Condanne definitive per due imprenditori di MADDALONI. Hanno fatto con i rifiuti l’esatto contrario di quello che fece il clan dei casalesi
18 Maggio 2025 - 18:17

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dai loro avvocati difensori
MADDALONI – Diventano definitive le pene inflitte dalla Corte di Appello di Milano ai due imprenditori di Maddaloni Giuseppe Di Lucia, 57 anni, e Massimo Sanfilippo 56 anni. I giudici di secondo grado avevano riformulato la sentenza emessa dal Tribunale di Milano che aveva, in un primo tempo, condannato i due rispettivamente a 2 anni e 4 mesi per Di Lucia e 4 anni e 8 mesi per Sanfilippo.
Per l’Appello, dunque, Di Lucia era riuscito ad ottenere una condanna ad un anno di reclusione, quattro anni invece per Sanfilippo. La Cassazione ha rigettato il ricorso dei difensori e ha confermato queste pene che dunque passano in giudicato.
In partenza, le accuse formulate dalla procura del capoluogo meneghino riguardavano i reati di associazione a delinque dedita al traffico illecito di rifiuti, di realizzazione di discariche abusive e intestazione fittizia di beni, con una quantità di rifiuti illecitamente sversati di circa 10.000 tonnellate.
Di Lucia era il responsabile della Trasporti Madda Srl, mentre Sanfilippo era l’amministratore di fatto della Winsystem Group Srl. Di qui, cioè dalla considerazione del ruolo di quest’ultimo, l’accusa di intestazione fittizia di beni.
Si trattò di un’indagine dei Noe di Milano e raccontò la vicenda di un traffico al contrario, rispetto a quello che aveva connotato gli anni terribili in cui il clan dei casalesi si era impossessato del traffico dei rifiuti, collocandone un enorme quantità ritirata illegalmente nelle regioni del nord nelle aree della provincia di Napoli e della provincia di Caserta. Nel caso specifico, invece, i rifiuti della Campania, secondo l’accusa formulata nei confronti di Di Lucia e Sanfilippo, erano stati sversati in discariche abusive della Lombardia e del Veneto.