Ci sarebbe anche un matrimonio pagato grazie alla truffa sui fondi per l’accoglienza ai migranti
23 Ottobre 2019 - 15:32
CASERTA (red.cro.) – Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di dipendenti pubblici o incaricati di un pubblico servizio, estorsione, truffa ai danni dello Stato e Enti Pubblici, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio, malversazione ai danni dello Stato, emissione ed utilizzo di fatture false: di questo sono accusate le 25 persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare della procura di Cassino nell’ambito dell’inchiesta sulle frodi e la corruzione nel servizio di accoglienza dei migranti di alcune regioni. Operazioni che celavano truffe e corruzione, come nel caso di spese realizzate per un matrimonio invece di essere destinate all’accoglienza di un centro o un caso di corruzione in cambio di una assunzione. I quattro casertani finiti nel registro degli indagati sono: Martino Valiante, ex consigliere comunale di Santa Maria Capua Vetere, Angelo Marrocco, 69 anni e Ornella Romanelli, 63 anni entrambi di Rocca D’Evandro, Giuseppe D’Errico, 40 anni di Caserta
In sostanza operazioni inesistenti relative all’ottenimento di rimborsi non dovuti, ma anche frode nella fornitura di servizi ai rifugiati e richiesta di rimborso di rette per migranti non più presenti sul territorio nazionale, la guardia di Finanza e la polizia hanno acquisito documentazione contabile ed extracontabile che ha consentito di individuare numerosi comportamenti illeciti nella gestione dell’accoglienza dei rifugiati sia nel Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) che in quello dei Centri di Accoglienza Straordinari (CAS) gestiti dagli uffici delle Prefetture. Accertato anche un caso di corruzione di un funzionario addetto alla rendicontazione del servizio Sprar per la percezione di contributi per costi mai sostenuti e poi accertate anche responsabilita’ a carico dei rappresentanti e soci di tre cooperative dalle quali è emerso un vero e proprio sistema basato sull’illecito e indebito rapporto tra il responsabile dell’ufficio rendicontazione del servizio Sprar e i responsabili di due cooperative ramificate nei territori delle province di Frosinone, Caserta e Isernia.