DELITTO PERFETTO. All’enfant prodige 27enne di CASAL DI PRINCIPE il comune di SPARANISE restituisce il ribasso con una “bella” variante
28 Settembre 2025 - 12:36

Dopo le richieste dell’ingegnere che dirige i lavori e dei carabinieri, lo sconto del 38,77%, che gli aveva permesso di vincere l’appalto, in pratica si dimezza, Ne avevamo scritto un po’ di tempo fa (CLICCA E LEGGI). Ora come capita tantissime volte nei Comuni casertani, impuniti e incontrollati, il cerchio si è chiuso
SPARANISE – Con questa perizia di variante una modifica dell’intero piano di lavoro, con addirittura 20 nuovi interventi, la società Geom. Sgalia Eduardo Antonio, dell’omonimo giovane imprenditore ventisettenne originario di Casal di Principe, riceverà un ulteriore commessa complessiva da 185.000 euro.
Questa nuova modifica contrattuale, che riguarda i lavori al palazzo di via Amaranta, a Sparanise, struttura che ospiterà la caserma dei carabinieri, fa superare la somma di un milione di euro che questo giovane imprenditore dell’agro Aversano ha ricevuto con due determine datate 20 e 21 maggio 2024.
Ne scrivevamo nel maggio 2024, quando la ditta di Antonio Eduardo Sgalia nel giro di 24 ore aveva ricevuto due affidamenti, a seguito di altrettante gare bandite dalla stazione appaltante della Provincia di Caserta, per conto del comune di Sparanise, e dall’Asl Caserta.
La procedura è stata gestita dal funzionario dell’Ufficio tecnico di Sparanise, Antonio Cerullo, arrivato a quel ruolo su volontà del sindaco Fabrizio De Pasquale e soprattutto il vicesindaco Gianfranco L’Arco, l’uomo di Giovanni Zannini e Giorgio Magliocca, tra l’altro dipendente comunale, alla guida dell’ente, nonostante fosse stato messo da parte dai commissari post scioglimento del comune, molto probabilmente data la presenza del suo nome proprio nel decreto che sancì lo scioglimento, firmato dal presidente della repubblica, Sergio Mattarella.
Cerullo, prendendo nota di quanto segnalato dal direttore dei lavori, nominato dallo stesso ente caleno, l’ingegnere, di Agropoli, Giuseppe Mautone, ha messo nero su bianco la necessità di portare avanti diverse modifiche al progetto iniziale. Una volontà espressa, scrive sempre il tecnico comunale, anche dà rappresentanti dell’Arma dei carabinieri.
Ben 20 nuovi interventi, tra cui la creazione di nuove misure di protezione, un bagno per disabili, infissi blindati, un locale per la custodia temporanea di soggetti, fino ad arrivare alla tinteggiatura e alla realizzazione di un nuovo marciapiede. Tutte cose che, evidentemente, non erano presenti nel progetto iniziale.
Ma quello che ci colpisce maggiormente di questa variante al contratto, con nuovi lavori, che saranno sempre finanziati dei contributi del ministero degli Interni, linea di credito che nel novembre 2023 il comune di Sparanise era riuscita a prendere con il progetto della caserma, ha più che dimezzato i 199 mila euro di ribasso, ovvero il 38,77%, che la società di Eduardo Antonio Sgalia aveva presentato per aggiudicarsi la gara, bandita dalla stazione appaltante della provincia di Caserta, alla quale l’amministrazione di Sparanise si era rivolta per gestire la procedura di gara.
Infatti, il costo dei lavori netto adesso è di 419 mila euro, ovvero 104 mila euro in più dei 315 post gara del 2024. La scelta del comune di Sparanise di affidare questi lavori suppletivi, non per una somma minima, bensì per ulteriori 185 mila euro, porta alla semplice conseguenza che, in questo modo, un ribasso del 38%, diventa del 16%, restituendo molti soldi che la società dell’imprenditore Sgalia non avrebbe potuto ricevere con il ribasso iniziale. Vero è che nuovi lavori comportano una nuova spesa per la società che opera sul cantiere, ma si tratta di attività che verranno compiute in un luogo dove i mezzi di Sgalia – o di un eventuale subappaltatore – stanno già lavorando. E comunque, è come aver vinto una nuova gara d’appalto da zero, una specie di bonus.
Attenzione, fino a prova contraria, non si tratta di un’azione legale poiché, codice degli appalti alla mano, l’eventuale aumento di prezzo non deve superare il 50% del valore del contratto iniziale, in questo caso di 497 mila e 737 euro, somma che si raggiunge unendo ai lavori al netto di 315 mila euro, anche gli oneri per la manodopera e la sicurezza.
Detto ciò, trasformazioni di un appalto di tale entità, dal valore di quasi 200 mila euro, seppur legittimi in punta di diritto, resta una pericolosa anomalia che nei tempi passati ha poi portato a segnalarsi come uno degli indizi del reato di turbativa d’asta. Non possiamo dire che questo sia avvenuto a Sparanise, ma non possiamo neanche far finta di non conoscere i segnali, i metodi che hanno caratterizzato turpe vicende negli uffici comunali casertani.
Il punto è che bisogna chiarire un concetto: ciò che è legale non è per forza giusto. Approvare una maxi variante a un progetto da quasi 200 mila euro, eliminando buona parte del ribasso e quindi favorendo un imprenditore, potrà essere anche prevista nel codice degli appalti, ma non si tratta certo di una prassi apprezzabile.