CASERTA. Venerdì Nando Astarita presenta il suo ultimo libro su Caserta dalle origini longobarde ad oggi. L’opera che mancava per una storia generale della città

8 Aprile 2025 - 17:49

Caserta (pm) – Come annuncia la locandina che pubblichiamo, venerdì pomeriggio 11 aprile, al Belvedere di S. Leucio,  Nando Astarita presenterà in anteprima il suo ultimo libro  “Storie di Caserta – Città degli Acquaviva e dei Borbone dalle origini ad oggi”, per i tipi della Giuseppe Vozza Editore di  Casolla.

Possiamo affermare a ragion veduta che si tratterà di un vero e proprio evento per la vita culturale cittadina, benché il termine evento non ci piaccia molto per quanto è abusato.

Ma tale ce lo fanno dire  sia la notorietà dell’autore, tanto personale quanto nel ruolo di acuto saggista della storia locale e borbonica,  sia il tema affrontato. Animatore, tra le altre cose, del seguitissimo sito Facebook REGGIANDO…e dintorni reali con circa 8mile followers, Astarita è artefice di vari studi pubblicati, da Caserta

dei Borbone (2016) a Reggiando (2021) e a Vanvitelli Segreto (2023).

Quanto al tema, il volume colma una lacuna incredibile, quella della mancanza  di una storia diacronica, estesa ed unitaria della città e si attendeva da tempo che finalmente qualcuno vi ovviasse. Dalle anticipazioni ricevute, da quell’embrionale borgo collinare che era il villaggio pastorale di Casa Hirta, il testo passa alla Caserta nuova del piano, nucleo urbanistico dell’attuale città, grazie ai principi di Acquaviva, evoluzione del “Casale de Turre”, un grumo di casupole a ridosso di una torre longobarda. Il viaggio prosegue con il Gran Cantiere per la Reggia dei Borbone, tappa fondamentale per l’incisivo impatto ambientale, demografico, socio economico che comportò ed a seguire la nascita della città borghese matrice del successivo sviluppo urbanistico della città e poi la controversa fase del regno unitario. La Caserta della prima metà del novecento con le due guerre mondiali ed il fascismo e poi quella della seconda metà del secolo con le inebrianti fasi della ricostruzione postbellica e del miracolo economico, per arrivare, infine, alla Caserta di oggi con le sue peculiarità ed i suoi problemi, ma anche con le sue potenzialità.

Per vero, opere storiche remote e recenti su Caserta si contano certamente, ma tutte hanno avuto carattere settoriale e circoscritto, per cui è mancato finora un lavoro che desse al lettore  una visione d’insieme delle vicende della città, a configurare una possibile epopea cittadina costitutiva di una identità casertana.

Non si può certamente prescindere dalle fatiche di storia ecclesiastica e civile del sacerdote don Crescenzio Esperti con il suo “Memorie Istoriche della Città di Caserta Villa Reale” (1773). Per venire agli svariati opuscoli ad uso dei viaggiatori pubblicati nel XIX secolo ed agli inizi del XX contenenti la descrizione dei luoghi e dei borghi casertani più ameni e, ovviamente, di palazzo Reale. E Giuseppe Tescione, Anna Giordano, Olindo Isernia e Giuseppe De Nitto non possono non essere citati  tra gli autori più recenti, ma con opere  monografiche più che con uno sguardo generale. Accanto a questa produzione storica, poi, si registra l’altro filone incentrato sul tema urbanistico ed architettonico, in cui si intrecciano avvenimenti e memorie della città.

Ma Nando Astarita ha avuto il merito di pensare e realizzare questo libro che mancava alla città per ripercorrere quello che essa è stata e riflettere su quello che potrà essere. Con un lavoro certosino e paziente negli anni, l’autore ha consultato fonti, ha raccolto documenti, ha attinto notizie e dati statistici sull’economia, la demografia, l’apparato produttivo casertano, per dare corpo a questa ennesima prova di ricercatore e saggista, che non da altro trova alimento che dall’amore per la sua città. Non a caso si definisce  casertano cresciuto “a pane e reggia” essendo nato alla Santella, cuore storico della città, a due passi, appunto, dalla famosa Reggia.

Discussant dell’incontro saranno la dirigente scolastica Antonella Serpico e l’architetto Nicola Tartaglione.

LA LOCANDINA DELLA PRESENTAZIONE DEL VOLUME