CONCORSOPOLI. Partecipa un figlio del dirigente che lo ha bandito, la moglie di un assessore in carica e altri nomi poco opportuni. Nei nostri territori non volete capire che così diventeremo il buco del culo del mondo

25 Giugno 2024 - 19:48

Le posizioni di queste persone che noi nominiamo, dopo l’effettuazione della prova scritta, non sono di avanguardia. Ma tutto potrebbe cambiare in esito agli orali che si stanno svolgendo proprio oggi. L’immeritocrazia abbassa il livello dei servizi, la qualità dell’azione amministrativa e va solo a danno degli interessi collettivi di una comunità. In calce all’articolo LA GRADUATORIA COSI’ COME SI E’ CONFIGURATA DOPO LA PROVA SCRITTA

SANT’ARPINO (g.g.). Lo vogliamo chiamare malvezzo, come fanno quelli che lo considerano un peccato veniale? Noi di CasertaCe, quando incrociamo situazioni come quella venutasi a creare a Sant’Arpino, siamo invece meno indulgenti intorno alle cose relative al concorso per l’assunzione di un istruttore amministrativo contabile, che dovrebbe essere una categoria C. Insomma, un impiegato del Comune di S. Arpino. Questo non perché riconosciamo nel caso del Comune di S. Arpino una caratteristica che gli attribuisce una particolare gravità, ma semplicemente in quanto rappresenta l’anello di una lunga catena che, a nostro avviso, tiene legato lo sviluppo, l’evoluzione, la civiltà di un territorio in cui non conta un fico secco la meritocrazia e, dunque, non c’è neanche alcuna speranza di miglioramento della specie.

In pratica, se noi stiamo inguaiati, così come stiamo inguaiati, è colpa anche di questo clientelismo becero che va a premiare una persona per motivi del tutto estranei al suo grado di preparazione culturale, ma solo perché “appartiene a quello o appartiene a quell’altro”.

Breve ricapitolo di quelli che hanno presentato domanda di partecipazione, superando la prova scritta, con conseguente ammissione alla prova orale che, manco a dirlo, si sta tenendo proprio nei minuti in cui pubblichiamo questo articolo: Luca Filiberto Donnarumma (classificatosi solo 20esimo col punteggio degli scritti). Si tratta del figlio dell’ex responsabile della ripartizione tecnica. Insomma, per cairci, dell’Ufficio tecnico del Comune, ing. Lucio Donnarumma.

Poi c’è il buon Francesco Paolo Legnante, veramente una brava persona, che da decenni scrive con puntualità certosina, quale addetto stampa di vari comuni dell’Atellano. A noi farebbe veramente piacere se fosse lui “a prendere” il posto fisso. Ovviamente, se questo avvenisse in base ad un processo meritocratico. Ha lasciato l’incarico al Comune di S. Arpino il 3 maggio scorso. Non sappiamo se gli è convenuto o meno, visto che agli scritti è arrivato 26esimo.

A meno di una rimonta clamorosa agli orali, sarebbe posizionato non benissimo nemmeno tra gli idonei, che poi potrebbero sperare in qualche convenzione tra Comuni e altri enti pubblici per essere recuperati altrove.

Poi arrivano i casi un po’ più spinosi: Gaia Compagnone, 57esima agli scritti. Si tratta della figlia dell’attuale dirigente, con delega agli Affari generali del Comune di S. Arpino, Salvatore Compagnone, il quale, tra le altre cose, è colui che ha firmato e anche pubblicato il bando.

Ora, è vero che Gaia Compagnone è solo 57esima e quindi non dovrebbe avere concrete speranze di assunzione o di inserimento nella parte alta della graduatoria. Però non sta bene che la figlia o il figlio, oppure ancora il congiunto di un responsabile di procedimenti di un Comune, partecipi a un concorso bandito dallo stesso Comune e per di più istruito da suo padre. Ciò vale, al di là di quello che sarà l’esito dello stesso, per le sorti di Gaia Compagnone.

Ancor peggio in classifica – è, infatti, 76esima – Marika Della Rocca, moglie dell’assessore ai Lavori pubblici e all’Urbanistica del Comune di S. Arpino, Gennaro Capasso. E, anche qui, il discorso è precisamente sovrapponibile a quello che abbiamo appena declinato relativamente alla partecipazione della figlia del dirigente Compagnone.

D’altronde, questo meccanismo familistico che si ravvisa a S. Arpino, si ravvisa anche in tanti altri comuni della nostra provincia, inveterato. Marika Della Rocca, dall’anno 2019 fino al 2021, ossia per 3 anni consecutivi, ha lavorato nei ranghi della Advanced Systems srl di Casalnuovo, società affidataria di un incarico quinquennale proprio da parte del comune di S. Arpino, 2017-2021 compreso, per la fornitura di un software da utilizzare per la riscossione dei tributi. Un periodo in cui Gennaro Capasso, marito di Marika della Rocca, svolgeva già le funzioni di consigliere comunale e assessore.

Seguiremo l’esito di questo concorso. Sugli scritti, si sa, c’è una maggiore difficoltà di condizionamento, per le norme relative all’anonimato della buste contenenti i fogli con i contenuti.

Oddio, in passato abbiamo raccontato, relativamente ad altri Comuni, che ciò non ha costituito un ostacolo affinché la commissione esaminatrice riconoscesse la paternità o la maternità di uno scritto di un concorrente. Però, diciamo, che oggi c’è più timore rispetto al passato.

E’ chiaro che per gli orali è diverso, perché negli orali aumenta e diventa determinante la considerazione, il giudizio discrezionale della citata commissione e anche di ogni suo singolo componente, e allora può anche capitare che le graduatorie degli scritti possano essere ribaltate.

A proposito di commissioni, l’auguro è che uno dei componenti, ossia Pasquale Pugliese, pare un conterraneo del sottoscritto, in quanto comandante dei vigili urbani del capoluogo sannita, non mi faccia fare brutta figura.