CASERTANA. Speranze di ripescaggio ridotte al lumicino. Vi spieghiamo nel dettaglio come funziona il meccanismo, partendo dal ranking delle “ripescabili”

24 Maggio 2023 - 09:29

Secondo i criteri già definiti, il primo eventuale ingresso in Serie C andrebbe all’Atalanta o al Sassuolo U23 che hanno già chiesto di affiancare la Juventus nelle squadre B. Poi si riprenderebbe una delle retrocesse della stagione. E poi, come terzo caso, le vincitrici dei play off. Per quanto riguarda il coefficiente, la Casertana è sesta ma – per i motivi che vi spieghiamo nel pezzo – la società potrebbe essere seconda o terza

CASERTA – La bella vittoria conquistata ieri nei tempi supplementari (2-0) in quel di Pagani rischia di rimanere una soddisfazione morale per la Casertana che il suo campionato, lodevolmente recuperato da mister Vincenzo Cangelosi, il primo allenatore indovinato durante la sua gestione dal presidente Giuseppe D’Agostino, lo ha perso in Sardegna, sul campo dell’Uri, una battuta d’arresto sanguinosa per una squadra che aveva recuperato uno svantaggio a due cifre, accumulato durante la precedente gestione tecnica di Carmine Parlato prima e di Luigi Panarelli poi.

La vittoria dei play-off mette la Casertana al secondo posto del suo girone e soprattutto, in linea formale, in grado di poter concorrere ad un ripescaggio in Serie C che appare, però, davvero molto difficile.

L’anno prossimo, infatti, sia l’Atalanta, sia il Sassuolo hanno chiesto di partecipare con le loro formazione U23 alla terza serie nazionale, affiancando la Juventus che lo fa già da un po’ di tempo.

A quanto si sa, nella scala delle opzioni, il primo posto eventualmente liberatosi in Serie C verrebbe dato proprio ad una delle due società di Serie 23 e ad una delle loro squadre B o U23, che dir si voglia.

Subito dopo, invece, verrebbero esaminate eventuali richieste di ripescaggio (che sicuramente ci saranno) da parte di retrocesse dalla Serie C alla Serie D.

Infine, ci sarebbe il ripescaggio di una vincitrice dei playoff. Va premesso che l’anno scorso furono due i posti liberati dallo stato di insolvenza e dunque dal fallimento economico-sportivo di altrettante squadre che avrebbero avuto titolo di partecipare alla Serie C.

Insomma, c’è il serio rischio che non si arrivi neppure al ripescaggio di una vincitrice dei play off. Se questo dovesse avvenire, la graduatoria stilata dalla Lega Nazionale Dilettanti per i meriti sportivi, per il bacino di utenza e ulteriori fattori determinanti, vede i falchetti posizionati solo al sesto posto, con un coefficiente di 1.70.

LA CLASSIFICA RIPESCAGGIO DALLA SERIE D ALLA SERIE C E LE POSIZIONI DELLE SQUADRE

Sono preceduti, partendo dalla prima posizione in giù, dall’Alcione Milano, da una tra Cavese e Nardò, che domenica prossima si giocheranno la loro finale play-off. Terza posizione per l’Alma Juventus Fano del presidente casertano Mario Russo. Quarta, con un coefficiente di 1.85, la Pianese, quinto il Vado, squadra ligure che può annoverare in bacheca la prima edizione nel 1922 della Coppa Italia dei professionisti, in pratica quella che si giocheranno Inter e Fiorentina all’Olimpico di Roma, mercoledì.

A quanto se ne sa, il presidente D’Agostino è pronto a chiedere il ripescaggio in Serie C. Deve confidare, però, su una serie di eventi che, tutti insieme, francamente, sono difficilmente determinabili.

Partiamo dall’Alcione Milano, squadra che gioca alla vecchia Arena di Milano, oggi Arena Gianni Brera, che è stato un grande teatro dell’atletica leggera italiana, ma che, a quanto pare, non è agibile per un campionato di Serie C. Naturalmente, quando si tratta di squadre milanesi o lombarde, tenendo conto dei mezzi economici che hanno a disposizione, è sempre bene non fare previsioni perché, magari, l’Alcione potrebbe trovare ospitalità in altro impianto.

Con un suicidio sportivo la Cavese, esattamente com’è capitato per la Paganese, ha letteralmente regalato il campionato al Brindisi. Domenica gli aquilotti giocheranno contro una squadra tradizionalmente forte in questi campionati: il Nardò. Se la Cavese dovesse vincere o pareggiare nei 120 minuti, si andrebbe a posizionare al secondo posto dei ripescabili, dietro l’Alcione Milano.

Va detto, per, che la Cavese ha già abuto un ripescaggio nel 2018 e, per regolamento, non se ne può avere un altro nei successivi 5 anni.

Se, invece, a vincere fosse il Nardò, le notizie che arrivano dal Salento descrivano una ferma volontà della società di chiedere il ripescaggio. In questo caso, ogni speranza si spegnerebbe perché, ammesso e non concesso che si andrà ad attingere dai vincitori di questi playoff inutili, sarebbe il Nardò ad andare in C.

Poi c’è il Fano che l’imprenditore casertano, esattamente di Casagiove, Mario Alessandro Russo, ha portato la vittoria della fase extra season. Ma Russo è solo alla guida della società, per la quale ha già profuso significative energie economiche. Dunque, se non ci fosse un rafforzamento della compagine marchigiana, il Fano non chiederà il ripescaggio.

Stesso discorso arriva dal comune di Piancastagnaio, in provincia di Siena, luogo doveva sede e gioca la Pianese. Sul Vado, invece, non abbiamo informazioni dirette. Ma ammesso e concesso che la squadra ligure non presenti domanda di ripescaggio, la posizione della Casertana quale prima delle ripescabili dipenderebbe dalla questione stadio dell’Alcione e un po’ (anzi, un bel po’) dall’esito di Cavese e Nardò di domenica prossima.

Questa cosa ci sfizia un po’ e continueremo a darci un’occhiata. Anche se, come detto altre volte, l’attuale bacino di utenza della casertana non ci induce a puntare risorse di tempo e spazio giornalistico sulla vita e sulle opere, tutt’altro che edificanti in questi ultimi anni, del glorioso falco rossoblu.