CASERTA. Il giorno dopo la morte di Gennaro, ora posto di vigilanza fisso nella movida e stop all’alcol

30 Agosto 2021 - 17:47

CASERTA – Meno alcol e un servizio di vigilanza fisso a Caserta. E’ quanto stabilito questa mattina dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dopo la morte del 18enne Gennaro Leone, accoltellato sabato nei luoghi della movida del capoluogo. Alla riunione hanno preso parte il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, il sindaco Carlo Marino, il presidente della Provincia Giorgio Magliocca e le autorità militari.

E’ stato stabilito di reiterare le ordinanze sindacali in scadenza per limitare ulteriormente il consumo di alcolici. Altri provvedimenti saranno predisposti per regolamentare meglio l’esercizio delle attività nei luoghi della movida. Ma, soprattutto, è stato annunciato un servizio di vigilanza fisso, a cura della polizia municipale di Caserta, in piazza Dante, nelle ore di maggiore afflusso. I controlli delle forze dell’ordine saranno poi maggiormente orientati, negli orari serali del weekend, nelle strade più ‘sensibili’. In agenda, infine, un tavolo tecnico in Questura per stabilire le unità da utilizzare e i servizi specifici da predisporre.

Il
sindacato LeS Polizia: “Organico risicato. I rinforzi in Polizia non sono mai arrivati. “

“Quando nelle zone dalla movida non ci sono controlli, passa purtroppo un messaggio di impunità. Oggi, nel territorio casertano, i giovani camminano tranquillamente con coltelli addosso. Ho inviato una lettera al Questore di Caserta, Antonio Borrelli, per chiedergli di farsi portavoce delle esigenze del territorio. Servono rinforzi, il governo deve aprire gli occhi perché Caserta è un territorio particolare. Ci sono poche unità di polizia, con un organico risicato come si fa a controllare un territorio così difficile? Chi ferma questi scalmanati?”. Lo ha detto Antonio Porto, segretario provinciale del sindacato ‘Les Polizia’. “Nonostante il passaggio della nostra Questura in ‘Fascia A’, non c’è mai stato quell’incremento di unità previsto. Anzi, da quello che emerge sono stati persi circa 50 uomini. E altri 150 andranno a breve in pensione. La situazione – conclude – si farà sempre più dura se non si corre presto ai ripari”.