CASERTA. Questo è un vero scandalo: gara dei servizi sociali annullata senza la determina di Iovino. Contratto di sei mesi alle “solite” signore
9 Luglio 2018 - 08:41
CASERTA (gianluigi guarino) – Quello che dispiace in questa vicenda è che il sindaco Carlo Marino, pur di mantenere in piedi la maggioranza, non scontentando Mario Russo, Biagio Esposito, la Trovato e compagnia, che non a caso hanno voluto e preteso, che la dipendente dell’amministrazione provinciale Sparago diventasse titolare della delega ai servizi sociali della città capoluogo, si sta piegando a una delle operazioni più oscene nella storia di questo settore al comune di Caserta.
I nostri lettori di più lunga data sanno bene quanto abbiano contato le cronache e le inchieste di CasertaCe nelle indagini della Dda che portarono all’arresto dell’ex vice-sindaco Enzo Ferraro, scoperchiando il sistema degli affidamenti illegali dei servizi relativi al trasporto di disabili, nel settore sicuramente più delicato nella manifestazione di governo di un ente locale che con tanti soldi erogati dalla regione dovrebbe mettere in piedi un welfare comunale moderno, efficiente e trasparente.Dunque, dall’alto di un lavoro giornalistico che ha trovato riconoscimento nell’evoluzione processuale di quelle indagini giudiziarie noi diciamo, in scienza e coscienza, che l’unica cosa che ci dispiace, per l’appunto, è che il sindaco Marino, accettando, forse compulsato da Marcello
Sicuramente Iovino e il Cappuccio che l’ha affiancato troveranno una giustificazione, un cavillo, ma niente di più importante del fatto che loro due, più Gianfranco Natale, si sono mossi per annullare la gara, dopo aver visionato le offerte presentate. Fatto, a nostro avviso, di una gravità inaudita, da cui sindaco Carlo Marino dovrebbe prendere le distanze.Rimanendo ai cavilli, questi, evidentemente, non l’hanno ancora trovati, visto che oggi nessuna determina a firma di Marcello Iovino è stata pubblicata nell’Albo Pretorio del comune, quale passaggio obbligatorio, giuridicamente irrinunciabile, affinché l’annullamento sia formalmente operante in maniera da consentire alle imprese partecipanti alla gara di esercitare il loro diritto, costituzionalmente riconosciuto, di impugnare la decisione.
Beh, se domani mattina il gruppetto delle tre signore che Marcello Iovino giustificò dicendo che stavano lavorando a suo supporto, come se il comune fosse il giardino di casa propria e come se per operare nel medesimo non occorresse alcun titolo formale o autorizzazione, si presenteranno per firmare il contratto, portate dalla solita Filomena Casella, allora ci metteremo davanti a quegli uffici, chiedendo formalmente all’autorità giudiziaria di intervenire