CASERTA. Senza l’amico Carlo Marino caduto per lo scioglimento per camorra, i Dresia hanno paura di perdere il milioni dei parcheggi. Dopo caserma Pollio, il monumento ai Caduti…

16 Agosto 2025 - 11:56

Avendo visto andar via anche Emiliano Casale, ex vice sindaco, ma soprattutto il primo cittadino, che con la sua amministrazione aveva praticamente regalato ben due aree parcheggio a Dresia, venendo a mancare i riferimenti politici di questa potente e discutibile famiglia imprenditoriale, questi si sono rivolti al TAR

CASERTA – Nelle 170 pagine circa sullo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del comune di Caserta, c’è un paragrafo dedicato alla famiglia Dresia.

Legata parentalmente a uomini del clan Mazzara, gruppo connesso al più noto clan dei Casalesi, si tratta di un famiglia che ha in mano i parcheggi del comune di Caserta, soprattutto il parcheggio Pollio, quello della caserma a due passi dalla Reggia.

Parentele scomode, i Mazzara, ma anche per via del figlio di una delle Dresia, Luigi Belvedere, narcotrafficante internazionale arrestato in Colombia, e anche un’auto incendiata nell’unica notte elettorale in cui un Dresia si è candidato: era il 2016 e il marito di Adelina Dresia, Gaetano Scarpato, si legò a Carlo Marino e la sua vettura è stata data alle fiamme. In tutto ciò, un dominio incontrastato nella gestione del parcheggio più importante di Caserta, con tanto di società fallite e debiti con il comune mai pagati.

Un potere che negli anni della doppia consiliatura di Carlo Marino, conclusasi mestamente con lo scioglimento, sancito da decreto del presidente della Repubblica, a causa di infiltrazioni camorristiche nella macchina amministrativa, è tracimato del tutto. Centinaia di migliaia di euro mai pagati al comune, un project financing ovviamente vinto per tenere altri anni in mano la Pollio, facendo i soldi veri tra parcheggi e ristoranti, spendendo milioni di euro di famiglia per costruire la strutture, ma anche l’aggiudicazione quindicennale del parcheggio di piazza IV Novembre, quello del Monumento ai caduti.

Il luogo dove lo Stato si presenta nei momenti importanti è nelle mani della società di una famiglia che è stata inserita tra i motivi dello scioglimento per camorra del comune. Poco da aggiungere.

La procedura di aggiudicazione per il parcheggio IV Novembre è datata addirittura febbraio 2022. Una gara andata deserta, ad esclusione della Arke Lab 3.0, amministrata da Adelina Dresia, questa volta non hanno scelto un’estetista 22enne, figlia della stessa Adelina, per questa società, come nel turpe caso del progetto Pollio, aggiudicata con un 2% di canone in più rispetto al 25% minimo di base d’asta.

Dall’aggiudicazione definitiva del primo marzo 2022, cui in pratica si sancisce questo regalo per l’amministrazione di Carlo Marino fa ai Dresia, sono passati addirittura tre anni e 5 mesi.

Evidentemente, i Dresia dovevano mettere a posto qualche cosa relativa alla società, come è avvenuto anche nella procedura di project financing per il parcheggio Pollio, e il comune non ha certo pensato di mettere in qualche modo i bastoni tra le ruote a questi imprenditori così legati al sindaco e all’ex vice sindaco Emiliano Casale.

Va bene prendersela con comodo, va bene perdere tempo a mettere a posto le carte, ma forse non si aspettavano che, alla fine, il santo annunciato terremoto giudiziario sul comune di Caserta arrivasse per davvero e il riferimento politico andasse perso, prima con le dimissioni di Emiliano Casale, alle quali è stato spinto dal sindaco Carlo Marino, poi con la stessa caduta del primo cittadino, connessa alla triste vicenda dello scioglimento.

Ed è evidente che i Dresia hanno perso il loro contatto con Palazzo Castropignano, quel contatto, quella persona che gli dava la sicurezza che, seppur in assenza di un contratto regolarmente firmato, potevano essere certi di avere in mano per 15 anni il parcheggio IV Novembre, dopo che il ministero dell’Interno la prefettura di Caserta hanno finalmente aperto gli occhi sulla Pollio, con il dirigente sospeso, Franco Biondi, e il collega che ha rischiato la stessa fine, Luigi Vitelli, che dopo anni di articoli denuncia di CasertaCe si sono accorti di una procedura da annullare.

Non essendoci più Carlo Marino ed Emiliano casale, i Dresia hanno avuto la paura di perdere anche il parcheggio IV Novembre e il 29 luglio scorso hanno notificato al comune di Caserta il ricorso inviato al TAR della Campania relativo alla richiesta di annullamento del silenzio inadempimento e la nomina di un commissario ad acta che arrivi firmare quella affidamento dell’area di sosta che darebbe tanti soldi alla famiglia Dresia.

La commissione post scioglimento del comune di Caserta guidata da Antonella Scolamiero, ha deciso di resistere in giudizio contro questo ricorso della famiglia casertana, nominando quale avvocato la legale del comune, Lidia Gallo.

qui sotto, il documento del comune di caserta