COMUNE A LUCI ROSSE. L’architetto mandrillo a Di Bona: “Pronto a soddisfarti se mi fai le carte false per il condono”
28 Gennaio 2019 - 12:10
CASTEL VOLTURNO (g.g.) – Abbiamo deciso di accompagnare questo articolo, l’ennesimo da un editoriale in cui spieghiamo perché abbiamo deciso di pubblicare ogni particolare di quello che avveniva negli uffici comunali. Dunque, l’episodio di oggi, l’ultimo della serie, riguarda i rapporti del solito Antonio Di Bona, impiegato del comune all’interno dell’ufficio tecnico e l’architetto Cacciapuoti. Lo schema, che potrete leggere dagli stralci che pubblichiamo in calce, è sempre lo stesso.
Carte da aggiustare, da togliere, da aggiungere, per rendere un condono edilizia normale. Quando in realtà non era né normale, né regolare. Di Bona, sempre con l’ormone incanna, punta anche Cacciapuoti, il quale però mette il punto subito sulla questione della virilità, che individua il maschio buono in quello capace di soddisfare le donne e nel caso anche gli uomini attraverso una funzione attiva del rapporto sessuale. Questo modello culturale, infatti, stabilisce il confine tra essere eterosessuale e non esserlo proprio in base a queste disponibilità. Ogni azione sessualmente passiva ti proietta “dall’altra parte”, nel mondo dei non-etero, che non significa necessariamente gay.