CASERTA. Don Antonello Giannotti sceglie ancora l’imprenditore Nunziante, accusato di CORRUZIONE al comune. Alla Gesim il cantiere del teatro Izzo da UN MILIONE DI EURO

31 Marzo 2025 - 19:36

Soldi di natura privata. Niente da obiettare. Ma in parte sono fondi legati a donazioni di fedeli. Non era meglio aspettare la definizione di questa non limpida vicenda? Se non ricordate l’articolo di 10 mesi fa sugli “eroi delle due tonache”, questa storia potrebbe riaccendervi la memoria

CASERTA (l.v.r.) – Noi non conosciamo esattamente il modus operandi dietro alla gestione dei lavori di una chiesa ricadente, in questo caso, nella Diocesi di Caserta. Non sappiamo se i fondi arrivano dall’Istituto diocesano per il sostentamento del clero oppure se la somma per lavori da eseguire su proprietà della parrocchia vengano direttamente dalle casse della chiesa, dei fedeli.

In questo caso, però, non fa molta differenza, poiché la figura di guida della Chiesa

Nostra Signora di Lourdes e dell’Idsc combaciano: parliamo di don Antonello Giannotti, figura di importanza apicale nella città e nella chiesa del capoluogo.

L’Istituto di sostentamento del clero è sostanzialmente il braccio economico operativo della Diocesi guidata da Don Pietro Lagnese e che ha in mano i cordoni della borsa. E quelle mani sono di don Giannotti.

Dicevamo, nel caso di cui parliamo non fa tantissima differenza. Si tratta dei lavori di riammodernamento del Teatro Izzo, di proprietà della Parrocchia di Nostra Signora di Lourdes.

Non sappiamo l’esatta somma, una cifra molto importante, ovvero un milione di euro, abbia gravato sulle casse della chiesa o dell’Idsc, ma sappiamo, ad esempio, quando sono iniziati i lavori, il 13 di gennaio, e chi opera in queste attività di ristrutturazione.

La società esecutrice è infatti la Gesim, impresa che i lettori di CasertaCe conoscono bene, anche prima del giugno 2024, ovvero quando la procura di Santa Maria Capua Vetere ha scoperchiato l’inchiesta sulla corruzione al comune di Caserta, indagando, tra gli altri, Massimiliano Marzo, Franco Biondi, Gianni Natale, Emiliano Casale e gli imprenditori Gioacchino Rivetti e Raffaele Nunziante.

Proprio quest’ultimo è il titolare della Gesim e, riassumendo in breve la vicenda, è accusato di aver comprato voti per 50 euro ciascuno in favore di Marzo. Successivamente, nel marzo 2022, Marzo avrebbe aiutato la Green Aedilis, impresa neocostituita da Nunziante, facendogli ricevere incarichi firmati dai vari Biondi e Natale.

E non si tratta dei primi lavori che Raffaele, assieme al padre, Ciro Nunziante, compiono per la Diocesi di Caserta. Potremmo dire, infatti, che c’è una certa fiducia da parte di don Antonello Giannotti nei confronti di questo imprenditore, innocente fino a sentenza definitiva, ma che sta affrontando un processo per corruzione e che ha rischiato l’arresto, invocato e non ottenuto dalla procura sammaritana.

Come scrivemmo la scorsa estate, infatti, la Gesim è stata scelta dall’Idsc guidato da don Giannotti per alcuni lavori urgenti per la messa in sicurezza di una porzione di muro perimetrale dell’ex Macrico, cadente in via Politano. Era il maggio 2024, ovvero un mese prima dell’esplosione dell’inchiesta.

Ma alla Diocesi di Caserta i mezzi Gesim non sono certo sconosciuti, essendo stati utilizzati anche per un altro cantiere, nel dicembre 2024 e crediamo ancora attivo, relativo alla parrocchia San Vincenzo Martire, a Briano.

Ora, noi sappiamo che il denaro speso non è quello pubblico, dello Stato, bensì a disposizione della chiesa (o dell’Idsc). Ma si tratta comunque di soldi che i fedeli, chi crede nella bontà della chiesa e delle opere di don Antonello ha donato, per spirito, per attaccamento alla fede cristiana.

Ripetiamo, è innocente fino a prova contraria Nunziante e resta tale. Forse è stato “aggredito” da una magistratura brutta e cattiva, lo scopriremo durante il processo, ma don Giannotti non poteva aspettare il chiudersi di questa grave vicenda giudiziaria che vede coinvolto in prima persona, da protagonista il costruttore che sta lavorando al teatro della Chiesa di Lourdes e con un cantiere da un milione di euro?