CONCORSO PER PRESIDI. Coinvolta la ministra Azzolina, ma anche casertani eccellenti. Salta fuori il nome di una concorrente che ha organizzato…

9 Ottobre 2020 - 18:55

CASERTA – Qualche ulteriore informazione sull’inchiesta che coinvolge 6 Procure presso altrettanti Tribunali italiani, precisamente quelle di Santa Maria Capua Vetere, Roma, Catania, Bologna, Napoli e Ravenna sul concorso per diventare preside svoltosi nell’anno 2017.

Ieri ci siamo occupati del personaggio che a noi interessa di più, cioè dell’attuale sindaco di Alvignano Angelo Francesco Marcucci, che ha insegnato in un corso di formazione riservato ai concorrenti di questo concorso del quale poi è stato parte attiva e giudicante, presiedendola sotto commissione insediata al liceo Manzoni di Caserta.

In qull’articolo, siamo ritornati sul ruolo della società cooperativa Obelix, a cui sarebbe connesso l’anziano ma ancora potentissimo Felice Vairo, padre di Adele Vairo, dirigente sub iudice sopo la dura sentenza della corte d’appello dello stesso Liceo Manzoni.

Quello che scriviamo oggi non riguarda specificatamente Caserta, ma è comunque utile per dipanare uno dei dubbi da noi avanzati ieri.

Siccome non abbiamo potuto stabilire, al di là del fatto che svolgendo dei corsi di formazione e poi presiedendo una commissione giudicatrice, ha violato una norma di incompatibilità contenuta nell’articolo 16 del Decreto ministeriale 138/17 (il regolamento del concorso), se ci siano state delle connessioni dirette o indirette tra il ruolo assunto da Marcucci e uno o una dei partecipanti ai corsi di formazione pagati anche 1500 euro cadauno per 40 ore di lezione, il discorso è rimasto un po’ appeso rispetto a quella che sarebbe la questione più grave tra tutte, che configurerebbe veramente la possibilità di un’indagine approfonditissima da parte dell’autorità giudiziaria.

Oggi, invece, questo aggancio, o meglio un surrogato, lo abbiamo trovato.

C’è una sindacalista della Cisl Scuola in area ciociara, di nome Maria Rosaria Villani, che ha organizzato un altro di questi corsi di formazione. Tra i docenti formatori c’era anche la funzionaria del Miur Elisabetta Davoli, che poi ha presieduto a sua volta una delle sottocommissioni giudicatrici, precisamente la numero 11.

Questo, se da un lato non stabilisce, almeno per quanto riguarda questo corso, una possibile connessione tra la Davoli, che ha introitato quattrini per prestare le sue lezioni, e la Villani, che di questo corso è organizzatrice, ma che alla fine del concorso è diventata anche preside, riuscendo a superare preselezione, scritti e orale, quantomeno inserisce per la prima volta nella trattazione di questo argomento delicatissimo, il nominativo di una organizzatrice del corso, successivamente concorrente e ancora dopo vincitrice  del concorso.

Cosa che non eravamo riusciti a realizzare ieri perché ancora non in condizione di conoscere le generalità di chi ha partecipato al corso di San Giorgio a Cremano, quello di Marcucci per intenderci, e al corso di Obelix, quello celebrato sotto l’egida di Felice Vairo.

Abbiamo detto, però, che non esiste, fino a prova contraria, una connessione tra il ruolo svolto dalla funzionaria Davoli e le procedure che hanno portato la sindacalista Villani e fregiarsi del ruolo ma soprattutto dello stipendio di preside.

In poche parole, non si può stabilire, o almeno non siamo ancora in condizione di farlo, se ci sia stato un incrocio tra la Villani e la sottocommissione 11.

Un incrocio di azione o di correzione, perché, come abbiamo scritto ieri, a ogni concorrente è stata assegnata, a suo tempo, una sede per svolgere la prova scritta e forse anche quella orale.

È successo per esempio che qualche casertano sia andato a Salerno o a Frosinone.

Possiamo dire che la Villani ha realizzato i suoi elaborati nella 11esima sottocommissione presieduta dalla Davoli, da lei arruolata e pagata per il corso? No, non lo possiamo dire, né possiamo sostenere che l’elaborato scritto della Villani, fatto magari presso la sede della sottocommissione di Pesaro, sia stato corretto (perché anche in questo caso c’è stata una mobilizzazione dei documenti concorsuali tra la sede di residenza, la sede in cui i concorrenti sono stati mandati per svolgerla e quella in cui sono avvenute le correzioni) dalla sottocommissione 11 della Davoli.

Sappiamo invece due cose.

Una che può dire molto, ma anche nulla. E cioè che tutti i commissari componenti di tutte le sottocommissioni si sono incontrati in un unico luogo per una sorta di assemblea plenaria finalizzata a comunicare i criteri univoci di procedura.

Magari, familiarizzando un po’, potrebbe anche essere scappata a qualcuno una parolina bisbigliata all’orecchio di un collega commissario, che per puro caso era stata comunicata ad un partecipante a uno di questi corsi di formazione tenuti anche dal commissario bisbigliante.

La seconda e ultima cosa è, invece, più importante e riguarda ancora una volta la coppia Villani-Davoli. Quest’ultima avrebbe partecipato ad un ulteriore evento, ugualmente organizzato dalla ‘Irsef Irfed ass.’, ente di formazione della Cisl, dunque ancora dalla Villani, dopo la prova scritta che la sindacalista aveva brillantemente superato.

Nel manifesto-locandina di questo evento, non c’era alcun riferimento di connessione tra l’argomento del seminario e l’esame per presidi. Ma, esaminando con attenzione il titolo, qualcosa esce fuori: “Il nuovo regolamento di contabilità: problemi, criticità e possibili soluzioni”. Manco a dirlo, si tratta di uno dei temi potenzialmente oggetto della prova orale.

Dunque, ricapitoliamo: la funzionaria Davoli fa il corso che precede il concorso per presidi. È presente in quello organizzato dalla sindacalista Villani, la quale oltre ad organizzare la formazione, partecipa anch’essa direttamente al concorso del quale supera brillantemente la preselezione e la prova scritta.

Tra questa e la prova orale, sempre la Villani, con l’ente di formazione della Cisl, organizza un seminario su un tema specificatamente contenuto nel programma da studiare per la prova orale, che viene affrontata e superata dalla Villani.

Ma anche in questo caso, con gli elementi che abbiamo a disposizione, non possiamo stabilire se si sia registrata o meno una relazione diretta o indiretta tra la funzionaria del Ministero e la sindacalista divenuta preside.

A pensarci bene, in conclusione, noi abbiamo spiegato in che modo si sono tenute la preselezione e la prova scritta.

Ora abbiamo bisogno di capire in che modo sia stata realizzata la prova orale e quali siano state le sedi in cui i concorrenti promossi agli scritti hanno tenuto il colloquio decisivo davanti a una delle sottocommissioni.