CASTEL VOLTURNO ALLE ELEZIONI. 4 barra 5 candidati a sindaco. Lo stratega di Luigi Petrella, gli obiettivi di Giovanni Parente, mentre per Dimitri Russo, Peppe Scialla e Nicola Oliva…

25 Marzo 2019 - 18:59

CASTEL VOLTURNO(g.g.) Cesare Diana è un personaggio simpatico quanto stravagante. Altro non aggiungiamo perchè altrimenti questo, colpito da una botta di egocentrismo fosforescente e incandescente, comincia a dire che il mondo intero ce l’ha con lui eccetera e magari sabato prossimo, immancabilmente tra le 13 e le 14, gli fanno il 47esimo attentato intimidatorio contro la sua auto. Non sappiamo se Diana si candiderà a sindaco. Se lo farà, difficilmente stavolta avrà simboli di partito ma dovrà arrangiarsi con liste civiche magari arruolando il solito Alfonso Iovine, che è sempre quello lì, l’uomo delle grandi finanze creative con un figliolo afflitto da tanti guai giudiziari.

Chi sembra essere già partito per la campagna elettorale è Giovanni Parente, dottore commercialista, uomo che per anni ha gravitato attorno all’universo di Forza Italia. Tecnico di valore, il partito, ai tempi di Nicola Cosentino, ma anche con Paolo Romano che lo volle a capo del collegio dei revisori dei conti della presidenza del consiglio regionale, gli concesse moltissimi incarichi. Tra questi, anche un cda del consorzio idrico, insieme alla ben nota Rosanna Marotta, storica collezionatrice di deleghe politico-professionali, ovviamente remunerate alla grandissima.

Nelle foto, Cesare Diana e Alfonso Iovine

Ma sul valore e sulle qualità collegate alla propria attività lavorativa, non si può discutere quando si parla di Giovanni Parente. Tra i nomi che girano, è largamente quello più competente. Probabilmente questo avviene anche a causa del poco o del nulla espresso dagli altri, ma è così. Il resto, minestre riscaldate. Non si sa se Dimitri Russo si candiderà lui direttamente, sostenuto dal Pd e da qualche altra lista o se farà candidare il suo assessore ai lavori pubblici Peppe Scialla. Sul fronte scissionista, Anastasia Petrella non ha fatto certo una bella figura, quando dopo aver rotto ufficalmente con Russo, ha voluto, inspiegabilmente o purtroppo, spiegabilmente, rimanere attaccata alla poltrona di giunta, fino a quando non è stato lo stesso sindaco a revocarla.

Non sarà lei a rappresentare questa coalizione civica imperniata su una lista dei 100 volti, bensì l’altro scissionista Nicola Oliva. Per quel che riguarda il centrodestra, è chiaro che Giovanni Parente, il quale da quest’area politica arriva, spera che Forza Italia, la Lega e anche Fratelli d’Italia possano convergere su di lui. C’è il problema del partito della Meloni che rivendica fortemente un impegno in prima linea per la massima carica castellana del consigliere comunale di opposizione Luigi Umberto Petrella, motivato e caricato a molla da un suo storico spin doctor, da uno di quei tipici strateghi della politica che si ritagliano, più o meno fondatamente, uno spazio di elaboratori di tattiche e, per l’appunto, di strategie, Flavio Iovine.