Due milioni di euro sequestrati a noto Centro diabetologico. Ecco in dettaglio cosa è successo e perché questa storia è diversa da quella di tutte le altre strutture sanitarie convenzionate con la Regione

22 Febbraio 2023 - 18:34

Abbiano registrato nella rete da stamattina delle reazioni che ci hanno indotto a informarci più minuziosamente, acquisendo diversi particolari dell’operazione eseguita dalla Guardia di Finanza di Caserta e coordinata dalla Procura presso la Corte dei conti.

CASERTA (g.g.) Facciamo un po’ di chiarezza sulla notizia, pubblicata stamattina (CLIKKA E LEGGI) e ricavata da un comunicato stampa integralmente pubblicato e inviato a tutti gli organi di informazione dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Caserta.

La chiarezza è necessaria nel momento in cui si può essere portati a pensare che la condizione del Centro diabetologico coinvolto nell’operazione della Guardia di Finanza, che ha operato in un comune della conurbazione casertana, avrebbe ricevuto 2 milioni di euro in più del dovuto come di rimborsi di convenzione, da parte dell’Asl, sia comune a quella degli altri centri sanitari convenzionati di questa provincia.

In realtà, non è così. La vicenda, infatti, possiede una specificità che ne determina la sostanza.

Ma riavvolgiamo un attimo il nastro temporale: non è un mistero, e non lo è soprattutto per i lettori di Casertace, che al storia recente e meno recente della sanità convenzionata casertana sia connotata da tantissimi errori e da molt corresponsione di importi difformi rispetto a quelli dovuti. A volte sono stati errori, certe altre volte no. Ma questa è un’altra storia, amnistia, diciamo che è acqua passata.

L’Asl si è fatta carico, anzi si è dovuta far carico, delle somme indebitamente erogate. Ha convocato tutti i centri sanitari, i laboratori, le strutture in cui si effettuano esami diagnostici e ha fatto loro il seguente ragionamento: dovete restituire tot euro che noi dell’Asl vi abbiamo dato in passato e che non vi spettavano. Per farlo, avete tre possibilità: o restituire in una sola soluzione l’intera somma, oppure, qualora gli importi dovessero essere molto alti, ci sediamo a tavolino e stabiliamo un piano di rientro con versamento mensile; oppure ancora, terza possibile soluzione, vi scaliamo gradualmente le somme che dovete restituirci su quelle che vi eroghiamo mese per mese, nell’ambito della prosecuzione del rapporto di convenzione. Queste soluzioni sono state prospettate, ovviamente, a tutte quelle aziende che hanno acceso un rapporto convenzionale continuativo con l’Asl e, conseguentemente, con la Regione Campania. La stragrande maggioranza di loro ha utilizzato la formula della dilazione con storno della rata mensile dal trasferimento attuale.

E’ chiaro che la Guardia di Finanza non è intervenuta dentro a queste transazioni, che sono in corso di esecuzione e che in caso di inadempienza da parte del privato, seguirebbero comunque una strada definita dalla legge. Anche se, a pensarci bene e a dirla proprio tuta, l’inadempienza è quasi impossibile, visto che l’Asl ha in mano la pistola fumante, cioè i quattrini che deve erogare nel presente e che possono essere tranquillamente stornati, scalati fino a concorrenza della somma da restituire. A rafforzare questo concetto è sopravvenuto un regime ancor più restrittivo che consente all’Asl di cucire il vestito su misura ad ogni centro, stabilendo a priori un tetto di fatturato, oltre al quale non accetta più nemmeno mezzo euro di ulteriore fatturazione, con la conseguenza di vanificare, di neutralizzare anche il possibile percorso del decreto ingiuntivo.

Ma allora, la Corte dei Conti e la Guardia di Finanza cos’hanno realizzato, cos’hanno eseguito stamattina? A questa risposta arriviamo facilmente se partiamo nel ragionamento ponendoci un quesito: esiste la possibilità che un centro privato convenzionato possa essere oggetto di un sequestro per somme indebitamente ricevute e non restituite? Sì, è possibile ed è possibile sostanzialmente solo in un caso: se quel centro non è più convenzionato e, dunque, si è cancellato il rapporto continuativo, condizione necessaria per il recupero automatico ed eventualmente forzoso da parte dell’Asl. Il Centro antidiabetico coinvolto in questa vicenda, si è mosso negli anni con una certa versatilità. E’ vero che la glicemia può incidere anche sulla vista, però questo centro ha un po’ esagerato nella promiscuità della sua offerta diagnostica e terapeutica, al punto che la Regione Campania è intervenuta e ha revocato la convenzione. Questo provvedimento è stato impugnato con un ricorso che è stato respinto sia dal Tar che dal Consiglio di Stato. Ed è alla fine di questo percorso giuridico-amministrativo che è intervenuta la Corte dei Conti. I giudici della spesa pubblica, infatti, hanno dovuto attendere il pronunciamento definitivo della giurisdizione amministrativa, cioè del Consiglio di Stato. Una volta che la sentenza è diventata inappellabile, questi 2 milioni di euro che il centro antidiabetico non avrebbe più restituito dopo la revoca della convenzione, è divenuta oggetto di una procedura di sequestro di beni. L’unica cosa da capire meglio è il grado di coinvolgimento dei 9 funzionari dell’Asl di Caserta. Questi non vengono chiamati in causa perché “colpevoli” di non avere realizzato un piano di rientro il quale, per i motivi appena spiegati, è di impossibile realizzazione stante la revoca della convenzione. Nell’indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Caserta, su delega della Procura che opera presso la sezione campana della Corte dei Conti, sono state individuate le figure che negli anni precedenti al 2020 hanno erogato somme, a titolo di pagamento totale o parziale delle prestazioni in convenzione, non dovute al Centro diabetologico in questione.

Ora, si dirà: questi 9 funzionari sono stati proprio sfortunato perché sicuramente negli anni hanno operato altri funzionari che hanno compiuto errori simili per altri centri, ma che oggi non vengono chiamati in causa in quanto ci sono i piani di rientro in corso. Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che vogliamo acquisire qualche ulteriore informazione che ci permetta di puntellare, ulteriormente e definitivamente la ricostruzione dei fatti.