CASERTA Giunta, caos e urla oggi nelle riunioni tra Marino e i gruppi. Pd sull’orlo di una crisi di nervi. Il sindaco rifila la Martino ad “Origini”. Marzo, Casale & c. si alzano e se ne vanno

20 Novembre 2021 - 20:37

Fumata nera, nerissima: a 36 ore dalla prima seduta del consiglio comunale Marino si ritrova ancora senza esecutivo. Il primo cittadino raddoppia gli assessorati a Italia Viva. Il Partito democratico alla frutta: messa in discussione la presidenza ad Andrea Boccagna, il primo cittadino la propone a Tenga (Origini). Guerra nei moderati: no alla Vairo in quota Insieme.

 

 

CASERTA  (rita sparago) Giornata febbrile per Carlo Marino che ha trascorso il pomeriggio e la serata ad incontrare gli eletti ed i coordinatori delle sette liste che lo hanno sostenuto in campagna elettorale (sei, se escludiamo Azione con Carlo Calenda che non ha superato lo sbarramento) nel tentativo di comporre la giunta.

Lunedì mattina, come da ordine del giorno, il primo cittadino dovrebbe presentare il suo nuovo esecutivo al consiglio comunale ed alla città tutta, ma ciò che forse Marino non si aspettava sono stati gli ostacoli che, ancora una volta e a poche ore dalla prima seduta dell’Assise, i gruppi hanno frapposto alla stesura dell’elenco dei nove assessori comunali che dovranno formare il suo governo. Richieste, veti, musi lunghi, mugugni e qualche “vaffa” non sono mancati. Eppure da navigato amministratore quale è, il sindaco avrebbe dovuto immaginare che non tutto sarebbe filato liscio, soprattutto quando, a poche ore dalla prima Assise, è lui stesso che cerca di “cambiare le carte in tavola” ed inserire o favorire qualche eletto o qualche gruppo.

Ma andiamo con ordine. Ad inaugurare la lunga serie di “incontri bilaterali”, sono stati i rappresentanti del listone “Moderati-Insieme per Caserta” (il sindaco ha voluto adottare la regola dello scorrimento decrescente: dai più votati ai meno votati). Sette i consiglieri eletti e tre gli assessorati per i moderati: il problema è che lo stesso sindaco pretende dal gruppo che uno dei tre posti in giunta loro spettanti venga assegnato ad Adele Vairo; addirittura, nell’incontro odierno, Marino ha proposto agli astanti che, in caso di un no deciso alla dirigente scolastica, il gruppo avrebbe dovuto indicare quale assessore esterno Annamaria Sadutto. Insomma, nell’uno o nell’altro caso, si tratterebbe, comunque, di un nome voluto dal sindaco. Molti degli eletti si oppongono a tali imposizioni e, per questa ragione, dopo un primo vertice alle 15 di oggi, si sono riaggiornati a domani mattina (ma stavolta si incontreranno solo i coordinatori con i consiglieri eletti). Per i moderati restano, in ogni caso, blindate le posizioni di Emiliano Casale (vicesindaco e deleghe alle Attività produttive, eventi, ecc.) e di Massimiliano Marzo (Lavori pubblici). Per quest’ultimo potrebbe anche palesarsi la candidatura alle elezioni provinciali.

Dopo aver ascoltato il gruppo dei moderati, Marino ha incontrato i rappresentanti del Partito democratico: quattro gli eletti (Giovanni Comunale, Matteo Donisi, Roberta Greco, Andrea Boccagna) tutti presenti stasera nella stanza del sindaco insieme al segretario cittadino Enrico Tresca. E’ stato proprio nel corso di questo incontro che i toni sono diventati accesi e le urla non sono mancate. Due gli assessorati loro spettanti: uno, certo, ad Enzo Battarra. E’ sul secondo assessorato che si è accesa la rivolta interna: una parte del gruppo vorrebbe il ritorno in giunta di Franco De Michele, inviso, però, a tanti altri ma, probabilmente, non al sindaco che, dovendo comunque garantire l’assessorato all’uscente Gerardina Martino, espressione dell’ala olivierana del Pd, ha proposto al gruppo “Origini” di prenderla quale assessore in quota propria.

Una macedonia incredibile. Ad Origini, inoltre, è stata anche proposta la presidenza del Consiglio, in questo caso a Donato Tenga. Ciò, probabilmente anche perché nel Partito democratico pare che si sia messa in discussione anche la posizione di Boccagna che, invece, fino a ieri avrebbe dovuto essere candidato alla presidenza dell’Assise cittadina.

Chi è invece nelle grazie del sindaco è certamente il gruppo di Italia Viva che ha tre consiglieri comunali eletti: Domenico Maietta, Roberto Peluso, Emilianna Credentino. Finora si era parlato di un unico assessorato, le cui deleghe andranno a Maietta. Ma stasera il sindaco ha proposto un doppio assessorato ai renziani, in modo tale da far entrare in consiglio comunale anche Massimiliano Palmiero, oltre che al primo dei non eletti Pasquale Antonucci. In tal caso, probabilmente, Marino vorrebbe far entrare in giunta Emilianna Credentino.

Per Noi Campani, l’abbiamo scritto più volte, a sedere in giunta dovrebbe essere Luigi Bosco, mentre la consigliera Liliana Trovato si accontenterebbe della candidatura alle Provinciali. Infine, ci sarà un assessore donna, indicato dal Movimento Cinque stelle, a cui verrà assegnata la delega alla Transizione ecologica.

Le questioni sono tante, interne ai singoli gruppi e nei rapporti con il primo cittadino: stasera nessuna fumata bianca per la giunta comunale della città di Caserta. Difficilmente per lunedì mattina si riuscirà a trovare la quadra, salvo l’intervento di pontieri in grado di raccapezzarsi in questo caos.