Casertano spedito in carcere a 80 anni, il sindacato della Penitenziaria: “Pura follia”
20 Maggio 2024 - 15:32

Provvedimento dell’Ufficio esecuzione penale della Corte di Appello di Napoli che ha disposto lo stop ai domiciliari a causa del cumulo di pene.
CASERTA. “Far tornare in carcere un ottantenne, come è accaduto a Caserta, con tutti i problemi di sovraffollamento e di emergenza che ci sono, è pura follia”. Lo sostiene il segretario generale del S.pp. Aldo Di Giacomo.
Senza entrare nel merito del provvedimento dell’Ufficio esecuzione penale della Corte di Appello di Napoli che ha disposto lo stop ai domiciliari per il detenuto a causa del cumulo di pene (per i reati di droga e bancarotta fraudolenta), Di Giacomo sottolinea che “per un ottantenne la conferma degli arresti domiciliari avrebbero garantito comunque l’espiazione della pena”.
E questo “purtroppo non è l’unico caso – sottolinea il sindacalista – . Al 2023 i
Tra le malattie più frequenti – riferisce il sindacalista – quelle infettive che interessano il 48% dei detenuti. A seguire i disturbi psichiatrici (32%), le malattie osteoarticolari (17%), quelle cardiovascolari (16%), problemi metabolici (11%) e dermatologici (10%) – prosegue – Ancora, nelle carceri italiane il 40,3 per cento dei detenuti assume sedativi e ipnotici, il 20 per cento stabilizzanti dell’umore: ma solo il 9,3 per cento della popolazione carceraria ha diagnosi psichiatriche gravi.