CONCORSI ALLA PROVINCIA. Nome per nome, ecco chi sono i vincitori e soprattutto chi sono i politici e i potenti burocrati loro estimatori

16 Giugno 2022 - 14:15

In attesa degli esiti di quelli esterni, per i quali ne scriveremo e ne vedremo delle belle, iniziamo con le procedure interne, cioè con le cosiddette progressioni verticali

CASERTA (g.g.) – In attesa che maturino le fasi successive a quella delle preselezioni, su cui non ci siamo ancora pronunciati, dato che da qualche giorno abbiamo iniziato una verifica sulla modalità con cui si sono svolte, possiamo già affrontare l’argomenti dei concorsi chiusi, definiti, con un numero di partecipanti non tale da rendere necessario l’utilizzo delle complesse procedure di preselezione.

Oggi ci soffermeremo su quelli interni, attraverso i quali, personale dell’amministrazione provinciale di Caserta già in organico ha partecipato ad una selezione

di posti di livello significativamente superiore a quello che ognuno dei partecipanti ha ricoperto fino ad ora.

Sono quattro le classi di concorso su cui appuntiamo la nostra attenzione: Istruttore Amministrativo categoria C, 4 posti; istruttore Direttivo Contabile categoria D, 1 posto, istruttore Direttivo Tecnico categoria D, 3 posti e infine istruttore Direttivo Amministrativo, categoria D per 5 posti.

Dunque, tredici superpromozioni.

Vi diciamo subito che oggi affronteremo un aspetto soltanto della vicenda, rimandando i nostri lettori ad una prossima trattazione tecnico-giuridica con cui le procedure concorsuali si sono svolte.

Cominciamo a spiegare immediatamente che, relativamente al concorso di istruttore direttivo tecnico categoria D hanno partecipato due dipendenti della Provincia, entrambi risultati, dunque, vincitori. A pensarci bene, ciò non dovrebbe essere scontato, perché se esiste una commissione seria, che lavora con equità, attentissima a valutare ogni aspetto della valutazione dei concorrenti, il fatto che ci siano tre posti disponibili e due candidati, non implica l’automatica aggiudicazione a questi delle ambite poltrone.

Comunque, i due vincitori sono Michele Desiato e Mario Scalzone.

Desiato è conosciuto in Provincia in quanto Rup di una miriade di gare d’appalto relative all’edilizia scolastica. Com’è noto, il Rup ha un potere tutto sommati dirimente sugli esiti. Noi non diciamo assolutamente che il Desiato lo abbia utilizzato in eccesso rispetto a quanto e come le leggi vanno a delineare le funzioni di questa figura fondamentale. Non lo diciamo, ma siccome si tratta di concorsi banditi dall’amministrazione provinciale di Caserta, il cui Ufficio Tecnico è stato definito, non da noi, ma dalla Procura di Benevento come una sorta di cloaca, è sempre bene fare queste precisazioni, chiarendo ai lettori quali siano le figure che dirimono le questioni a cui i politici tengono di più.

Desiato è apprezzato nel suo ufficio dall’ottimo ingegnere Paolo Madonna, che ultimamente incrociamo spesso e di cui spesso ci andremo ad occuparci e anche dal consigliere comunale di Caserta Roberto Desiderio, a sua volta dipendente della Provincia per effetto del famoso concorsone, ai tempi di Riccardo Ventre, oggetto di tante contestazioni e di ricorsi giudiziari.

Il secondo progredito in categoria D è Mario Scalzone di Gricignano D’Aversa, che alla Provincia, come tanti altri, è arrivato prodigiosamente dai ranghi di uno dei Consorzi d’Ambito dei rifiuti. Per intenderci, quell’allegra compagnia di arte varia contrassegnata dalle sigle CE1 ,CE2, CE3, CE4. A quanto pare, Scalzone è molto stimato da Maria Luigia Iodice, consigliera regionale di Noi Campani, oggi Noi di Centro, insomma, Mastella, per capirci.

Scalzone è il genero di Andrea Lettieri, già potentissimo sindaco di Gricignano  e già assessore provinciale ai Lavori Pubblici con Sandro De Franciscis, uno che di voti ne aveva a bizzeffe e che oggi, come uomo politico di Gricignano, è stato sostituito dal figlio Vittorio Lettieri, oggi consigliere comunale e capo dell’opposizione, con la prospettiva di ricandidarsi quasi sicuramente a sindaco alle prossime amministrative.

Se abbiamo scritto dei riferimenti politico-burocratici dei due vincitori è perché, riteniamo, il fatto che siano stati solo due candidati a parteciparvi, non significa a priori che con tre posti disponibili dovessero essere sicuramente promossi perché di mezzo ci sarebbe sempre l’esito di un esame e anche, perché no, i requisiti che bisogna avere per poter concorrere. Questo, argomento che, come abbiamo già scritto, torneremo a trattare nei prossimi giorni.

Veniamo, ora, alle classi di concorso in cui i vincitori sono stati in numero inferiore ai partecipanti. Procedure, quindi, chiuse con dei vincitori e degli sconfitti.

Partiamo, dandovi poi l’appuntamento a domani pomeriggio per quanto riguarda gli esiti dell ultime due classi di concorso, da quella che ha sancito 5 promozioni nel ruolo di istruttore Direttivo Amministrativo, categoria D, dunque significativo stipendio.

Questi i nomi dei cinque vincitori: Michele Di Bernardo. Beh, se c’è uno che in provincia appartiene alla schiera dei fedelissimi di Giorgio Magliocca è proprio Di Bernardo. Da tempo incardinato nel Gabinetto del presidente della provincia, Di Bernardo appartiene alla borghesia della sedicente, ma proprio sedicente, Caserta bene. Insomma, va da sé. Il secondo nome è quello di Michele Maione, un vero pupillo, riteniamo con buone ragioni, dell’attuale segretaria generale Elena Inserra.

Terza categoria D è Filomena Fusco, di Caserta, che, a proposito di stima, concentra su di sé sia quella del direttore generale della provincia Gerardo Palmieri, sia quella del sindaco di Caserta Carlo Marino.

La quarta è Sonia Romano, di Aversa. E qui entriamo direttamente nell’orbita dell’autorevole stima da lei riscossa dal consigliere regionale Giovanni Zannini, che ha necessità di alimentare continuamente gli appetiti della piazza normanna, nella quale lui ha organizzato il ribaltone per poter convogliare su di se i voti dei Sagliocco, di Innocenti eccetera. Non sappiamo se la dottoressa Romano stia dentro a tale filiera o se, invece, si configuri come sostenitrice individuale della politica zanniniana.

Dev’essere un buon profilo quello della Romano, in quanto è stimato anche da Emilia Tarantino, dirigente della Provincia ed ex moglie dell’ex sindaco di Capua e già consigliere provinciale Carmine Antropoli, e aggregata alla squadra del consigliere Zannini già ai tempi delle elezioni regionali del 2020.

Quinto ed ultimo vincitore Francesco Della Corte. E questo è un personaggio veramente interessante, come sovente capita quando incrociamo uomini pubblici di Villa di Briano.

Ex dipendente, a sua volta al pari di Mario Scalzone e della stessa Emilia Tarantino, dei consorzi rifiuti. Oggi è il presidente dell’associazione Fare Ambiente. Noi lo conosciamo abbastanza bene e dunque non ci stupisce che abbia trovato un terreno di confronto, dialogo e intesa con uno come Zannini che, ormai, a Villa di Briano ha costituito un’altra porzione del suo habitat naturale con cui monopolizza tutta la politica (chiamiamola così) dell’agro Aversano.

Per ora, altro non diciamo su questo particolare profilo, dato che stiamo parlando di politica e non di altro.

Domani pomeriggio presenteremo ai nostri lettori, senza fare ovviamente molti convenevoli, gli altri sei vincitori, distribuiti nelle ultime due classi di concorso.