CASERTA. RIDIAMO PER NON PIANGERE. Altra nomina a Rup per l’imputato Pippo D’Auria. Pensionato per finta e ricoperto d’oro dopo essere uscito dagli arresti domiciliari

1 Luglio 2023 - 19:45

Dalla fine di marzo alla fine di giugno, è pari a 20.000 euro la somma che Pippo D’Auria, da funzionario in pensione a titolo gratuito ha già messo in attivo nel suo bilancio personale. Questa storia dell’incarico e dei guadagni del funzionario in pensione – ma che in pensione non ci sta – va letta necessariamente partendo dall’inizio di tutto, ovvero dalle indagini emerse nel novembre 2018

CASERTA (g.g.) – Tutto torna e nulla succederà, come sempre, anche dinanzi a trame che si sviluppano in maniera sfrontata, senza nessun timore rispetto ad una possibile valutazione delle magistrature.

Scusate se ci ripetiamo, ma noi partiamo sempre dal fatto iniziale: nel dicembre 2021 il funzionario del comune di Caserta Giuseppe Pippo D’Auria fu arrestato nell’ambito dell’indagine della Dda sulla gara truccatissima per l’affidamento, poi abortito, ma già attribuito provvisoriamente al tempo, alla Energetikambiente, società con sede in Liguria ma che, dalle nostre parti, era rappresentata, se non addirittura gestita in tutto e per tutto, dal presunto faccendiere di Sant’Arpino, Carlo Savoia.

Nella vicenda viene indagato anche il sindaco Carlo Marino, il quale nomina il suo difensore. D’Auria – è questo ci fa alzare le antenne – nomina come avvocato Alberto Martucci, nipote di Alfonso Martucci, grande gloria dell’avvocatura del foro sammaritano.

Alberto Martucci, pur essendo a sua volta un valente avvocato, aveva ridotto e ha ridotto al minimo la sua attività nei procedimenti penali, fino a quasi annullarla.

Eppure, D’Auria nomina proprio lui che è anche il marito di Annamaria Sadutto, assessore comunale e consuocera in pectore assieme al marito, Alberto Martucci, del sindaco Carlo Marino.

Può darsi anche che si siamo sbagliati, ma a noi quella è apparsa sempre come una nomina di cordata più che attiva nella difesa individuale di D’Auria.

Quando, successivamente, il tribunale del Riesame considera superflua l’applicazione del titolo cautelare, determinando l’uscita dai domiciliari di Pippo D’Auria, possiamo tranquillamente affermare che per lui inizia un’altra vita, densa di successi economici e finanziari.

Appena tornato dagli arresti, ottiene un’importante e prestigiosa posizione organizzativa, con una lievitazione dello stipendia da 600/700 euro in più mentre poco dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati, parliamo del novembre 2018, aggiungemmo noi, giustamente, gli venne l’attribuzione del titolo di Responsabile della Trasparenza che, per uno indagato e poi arrestato per aver truccato un appalto al comune di Caserta, rappresenta evidentemente la giusta, normale conseguenza del proprio agire inserito nella mentalità, nella cultura e nelle prassi in vigore nelle stanze del comune capoluogo.

Questi avanzamenti di carriera hanno consentito a Pippo D’Auria, mentre il pubblico ministero Vanorio della DDA di Napoli chiedeva il rinvio a giudizio per lui e Marino, di andare in pensione con un mensile più alto.

Ma in pensione per modo di dire, dato D’Auria non c’era mai andato, avendo ricevuto un incarico annuale, uno di quelli che si possono dare a funzionari e dirigenti in quiescenza, purché si svolgano in forma gratuita.

Quando questo accadde non avemmo nessuna difficoltà nello scommettere sulla possibilità che di lì a poco, da quell’incarico gratuito, sarebbe venuto fuori qualche altro incarico non gratuito.

Perché se è vero che ci presta ancora servizio dopo la pensione, lo fa senza ricevere soldi integrativi, escluso un eventuale rimborso, diverso è il discorso se questi volontari senza scopo di lucro vengono nominati Rup, cioè capi del procedimento di una gara d’appalto e simili.

Lì, infatti, ci sono le tabelle. E siccome l’Italia è un Paese strano, quella legge che al tempo stabilì la possibilità di un incarico, una coda gratuita, si dimenticò di precisare che gratuiti sarebbero dovuti essere anche tutti quanti le possibili e ulteriori utilizzi del soggetto in questione comunque derivate dall’incarico principale.

Scrivemmo che di lì a poco D’Auria sarebbe stato sicuramente nominato Rup ed ecco qua, puntuale, la seconda nomina, dopo quella attribuitagli nell’aprile scorso (LEGGI QUI).

Questa volta l’incarico da responsabile unico del procedimento affidato a Pippo D’Auria riguarda un procedimento relativo ad alcuni servizi socio assistenziali (altro settore che è sotto indagine dalla Dda per quanto riguarda i rapporti tra politici e imprenditori vicini al clan dei Casalesi nei Servizi Sociali) che il comune di Caserta metterà a bando, grazie a fondi dell’Unione Europea.

La cifra che il funzionario introiterà è pari a 7 mila e 900 euro, ovvero 1.500 in più di quanto gli fu sequestrato nel cartoccio di carta argentata quando i carabinieri gli fecero visita per una perquisizione domiciliare legata all’inchiesta.

Questa notizia ha senso solo se si racconta dall’inizio alla fine, da quel giorno del dicembre 2021 in cui Pippo D’Auria fu arrestato a questi del giugno 2023, in cui ha ottenuto una seconda nomina da Rup.

CLICCA QUI PER LEGGERE L’INCARICO A PIPPO D’AURIA DELLO SCORSO 28 GIUGNO