CASERTA. Giovedì il convegno di Italia Nostra sulla cappella della Ratta del XVII secolo. Ennesimo tentativo di salvarla da indifferenza ed indolenza di Soprintendenza e comune

4 Novembre 2024 - 19:00

Caserta (p.m.) – Giovedì prossimo 7 novembre, alle ore 17,30,  la sezione casertana “Antonella Franzese” di Italia Nostra ospiterà, presso la sua sede di  via Colombo 36, un convegno sulla storica cappella dei della Ratta, ubicata nel cuore di Caserta antica, nell’omonimo vicolo che si diparte dalla più nota piazza Correra, e che, per quanto venga fatta risalire al 1326, è di fatto sconosciuta a gran parte dei casertani.

Intervverranno all’incontro, in qualità di relatori,  la professoressa Dora Barletta, docente del liceo classico casertano ed autrice di un recente saggio sul tempietto ( a lato, la copertina del volume) – che, per quanto di ridotte dimensioni, è di estrema rilevanza per le memorie della città – con il professore Michele Casella che ha collaborato alla preparazione del  testo.

L’edificio, che  ha lo statuto di cappella gentilizia, benchè versi in condizioni fatiscenti, presenta ancora importanti testimonianze remote della città, come una  serie di epigrafi del XVII secolo e brani decorativi del periodo barocco.

Attualmente in proprietà dei fratelli Edoardo, Giovanna e Maria   Giordano, che l’hanno ricevuta dalla madre marchesa Laura Daniele di Bagni (ultima erede dei della Ratta del ramo di Caserta, secondo la genealogia della famiglia Daniele di Caserta risulta nata a Caserta il 15 dicembre 1919 ed  ivi deceduta il 17 settembre 1993, coniugata Giordano), la cappella faceva parte della villa nobiliare dei della Ratta che fino agli anni ’60 esisteva, con il suo ampio aranceto, al posto del palazzo Giordano che dà su via Battisti.

La sezione “Antonella Franzese” di Italia Nostra, consapevole della rilevanza storico-architettonica del compendio edilizio, già dal 2018 l’aveva inserito nella propria Lista Rossa (in basso, la scheda di ricognizione della cappella), cioè quella dei beni culturali in pericolo, per sollecitarne la salvaguardia.

Anche se, in effetti, risulta sottoposto a vincolo monumentale fin dal 1994, si trova in stato di totale e pericoloso abbandono e nessun intervento conservativo ci risulta sia stato effettuato nel tempo. Sebbene la proprietà abbia dichiarata la propria disponibilità ad eseguire i lavori murari di messa in sicurezza  con l’indispensabile concorso pubblico data l’onerosità degli interventi necessari ed a consentire la successiva apertura alle visite, nulla se ne è fatto.

La stessa professoressa Barletta, alla presentazione del suo libro dello scorso giugno, ha reso noto di aver investito della problematica il Soprintendente delegato Mariano Nuzzo. Speriamo che questo giovedì ci siano novità positive a questo proposito.

Certo è che anche questa vicenda dimostra come il sistema della spesa pubblica e delle tutele dei beni culturali del territorio sia da rivedere completamente. Non è possibile che il comune di Caserta butti il denaro per iniziative pseudo culturali,  per campagne propagandistiche aleatorie, per la comunicazione digitale, che  arricchiscono solo i beneficiari, e non lo trovi e né se ne preoccupi per interventi indispensabili e di tale importanza come questo di cui necessiterebbe la cappella della Ratta.

Il convegno si presenta particolarmente importante anche per il previsto intervento della storica dell’arte professoressa Massima Sfogli. La docente  svolgerà  specifiche riflessioni sull’abbandono in cui versano importanti testimonianze cittadine del passato, sul degrado generalizzato che vive Caserta e sulla speculazione edilizia che affligge il capoluogo oggi come ieri.