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CASERTA. La famiglia Dresia e il parcheggio di via Pollio. Ringraziamo il vicesindaco Casale, ora però ci risponda a queste 8 domande

25 Gennaio 2022 - 13:26

Si tratta di un contributo costruttivo. D’altronde, gli uomini e le donne di buona volontà a cos’altro devono tenderesse non al rispetto assoluto delle leggi e degli ordinamenti, svolgendo un’attività di severo controllo affinchè chi svolge una funziona pubblica la sviluppi nell’interesse della comunità e non lasciando nulla di intentato per evitare di coltivare interessi di tipo privato, individuali anche e soprattutto di carattere elettorale?

 

CASERTA – (g.g.) Apprezziamo la buona volontà, contenuta, almeno in apparenza (perchè sulla sostanza quando c’è di mezzo la politica nessuno ci può mettere realmente le mani sul fuoco), usata dal vicesindaco nonchè assessore alle attività produttive della città di Caserta Emiliano Casale, che ringraziamo per aver risposto ieri alle domande da noi formulategli (CLIKKA E LEGGI).

Va dunque sfruttato questo momento di civile e democratico confronto sull’argomento di cui CasertaCe si occupa da anni e anni, per sviluppare ulteriormente il volume delle argomentazioni e delle ragioni da noi esposte sulla storia della gestione del parcheggio di via Pollio, il quale, di per sè, proprio come dimostrano i dinieghi e le proteste avanzate dai commercianti per la sua chiusura nelle giornate di sabato e domanica scorsi, potremmo definire, senza rischio di esagerazione, un asset strategico della mobilità della città di Caserta e dunque un luogo sul quale l’amministrazione comunale dovrebbe tenere, non due occhi, ma utilizzando magari specchi e protesi artificiali, 100, mille occhi aperti.

Esattamente quello che non ha fatto negli ultimi 20 anni. Esattamente quello che non ha fatto il sindaco Carlo Marino nella precedente consiliatura; precisamente quello che non ha fatto Pio Del Gaudio in uella ancor più remota, esattamente quello che non hanno fatto la giunta di centrosinistra di Nicodemo Petteruti e quella di centrodestra di Luigi Falco, quest’ultima, con, manco a dirlo, Pio Del Gaudio assessore alle attività produttive e Carlo Marino, amico di sempre della famiglia Dresia, nella veste di super assessore ai lavori pubblici nonchè di reuccio delle preferenze sotto alle insegne di Forza Italia.

E allora, prendiamo la palla al balzo e ci affidiamo alla buona fede che consideriamo tale fino a prova contraria, del vicesindaco Emiliano Casale, per rimettere in campo delle questioni sicuramente più importanti rispetto a quella relativa all’esito della “garetta” di un anno che il comune si appresta a realizzare.

Più importanti, perchè una spiegazione a tutte quante queste zone d’ombra che hanno connotato la gestione dei Dresia, ma soprattutto che hanno connotato l’assoluta inesistenza di ogni doveroso controllo amministrativo da parte del comune, non può essere disconnessa da quello che sarà il futuro di questo spazio, di quest’area nodale della città.

Fatta la dovuta premessa e riconosciuto a Casale di aver espresso dei concetti importanti, ritorniamo alla valutazione sulla buona volontà. Quando Casale infatti afferma di poter garantire che la Sea non tornerà a gestire il parcheggio di via Pollio, ciò attiene alla sfera delle evidenze effettuali, visto che la Sea ha collezionato tante di quelle inadempienze che la sua ammissione alla gara, sarebbe a dir poco osè.

Costituisce invece solo un buon proposito e una buona volontà, l’affermazione, formulata da Casale e contenuta nell’articolo da noi pubblicato ieri, che l’affidamento non sarà ad appannaggio neppure di imprese collegate alla Sea. Vogliamo dare per valida l’apparente ingenua buona fede di questa affermazione. Purtroppo però la relazione tra la famiglia Dresia e il soggetto imprenditoriale che si aggiudicherà la gara, non la potrà escludere a priori nessuno, nè noi, nè Casale, nè chi svilupperà e aggiudicherà la gara.

D’altronde questa famiglia ha mostrato una grande versatilità camaleontica. Ha sempre compiuto disastri, ha sempre provocato, impunita, danni pesantissimi alle casse del comune, è sempre tornata, dopo aver liquidato le società non più utilizzabili, decotte e piene di debiti, inaugurando e mettendo in pista nuovi soggetti commerciali, altre società, altre cooperative di nuovo conio, pronte all’uso e getta pronte anche a fare la stessa fine di quelle precedenti.

E allora, al vicesindaco Emiliano Casale poniamo con garbo alcune domande.

La prima: tutti i soldi, quantificati da noi di CasertaCe prima ancora che dagli uffici del comune che la Sea Services non ha corrisposto nel rispetto del contratto e della quota parte che allo stesso comune e dunque che a tutti i cittadini di Caserta toccava per la gestione del parcheggio di via Pollio, sono stati versati? Sea, in sostanza, ha sanato il suo debito ingente e frutto di una clamorosa inadempienza contrattuale?

La seconda: questa domanda è collegata intimimamente alla prima. Chi ha permesso alla Sea Services di non pagare per ben tre anni, neanche un euro che fosse un euro, al comune di Caserta? E chi ha permesso conseguentemente che ogni euro incassato direttamente nelle macchinette di via Pollio, finisse la sera a casa dei Dresia, senza che il comune, proprietario dell’area, ricevesse anche mezzo euro di rimessa?

Terza domanda: anche questa è collegata alle due precedenti. Chi ha consentito negli uffici del comune, alla Sea dei Dresia, di continuare a incassare centinaia e centinaia, se non milioni di euro senza operare i dovuti controlli previsti dalla legge sulla regolarità contributiva di questa società? L’avrebbe dovuto fare il comune. Siccome non l’ha fatto, perchè non l’ha fatto, chiediamo alla gentilezza e alla cortesia del vicesindaco Casale di sapere il perchè.

Quarta domanda: chi ha consentito, negli uffici municipali, alla Sea di poter fare il bello e cattivo tempo con i soldi incassati, non ponendo ad essa il formale rilievo riguardante il rispetto di una legge, che da anni, senza sè e senza ma, impone nei casi come quelli relativi alla gestione del parcheggio di via Pollio, di acquisire l’intero gettito, l’intero incasso dei contribuenti, in questo caso degli automobilisti-contribuenti, salvo poi procedere alla rimessa alla concessionaria dell’aggio dovuto, in questo caso, 70 e oltre per cento, roba da nababbi? Non un euro è passato infatti per il conto corrente citato.

Quinta domanda:  chi ha accettato il fatto che la Sea autocertificasse, senza alcun controllo incrociato da parte del comune, gli incassi mensili, scrivendoli in pratica a penna o poco più su un foglio di carta, modalità questa che ha poi condotto ad un improbabile e sicuramente irregolare calcolo del debito accumulato dalla Sea verso la città di Caserta?

Sesta domanda: al di là di queste modalità a dir poco, ma proprio a dir poco irregolari (a nostro avviso invece sono illegali) domandiamo alla gentilezza e alla cortesia dell’assessore Casale, a quanto ammonti, la cifra asserverata dal Comune, il debito che attualmente grava sulla Sea nei confronti della città di Caserta.

Settima domanda: siccome dentro a questo caos è stata stabilita, in base a cifre costituite con le modalità scandalose or ora re-illustrate per la centesima volta da CasertaCe, una dilazione, chiediamo: queste corresponsioni rateali sono state o meno completate?

Ottava domanda: nel caso in cui questa formula di dilazione non si sia sviluppata nel rispetto di eventuali accordi presi, il comune di Caserta ha proceduto alla richiesta al tribunale di Santa Maria Capua Vetere per ottenere un decreto ingiuntivo? Se sì, questo è stato notificato alla Sea?

Fin qui le 8 domande: non avendo veramente più nulla da dire sull’increscioso atteggiamento avuto negli anni dal sindaco Carlo Marino e dal comandante dei vigili urbani De Simone, non a caso gratificato della funzione di alta professionalità con conseguente aumento dello stipendio, vogliamo puntare su Casale.

E allora, sulle sue indubbie responsabilità essendo stato un punto di riferimento della giunta Marino tra il 2016 e il 2021, vogliamo anche metterci una pietra sopra. Ma la pietra sopra ce la mettiamo se e solo se, ce lo consenta il cortese vicesindaco, riceveremo risposte chiare ed esaustive a queste 8 domande da noi confezionate. Si può aprire una linea di dialogo più sereno tra CasertaCe e l’amministrazione comunale di Caserta.

Ma ciò può avvenire solo se esiste un reciproco rispetto delle due funzioni, quella di governo e quella dell’informazione, della nostra informazione che è e vuol essere sempre di più un contro potere democratico, svolgendo la funzione che nei paesi civili di democrazia liberale svolge in maniera irreprensibile.

Un confronto alla pari, tra poteri indipendenti e orrizzontalmente collocati, senza soggezioni e fondato esclusivamente sui contenuti, nessuno escluso. D’altronde, se il vicesindaco Casale, l’amministrazione comunale di Caserta non hanno nulla da nascondere, non avranno certo il problema a confrontarsi su tutto e a rispondere ad ogni argomento da noi posto, non per la nostra libidine ma a favore del bene comune.