CASERTA. POLPETTE DI NATALE. Il comune (come di consueto) ha vìolato la legge sui quattro concorsi: non ha pubblicato le tracce delle prove

27 Dicembre 2022 - 12:58

Ritorniamo sulla strenna che ha portato all’assunzione a tempo indeterminato di Mariella Capobianco, Sergio Beneduce, Pasquale Rivetti, quest’ultimo probabilmente figlio dell’imprenditore storicamente “mariniano” e iper-incaricato, Gioacchino Rivetti, e di Nicola Leardi, pure lui reduce da anni di incarichi diretti

CASERTA (g.g.) – Questa volta è andato di moda l’Abruzzo. Sia per quel che riguarda i due concorsi per l’assunzione di uno specialista della comunicazione, sia specialista dell’informazione, Categoria D (quindi, uno stipendio rilevante), sia per l’assunzione di un ingegnere ambientale (a vincere in scioltezza è stato Pasquale Rivetti, 31enne di Valle di Maddaloni, a quanto pare figliolo di quel Gioacchino Rivetti, pluri affidatario diretto di lavori di ogni genere dal comune),

i componenti esperti delle commissioni provenivano quasi tutti – chissà perchè – da questa regione. Ovvero, parliamo di Ricardo Chiavaroli, componente della commissione come specialista dell’informazione, Alessio Giancristofaro, per specialista della comunicazione è Luca Zaccagnini, nel concorso quale ingegnere ambientale.

Unica eccezione è stata il terzo componente del concorso per l’assunzione di un agronomo (anche in questo caso è stato lo storico affidatario di Carlo Marino sulla materia, cioè Nicola Leardi), proveniente dalla Puglia, che poi, tutto sommato, non è neanche così lontano dall’Abruzzo, considerando che l’esaminatore Antonio Nicola Vocino è stato reclutato dalla provincia di Foggia.

Per quanto riguarda gli altri due componenti, poi, sono sempre gli stessi in tutti e quattro i concorsi.

Gente che, in tutta evidenza, è in grado di spaziare a largo raggio, dalla comunicazione istituzionale, fino all’innesto delle piante di arancio.

Lucio Luzzetti, segretario generale del comune del L’Aquila, anche lui abruzzese, è stato il presidente di tutte e quattro le commissioni, come è stato presente in ogni commissione Domenico D’Alessandro, che potrebbe essere originario del napoletano, ma non possiamo mettere la mano sul fuoco.

Dunque, Mariella Capobianco, Sergio Beneduce, Nicola Leardi e Pasquale Rivetti dovranno come minimo trascorre, durante ogni estate, almeno 10 giorni su una spiaggia abruzzese o una settimana invernale sulla vetta del Gran Sasso, per mostrare la loro riconoscenza alla popolazione autoctona di questa bellissima regione italiana.

Queste commissioni sono state selezionate il giorno 16 dicembre, 72 ore prima degli scritti.

Eh già, gli scritti. Con ogni probabilità, le tracce sono state elaborate dalla Openjobmetis di Milano, l’azienda a cui il comune ha affidato la gestione e il supporto nella procedura del concorso, così come si legge dalla determina del 7 dicembre scorso, la numero 2096.

Si presume che dal 9 dicembre in poi, dato che l’otto dicembre è un giorno festivo, l’azienda milanese abbia cominciato a lavorare sulla stesura delle tracce e sulla logistica amministrativa da collegare alla materiale celebrazione di un concorso le cui procedure erano partite l’11 ottobre scorso, data di pubblicazione del bando, con scadenza fissata all’11 novembre per presentare le domande.

I requisiti e, quindi, i primi tagli dei possibili partecipanti, sono stati controllati dal comune di Caserta che, da un lato, dichiara di non avere personale a disposizione per garantire la celebrazione di 4 concorsi a cui hanno partecipato un totale di 94 persone, non 94 mila; dall’altro lato la prima questione importante, dirimente, il controllo dei requisiti, se l’è gestita da sé, evidentemente ritrovando numero e smalto all’interno dei suoi uffici.

La selezione pesantissima, poi, è avvenuta agli scritti, visto che al primo concorso, quello di specialista dell’informazione, agli scritti erano presenti 25 candidati, mentre la graduatoria finale, che ha visto primeggiare Mariella Capobianco, vede rimasti soltanto sei superstiti.

Per quel riguarda il concorso gemello, quello relativo agli specialisti della comunicazione istituzionale. Qui sono stati addirittura 32 i candidati ammessi, restando soltanto in nove al termine degli scritti, emerge dalla graduatoria che ha visto primeggiare Sergio Beneduce.

Un discreto massacro è stato anche il concorso come istruttore direttivo agronomo.

Su 11 domande presentate, l’unico ad aver superato gli iscritti è stato Nicola Leardi, poi vincitore del concorso.

Per quanto riguarda la procedura come ingegnere ambientale, finito ad appannaggio di Pasquale Rivetti, invece, le domande acquisite sono state 29 ma, agli orali, ne sono arrivati soltanto in quattro.

Naturalmente, non possiamo informarvi sull’effettiva partecipazione di tutti gli aventi diritto alla prova scritto. In verità, noi ci accontenteremmo del semplice, banale, normale rispetto della legge che al comune di Caserta – com’è noto e come possiamo eventualmente dimostrare in ogni sede, producendo centinaia di documenti altamente probanti – è la grande, l’illustre sconosciuta.

La più recente normativa sui concorsi prende il via dall’art. 19, co. 1, del d.lgs. 33/2013, meglio noto come legge sulla Trasparenza. Questo comma è stato modificato nel 2016, rendendo così l’articolo 19, comma uno del decreto legislativo 33/2013:

Fermi restando gli altri obblighi di pubblicità legale, le pubbliche amministrazioni pubblicano i bandi di concorso per il reclutamento, a qualsiasi titolo, di personale presso l’amministrazione, (fin qui la formulazione del decreto legislativo 2016), nonché – modificato così, a seguito dell’art. 18 del d.lgs. n. 97 del 2016 – i criteri di valutazione della Commissione, le tracce delle prove e le graduatorie finali, aggiornate con l’eventuale scorrimento degli idonei non vincitori“.

Quello che, poi, ha modificato la Legge di Bilancio relativa all’anno 2020 e approvata, manco a dirlo, il 27 dicembre 2019, cioè esattamente tre anni fa, amplia, per quel che è possibile, la cifra della trasparenza, della pubblicità degli atti concorsuali.

Se, infatti, fino al 2016, l’obbligo di pubblicazione riguardava solo le tracce delle prove scritte, con l’articolo 1, comma 145 della citata Finanziaria, questo obbligo viene esteso e reso più generale.

In pratica, si opera una modifica dell’articolo 18 del decreto legislativo 97 del 2016, nel momento in cui i amplia l’obbligo di pubblicazione delle “le tracce delle prove e le graduatorie finali, aggiornate con l’eventuale scorrimento degli idonei non vincitori“.

E’ chiara l’intenzione del legislatore di mettere a disposizione della cittadinanza tutte le informazioni che non vadano in contrasto con le norme relative alla privacy e al trattamento dei dati personali, quest’ultimo tema che il nostro giornale ha affrontato più volte.

Questo vale in Italia, com’è noto, però, Caserta appartiene a un’altra nazione. Fatto reso ancor più evidente dalla totale assenza di un ordinamento giuridico che stabilisca, attraverso leggi ed altre fonti del diritto, ma soprattutto attraverso l’esistenza di organismi giudiziari deputati a far rispettare queste leggi e a reprimere i fenomeni di violazione delle stesse.

Qui, nella Repubblica Senza Ordinamento Giudiziario della Città di Caserta, non vengono pubblicate le tracce delle prove scritte di tutti e quattro i concorsi, così come di altri in provincia.

Se Caserta appartenesse all’Italia, ci sarebbe qualcuno che interverrebbe quanto meno per verificare se ci sia stata una violazione della legge.

Dunque, come abbiamo scritto, è ormai pacifico che Caserta non è Italia.

Abbiamo guardato ogni singolo documento relativo a queste procedure concorsuali. Di solito, finanche in quel luogo di tutte le perdizioni che è l’amministrazione provinciali di Caserta, in uno degli allegati della pagina dedicata al concorso emerge la dicitura “Tracce prove scritte” e il relativo file pdf.

Sul sito del comune di Caserta, invece, di queste prove non vi è alcuna prova, quindi è chiara la violazione della legge del 2013 sulla Trasparenza.

E lo diciamo serenamente, dopo aver letto il bando, i documenti di ammissione dei candidati, la nomina della commissione – per la quale non pare ci sia stato alcuna procedura pubblica, tra l’altro -, la convocazione per gli scritti e per gli orali, le graduatorie finali, fino all’ultimo documento possibile, ovvero la nomina dei vincitori dei quattro posti. E in tutti questi documenti appena citati non c’è alcuna menzione sulle tracce delle prove scritte.