Caserta. Il questore in pensione Argirò si rivolge ai commissari del comune per la “movida”
12 Maggio 2025 - 12:11

Caserta – L’ex questore in pensione Natale Argirò, con la lettera aperta che pubblichiamo, si rivolge alla commissione straordinaria del comune di Caserta additando le possibili linee di intervento per il governo del fenomeno della mala-movida cittadina, il quale è sostanzialmente fuori controllo. Argirò, peraltro, pone una questione tecnico-giuridica niente affatto secondaria ed ossia quella delle competenze istituzionali ad intervenire nella delicata materia, sfatando, allo stato della legislazione di settore, l’idea che si è andata affermando impropriamente nel tempo della competenza pressoché esclusiva del sindaco quale ufficiale di governo. Ed in proposito riporta l’esempio della provincia di Rimini.
LA LETTERA DI ARGIRO’
A proposito di “Movida” – Lettera ai Signori Commissari del Comune di Caserta
Premetto
Non so come andrà a finire l’iter giudiziario, che si preannuncia lungo, tuttavia, devo
prendere atto con soddisfazione che finalmente la Magistratura ha dato un forte
segnale in materia.
Comune messo in stato di accusa, quindi, forse perché l’ordinamento vigente (L.
48/2017) assegna al Sindaco la responsabilità della sicurezza urbana; ma come stanno veramente le cose?
Parimenti, siccome il rapporto “La sicurezza fuori casa” pubblicato da “Univ- Censis” assegna la maglia nera a Milano in tema di sicurezza personale e ordine pubblico, sarà colpa del Sindaco del Comune del capoluogo lombardo o vi sono corresponsabilità di altre Istituzioni?
La domanda è: I Sindaci hanno la forza pubblica sufficiente per far fronte da soli alla
violenza che dilaga nelle città, specialmente il sabato sera? Sicuramente no ed allora perché l’Ente deve essere sempre posto in stato d’accusa mentre le altre Istituzioni che pur operano nel campo della Sicurezza pubblica no? Forse perché è l’anello più debole della catena dei “controllori” dell’ordine pubblico!
Allora, ritornando, alla nostra città e al tema in argomento, quello che va rimproverato al Comune di Caserta è che, non disponendo di forza sufficiente e pur potendo stipulare patti per la sicurezza (L. 19/2017) con la Prefettura e con le Forze dell’Ordine, per far fronte ad esigenze straordinarie di controllo del territorio, come la baraonda del sabato sera, NON lo ha fatto.
Signori Commissari, per favore, non commettete lo stesso errore!
Chi scrive non è stato soltanto un questore della Repubblica che, evidentemente “certe cose” le sa, ma ha fatto anche parte della “troika” Commissariale, proprio come voi, che anni addietro ha gestito un Comune del casertano il cui Consiglio era stato sciolto per i medesimi motivi.
Ebbene, tralasciando i risultati conseguiti, al fine di evitare fraintendimenti autocelebrativi, sento di poter evidenziare che amministrare un Ente senza dover fare i conti con maggioranze ed opposizioni, è sicuramente meno complicato e che, quindi, sarà più semplice per Voi conseguire i risultati che i cittadini si aspettano nel campo della legalità (nella gestione degli appalti), della sicurezza (con la videosorveglianza), e del decoro (strade, parchi e verde) nella città della Reggia che ospita più di un milione di visitatori all’anno.
Per quanto riguarda la “Movida” in particolare dalle colonne di questo Giornale e
non solo, avevo lanciato un appello al Sindaco uscente che non ha raccolto e che
ora rivolgo a Voi.
Stipulare un Patto ex legge 19/2017 ss.ii.mm. con tutte le Istituzioni locali, con le Associazioni e Comitati cittadini, coinvolgendo anche i pubblici esercizi, al fine di dar vita ad un “Modello Caserta” che permetta ai ragazzi di divertirsi in sicurezza ma rispettando i diritti altrui!
Un Patto, nella cui direzione va anche il nuovo Decreto Sicurezza, in base al quale in
un Comitato Ordine e Sicurezza convocato ad hoc, allargato ai responsabili degli
Enti e degli Uffici locali, ognuno si impegni ad agire secondo le proprie competenze,
coordinati da un’unica regia, dalla Prefettura.
L’ha capito la Prefetta di Rimini che l’altro giorno, al termine di un Comitato sulla
Movida, con le Forze di Polizia e il Sindaco, ha dichiarato: “Chiedo l’impegno di
tutti. Vogliamo arrivare a un protocollo con le Associazioni che sia “tagliato” su
misura per la realtà del Riminese”.
Se lo ha fatto la Prefetta di Rimini non vedo perché non dovrebbe farlo la Prefetta di
Caserta.
Se il Patto fallirà, sarà il fallimento di tutti, ma non si potrà dire che il Comune
avrebbe dovuto fare di più come da sentenza in premessa.
Natale Argirò – già questore