CASERTA. Un’altra vergogna: i soldati della Publiservizi bloccano in consiglio la mozione per eliminare le spese di notifica. Indovinate chi è stato a difendere il privilegio di Natale padre e figlio? Naturalmente Megna

18 Aprile 2017 - 10:00

Un’altra pagina nera che la dice lunga su quanto il sindaco Carlo Marino cerchi di considerare la questione Publiservizi una cosa di cui lui può anche non occuparsi. Ma quando fra qualche settimana sarà aggiudicata la gara dei tributi, vedrete chi comanda

CASERTA – Il consigliere comunale Giovanni Megna interviene nel dibattito del consiglio comunale svoltosi qualche giorno fa, sulla proposta del consigliere Garofalo di eliminare le spese per notifica ( di € 8,75) imposte dalla Publiservizi sui contribuenti ed interamente incassate dal concessionario che ai notificatori dà €1,50 per consegna incamerando, scandalosamente tutto il resto, come proprio profitto. Indovina cosa dice? Una diversa modalità di riscossione rallenterebbe gli incassi.E allora perchè non dice quanto il Comune ha incassato l’anno precedente e quanto invece l’anno scorso con questa modalità di riscossione?  E Liliana Trovato, Mimmo Guida e Dora Esposito, rispettivamente, zia, marito e sorella di dipendenti che la Publiservizi ha assunto negli anni, naturalmente in un contesto di diffusa pratica clientelare (LEGGI DO UT DES) cosa dicono?

La verità è che nessun può parlare perché le redini del comando di questa città, il potere forte e reale, abita in corso Giannone  dove c’è la sede della Publiservizi, dove Megna da avvocato sale un giorno si e l’altro pure, e dove si è acquartierato pensate un po’ anche l’ex dirigente del comune di Caserta, il ben noto Maurizio Mazzotti che forse al più presto sarà raggiunto dal suo amicone Carmine Sorbo, pensionando non prima di aver apparecchiato lo scandaloso bando di gara per i parcheggi che, al pari di quello dei tributi, sarà vinto dalla Publiservizi, come abbiamo scritto e stra argomentato negli ultimi mesi.

In conclusione, la mozione è stata sabotata e tutti vissero tutti felici e contenti, tranne quei poveri fessi dei cittadini casertani.