CASERTA. Incredibile ma vero: il sovrintendente Buonomo pensa di poter revocare un accordo tra due ministeri per portare l’Aeronautica nel fatiscente ospedale militare
9 Luglio 2018 - 18:54
CASERTA – (g.g.) Veramente sorpresi dalla trasformazione genetica del sovrintendente Salvatore Buonomo.
Quando lo ascoltammo, nel giorno del suo insediamento, avemmo la sensazione di un uomo molto consapevole della struttura della propria funzione, del perimetro entro il quale questa doveva esplicarsi. Un uomo composto, ortodosso così come dovrebbe essere un dirigente dello stato che si muove prima di tutto con l’obiettivo di realizzare i piani del governo da cui dipende.
Sono bastati 3 o 4 anni vissuti a Caserta, città della braciola per antonomasia, e anche Buonomo si è “imbraciolato”. Probabilmente sarà stato il contatto quotidiano con la signora Torriero e con altri funzionari o fornitori d’opera della Sovrintendenza, magari ancora con qualcuno di quelli che sta subendo un’inchiesta da parte dell’autorità giudiziaria.
Fatto sta che sotto il possente sole del mese di luglio, Buonomo si è messo, all’improvviso, a fare il ministro dei beni culturali, scalando 7/8 gradini della gerarchia del Mibact.
Perché solo valutando l’esistenza di questo miraggio dovuto evidentemente al caldo intenso degli ultimi giorni, si può minimamente spiegare l’incomprensibile atteggiamento che, ci raccontano, da più di un anno, Buonomo ha assunto, mantenendolo con rigidità proprio nell’ultimo mese, nei confronti dei progetti delle ormai famose palazzine di via Passionisti, che dovrebbero ospitare la nuova scuola per sottufficiali dell’Aeronautica.
Queste palazzine non nascono dal nulla, ma da un dirimente documento di formale intesa, firmato dal ministero dei beni culturali e dal ministero della difesa il quale, nell’occasione, interpretò al 100% la posizione dell’Aeronautica militare.
Dicevamo della guerra di velluto scatenata dalla Sovrintendenza. L’anno scorso si sono persi già 8 milioni di euro di finanziamento, disponibili in forza di quell’accordo interministeriale, perchè Buonomo si è messo in testa che a lui “il presepe non gli piace“, che le palazzine, già in via di progettazione negli uffici tecnici dell’Aeronautica, vidimate dal governo e ultima spiaggia reale affinché la Scuola Sottufficali resti a Caserta, non devono essere la nuova sede della scuola Sottufficiali che invece deve, udite udite, spostarsi in un’ala dell’ex ospedale militare di Casagiove.
Un luogo che va sicuramente recuperato (diciamo che occorrono un centinaio di milioni di euro solo per renderlo agibile) ma che è del tutto inadeguato ad ospitare la struttura di formazione dell’Arma azzurra. Ma, soprattutto, non c’azzecca nulla con il portato definitorio dell’accordo firmato tra i due ministeri.
Che la situazione si sia complicata e che gli aeronauti siano seriamente arrabbiati è dimostrato dal fatto che mai un raduno, come quello svoltosi stamattina, era stato presenziato così autorevolmente: c’erano il responsabile nazionale delle scuole dell’Aeronautica,Generale Umberto Baldi ma c’era anche, addirittura, il Capo di Stato Maggiore Generale Enzo Vecciarelli, ad affiancare il comandante della scuola di Caserta, colonnello Nicola Gigante, il quale da qualche tempo è vittima delle strampalate istanze della Sovrintendenza.
Ritornando alle braciole, piatto tipico casertano, si è sentito parlare, in questi giorni, di possibili interventi di privati rispetto al recupero dell’ospedale militare. Ma ripetiamo questo non c’azzecca nulla con un accordo già sancito e già sacramentato che l’Aeronautica considera l’unica opzione possibile per rimanere a Caserta.
Non pensiamo che Buonomo sia soggetto o oggetto di qualche piano luciferino messo a punto da uno dei tanti imprenditori ricottari che in questa provincia rappresentano il 90% della categoria. Perché se così fosse, la letale casertanizzazione del sovrintendente sarebbe completa.
In conclusione, quelli dell’Aeronautica si sono letteralmente rotti le scatole di sentirsi chiedere da Buonomo di localizzare la scuola sottufficiali nella zona della chirurgia dell’ex ospedale militare. Noi ribadiamo il concetto: l’accordo interministeriale va rispettato a meno che il sovrintendente, a cui l’irraggiamento di “Luglio col bene che ti voglio” non lo abbia convinto di essere diventato lui, il ministro dei beni culturali.
Tra poco ospiteremo varie reazioni, a partire da quella del Cocer dell’Aeronautica, cioè del sindacato, il quale si esprimerà in maniera durissima nei confronti della Sovrintendenza di Caserta e della sua sconcertante posizione.