CASERTA. SANGUE IN PIAZZA MARGHERITA. “Così hanno ammazzato mio nipote”. Parla il nonno di Gennaro Leone: “Se avete in mente di litigare, restate a casa”
20 Agosto 2022 - 13:12

Il 28 agosto di un anno fa moriva il giovanissimo pugile di San Marco Evangelista, ucciso da un coetaneo in via Vico. Registriamo l’appello del nonno di Gennaro, che chiede, anche, maggiori controlli
CASERTA Identificato e denunciato il minorenne che giovedì sera in piazza Dantee ha ferito con un coltello un 19enne tunisino, si torna a parlare di sicurezza in città. Stasera e domani, sicuramente, i controlli saranno rafforzati nelle strade della movida cittadina, ma, oramai, il pericolo è costante e non si limita ai soli week end.
La questura cerca, pur essendo a corto di uomini e mezzi, di fare il possibile per garantire il controllo del territorio: polizia, carabinieri e guardia di finanza fanno percepire alla popolazione casertana che una certa sicurezza esiste, che loro ci sono. Ma, purtroppo, non hanno il dono dell’ubiquità. Non possono essere dappertutto e nel momento giusto, soprattutto. Servono, quindi, sì più uomini, ma serve anche un concreto intervento dell’amministrazione cittadina. Servono telecamere e vigili urbani, questi sconosciuti, che per lo più si danno alla macchia. Quando è il momento di “lavorare di notte”, loro “si danno malati”, non ci sono. E questo perché non gli viene riconosciuto il legittimo straordinario. Beh, cari vigili, sappiate che anche i finanzieri, i poliziotti ed i carabinieri hanno lo stesso vostro problema. Anche loro si vedono mensilmente decurtare le ore di lavoro straordinarie. Eppure, loro ci sono, non mandano certificati medici… Ma questa è un’altra storia.
Tornando alla sicurezza, il prossimo 28 agosto cadrà l’anniversario della tragica scomparsa di Gennaro Leone, il 18enne pugile di San Marco Evangelista, ucciso un anno fa in via Vico con un fendente che gli recise l’arteria femorale. Il suo assassinio, per mano di un coetaneo della provincia di Napoli, aprì in città una serie di discussioni e dibattiti sterili. Sterili perché, in fin dei conti, poco o nulla è cambiato.
Oggi, ad appellarsi ai giovani è il nonno di Gennaro Leone, che nel leggere quanto accaduto giovedì sera in piazza Margherita, ha ricordato quanto successo a suo nipote. Un episodio simile, ma che un anno fa ebbe esiti ben più tragici. Suo nipote aveva il suo stesso nome, ma lui non può più riabbracciarlo. Ed è Gennaro Leone senior che si appella ai giovani, chiedendo loro di “autoregolarsi”. “Se avete in mente di litigare, vi prego restate a casa e non rovinate la vita agli altri”.