub turistico nell’area dell’ex-Canapificio – un’autentica invenzione spenditoria, in presenza del notevole parcheggio interrato di piazza Carlo di Borbone che ci si ostina a non voler valorizzare – di procedere subito alla realizzazione di un primo parco tematico a fronte dei quattro previsti implica il frazionamento dell’intera area che in tal modo perderebbe il suo connotato di risorsa ambientale unica.

Questo, come dicevamo, per il modo di procedere. Poi viene il merito. La narrazione episcopale attorno a questo bene parla di ambientalismo, di ecologia, di creato, e non si esita a fare riferimento strumentale alle encicliche di papa Francesco Fratelli tutti e Laudato si’ , che appaiono tuttavia piegate a letture strumentali, riduttive e nominaliste. Ciò che si verrebbe a realizzare è in realtà un nuovo isolato urbano, una nuova zona satellite cittadina fortemente edificata e con notevole presenza di attività anche d’impresa, per quanto possano essere di interesse pubblico in senso lato. Si ipotizzano luoghi di ritrovo sociale, di intrattenimento e sportivi, con sedi, strutture, attrezzature, organi di gestione che andrebbero a costituire una nuova cittadella di cui non si ha certamente bisogno. Lo scempio di cemento subito e che tuttora subisce Caserta richiede che ora se ne sviluppi il verde in senso vero e non con i quattro giardinetti e qualche piccolo parco sovraccarichi di laterizi ed allestimenti e di solo qualche albero.

LA LOCANDINA DEL CONVEGNO

Lo storico Comitato Macrico Verde, interprete autentico da oltre venti anni di questa necessità della città, si batte da tempo perché nell’area, già in buona parte naturale, venga realizzata quella che, con termine sintetico, si definisce una foresta urbana. Il concetto di questa è più che intuitivo. Nei 33 ettari dell’ex Macrico deve regnare la natura. Senza dire che non ci inventerebbe niente di nuovo, poiché foreste urbane vengono ormai realizzate in tutta Europa, peraltro con costi di impianto e di manutenzione irrisori rispetto alle cifre spropositate che richiedono progetti come questo del vescovo Lagnese. Il quale chissà se si è mai chiesto come mai il sindaco Marino, che ha tentato invano per anni di urbanizzare l’area, abbia abbracciato immediatamente i suoi disegni.

Chi segue questa vicenda sa che da tempo ci sono botte e risposte tra il Comitato Macrico Verde e la curia casertana. La novità ultima è che l’associazione cittadina ha organizzato per venerdì prossimo il convegno dal titolo “Non solo di cemento vive l’uomo” che più esplicito di così non poteva essere per censurare i disegni diocesani. Pubblichiamo in calce il comunicato stampa diramato per l’occasione, a cui non dobbiamo aggiunger niente per la sua chiarezza e la sua esplicita posizione. Forse non è inutile segnalare la presenza tra i relatori dell’autorevole teologo bolognese don Matteo Prodi, che chissà che ne dirà della teologia casertana del “mattone” costruita intorno al terreno finora scampato alla mai doma lobby dei costruttori.

IL COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO MACRICO VERDE