E BASTAA!!! Un altro bando illegale (per noi) dell’Asl Caserta per il servizio 118. Falsi volontari e lavoro nero a gò-gò

9 Maggio 2023 - 14:27

In attesa di sviluppare altri articoli sulle postazioni 118 e sui regolamenti dei rimborsi che, secondo l’Asl, dovrebbe fare da schermo a questa porcheria ma che, in realtà, schermo non è, vi spieghiamo perché questo nuovo bando pare andare completamente contro la legge. Come si suol dire, non ne fanno faccia. A muovere i fili della potestà, il direttore generale Amedeo Blasotti e Giuseppe Tarantino, oggi direttore amministrativo e che, come risulta da uno stralcio dell’ordinanza che portò all’arresto del patron della Misericordia, Cuono Puzone, chiese a quest’ultimo l’assunzione (ripetiamo, l’assunzione e non la presa in carico di un volontario) di un suo concittadino di Cicciano. Ma cosa devono fare perché chi di dovere intervenga? Di fronte a questo bando, la Bourelly, al momento in proroga per uno dei 3 lotti 118, aveva alzato la voce. Ma poi un noto politico è intervenuto

CASERTA (gianluigi guarino) – Vabbè, ci proviamo ancora, ma non vi garantiamo il risultato. Perché il dna quello è ed è difficile cambiarlo in età matura da parte di chi scrive e vi scrive, cari lettori di CasertaCE.

Il tentativo è quello di essere veloci e schematici e finanche un po’ sintetici.

22 febbraio 2021. I carabinieri dei Nas, su mandato di un gip del tribunale di Aversa-Napoli Nord, eseguono diversi arresti. Finisce ai domiciliari anche Cuono

Puzone, patron della sedicente associazione di volontariato Confraternita Misericordia di Caivano, che aveva in gestione il trasporto 118 in convenzione con l’Asl casertana.

In quell’ordinanza è citato anche un episodio che coinvolge, seppur da persona non indagata, Giuseppe Tarantino, all’epoca dirigente Economato dell’Asl di Caserta, braccio destro e pupillo degli occhi dell’allora direttore amministrativo Amedeo Blasotti.

Da quello stralcio di ordinanza (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO E IL PASSAGGIO) è emerso che Tarantino avrebbe richiesto ed ottenuto da Cuono Puzone, dalla Misericordia di Caivano, l’assunzione di un operatore, un certo Giuseppe Nappo.

16 gennaio 2023. L’Asl di Caserta mette in rete un avviso pubblico con il quale si cerca un’associazione del Terzo Settore (volontariato) che possa occuparsi del servizio di trasporto sanitario di emergenza urgenza, ovvero 118, incluse le postazioni di automedica.

Il tutto per un valore complessivo pari a 21 milioni 659.254 euro e 33 centesimi che, diviso per i due anni di durata di convenzione, fanno all’incirca 11 milioni di euro per 365/366 giorni, considerando che il 2024 sarà bisestile.

Cosa è successo dal momento in cui Cuono Puzone con l’accusa di aver corrotto dirigenti e funzionari dell’Asl allo scopo di mantenere il controllo, attraverso procedure illegali, del 118 in provincia di Caserta? Succede che l’Asl compie una sorta di ritirata strategica: annulla la convenzione con la Misericordia di Caivano e pubblica un avviso per sostituire la confraternita nel servizio 118.

Questo avviso pubblico, del post tempesta giudiziario, non è com’erano stati tutti gli altri fino ad allora. Siccome lo scandalo era ormai esploso e siccome altri dirigenti e altri funzionari Asl sudavano ancora freddo dinanzi al pericolo scampato, visto che l’indagine non era riuscita ad attingere a tutte le responsabilità per quella turpitudine di cui CasertaCE ha scritto denunce da almeno 10 anni a questa parte, i direttori utilizzano la procedure di una gara ordinaria, normale, fondata su offerte tecnica ed economica che diventano dirimenti e soprattutto sono sottoposte al regime – sulla carta piuttosto rigoroso – del decreto legislativo 50 del 2016, meglio noto come Codice degli appalti.

Uno dei tre lotti se lo aggiudica la Bourelly di Napoli che poi ha utilizzato, in sostanza, ambulanze marcate Misericordia.

Una posizione che abbiamo maturato dopo aver letto alcune dettagliatissime segnalazioni inviateci dall’interno dell’ASL, in cui si spiegava come ci sia stato un rapporto tra Bourelly e la Misericordia di Caivano, mentre la società napoletana gestiva le ambulanze casertano.

Segnalazioni che, in sostanza, non siamo riusciti a formalizzare con prove schiaccianti, la cosiddetta “pistola fumante”, però, va detto che tra Misericordia di Cuono Puzone e la Bourelly esiste eccome.

Ed è al centro di un’inchiesta della procura di Napoli sulla speculare gara bandita dalla ASL Napoli Uno, la più grande d’Europa, riguardante il servizio 118.

Al momento, se non è cambiato la posizione di questi soggetti, i due Guido Bourelly sono indagati, insieme ad un funzionario dell’ASL NA1 e al capo dell’ufficio gare della Misericordia, per concussione in concorso, turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture (CLICCA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO FOCUS ESCLUSIVO).

Ora, qualcuno potrebbe domandare: ma perché, prima dello scandalo giudiziario, le aggiudicazioni come le avevano fatte? Ve lo diciamo subito, senza dover neppure ricorrere ad uno studio storico riguardante il passato prossimo.

Non lo dobbiamo fare perché ci soccorre il presente, visto che l’avviso pubblico del 16 gennaio 2023, se è un atto che appartiene al presente, è in tutto e per tutto un ritorno al passato.

Una circostanza che ci ha indotto a considerare ciò che è avvenuto dopo l’arresto di Cuono Puzone e di pochi dipendenti dell’Asl Caserta rispetto a quelli che a nostro avviso erano coinvolti a vario titolo nella porcata, è stata solamente una ritirata strategica.

LA BARZELLETTA DEI VOLONTARI

Il bando, o avviso che dir si voglia, del gennaio scorso si rifugia in uno strettissimo interstizio normativo che consente di sfuggire alle norme del Codice degli appalti in pochissimi e ben definiti casi.

Uno di questo è messo nero su bianco nel contenuto nel codice CPV, sistema di classificazione unico per gli appalti pubblici europei, numero 85143000-3, il quale va a identificare i “servizi di soccorso sanitario in emergenza da attuarsi mediante ambulanza“. Segnatevi anche questa parola: am-bu-lan-za. È lo stesso Codice che stabilisce questa eccezione, nel suo articolo 17, comma 1, lettera h (LEGGI QUI).

In poche parole, il sistema da cui erano gemmati i guai, attraversati dall’inchiesta giudiziaria emersa nel 2021, viene esattamente riproposto.

Possibile obiezione: ma ora c’è un’altra direzione strategica, un altro management. Assolutamente no.

I motori operativi, le potestà che avrebbero dovuto sovraintendere a quegli affidamenti finiti sotto la lente di ingrandimento della procura e dei Nas non solo sono in carica, ma sono divenuti anche più forti e più influenti. Perché Giuseppe Tarantino non è più dirigente dell’Economato, ma è diventato direttore amministrativo dell’Asl Caserta, messo lì dal suo mentore Amedeo Blasotti, nel momento in cui lui è diventato direttore generale.

Ergo, la struttura di promozione della scelta di indirizzarsi di nuovo verso la strada eludi-Codice degli appalti è stata presa da chi chiese e ottenne l’assunzione all’interno della Confraternita Misericordia, badate bene, concentratevi su questa parole, l’assunzione di una persona raccomandata a Puzone.

E già questo, in un posto normale, sarebbe sufficiente a far drizzare le antenne a chi di dovere. Il ritorno al passato non è solamente un fatto in grado di generare sospetti sull’esito di un bando. C’è di più, perché l’utilizzo dell’eccezione costituisce la possibilità, ovviamente colta al volo, di restringere i possibili operatori alla categoria delle associazioni di volontari, esattamente com’è stata ed è anche ora la Confraternita Misericordia di Cuono Puzone o di chi per esso.

Quando è stato pubblicato questo bando pare che quelli di Bourelly abbiano reagito piuttosto male, avendo sentito puzza di bruciato.

Poi, la contestazione e il possibile ricorso sono rientrati anche grazie all’intervento di qualche politico che in un primo momento ha frequentato Bourelly e successivamente è diventato amico personale, della serie Dio li fa e poi li accoppia, di Cuono Puzone.

Qui ci potremmo allungare e, invece, forse, riusciamo a chiudere questo articolo in un numero accettabile di righe.

Per farlo, vi comunichiamo “a volo a volo” che il bando – il cui testo trovate in calce all’articolo – oltre a modificare la struttura territoriale delle postazioni 118, cosa che approfondiremo in un successivo pezzo, prevede anche l’utilizzo di 8 postazioni di automedica, che se si chiama auto e non ambulanza ci sarà anche un perché.

E non chiamandosi ambulanza, non rientrano assolutamente nella previsione, appena declinata, del codice CPV, all’interno del quale non c’è nessun cazzeggio estensivo che possa permettere a qualcuno di poter utilizzare l’argomento relativo al fatto che le automediche siano una pertinenza omogenea, endogena alle ambulanze.

Le automediche sono auto e non fanno trasporto. Il codice CPV è chiarissimo e questo è il secondo motivo per cui chi di dovere dovrebbe alzare ancora di più le sue antenne.

ECCO PERCHE’, PER NOI, QUESTO BANDO E’ ILLEGALE

Ma la polpa l’abbiamo nella parte finale. Articolo 17, commi 3 e 4 del decreto legislativo 117 del 2017.

Partiamo dal comma 3: “L’attività del volontario non può essere retribuita in alcun modo nemmeno dal beneficiario. Al volontario possono essere rimborsate dall’ente del Terzo settore tramite il quale svolge l’attività soltanto le spese effettivamente sostenute e documentate per l’attività prestata, entro limiti massimi e alle condizioni preventivamente stabilite dall’ente medesimo. Sono in ogni caso vietati rimborsi spese di tipo forfetario.

Andiamo avanti con il comma 4: “Ai fini di cui al comma 3, le spese sostenute dal volontario possono essere rimborsate anche a fronte di una autocertificazione resa ai sensi dell’articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, purché non superino l’importo di 10 euro giornalieri e 150 euro mensili e l’organo sociale competente deliberi sulle tipologie di spese e le attività di volontariato per le quali è ammessa questa modalità di rimborso. La disposizione di cui al presente comma non si applica alle attività di volontariato aventi ad oggetto la donazione di sangue e di organi.

Ora, è vero che gli operatori 118 “buttano” il sangue, ma abbiamo la sensazione che questa ultima eccezione non possa proprio essere applicata.

Scherzi a parte, cosa c’entrano rimborsi da 10 euro al giorno, massimo 150 euro al mese, con le indicazioni economiche dell’avviso pubblico del 23 gennaio scorso? Zero. Come non c’entravano le indicazioni economiche di tutte le altre convenzioni firmate dalla Misericordia, nell’ambito di un coacervo di illegalità non a caso finito sotto inchiesta.

Il signor Giuseppe Tarantino da Cicciano non dice a Cuono Puzone che nella sua vita è sbocciato un fiore, una persona che vuole fare del bene, un volontario pronto a prestare la propria opera a vantaggio di chi soffre.

No. Giuseppe Tarantino, al tempo dirigente Economato, oggi direttore amministrativo, e allora come oggi, protesi, uomo di fiducia di Amedeo Blasotti, chiede un’assunzione, ovvero una roba illegale, visto e considerato che il combinato tra articolo 17, comma 1, lettera h del Codice degli appalti, del codice CPV 85143000-3 e dei commi 3 e 4 di un altro articolo 17, quello del decreto legislativo 117 del 2017, non contemplano la parola assunzione.

Perché se di assunzioni si trattasse, saremmo fuori dal perimetro tracciato dalle norme appena citate; se di assunzioni si trattasse, occorrerebbe fare una gara nel rispetto delle procedure previste dal codice degli Appalti.

E allora cosa fanno questi qua: come se niente fosse successo 3 anni or sono, rimettono in piedi quella che a nostro avviso è una truffa bella e buona.

Utilizzano l’eccezione prevista dall’articolo 17, comma 1 lettera h del decreto legislativo 50/2016. Lo fanno per motivi incomprensibili, o fin troppo comprensibili, cioè per tracciare il territorio, delimitarlo, ridurre la possibilità che presenze indesiderate possano partecipare a una vera gara. Visto che se non fosse così, il tutto avrebbe davvero poco senso. Fatto ciò, piazzano una cifra superiore ai 21 milioni di euro che sarebbe quella che, spicciolo più, spicciolo meno, costituirebbe la possibilità di spesa di un soggetto economico strutturato come una società.

In 21 milioni di euro non ci può essere, infatti, a meno che poi non si arrivi a forme di imbroglio fantasmagoriche, l’effettiva attività svolta da parte di volontari. Perché se questi operatori tu li chiami volontari e poi gli dai 700, 800, 1.000 euro al mese, stai violando cioè che impone la legge, ovvero i commi 3 e 4 del d.lgs 117/2017, realizzando e alimentando lavoro nero.

Fin quando si permetteranno forme tanto rozze di elusione delle regole, questa gente continuerà, come sta continuando senza paura e senza timore rispetto ad un’eventuale intervento della magistratura, magari frutto di quello che la magistratura ha già scoperto, ad abbassare sempre di più l’asticella.

Si muovono come se fossero sicuri della propria impunità. Altrimenti, com’è possibile che noi di CasertaCe, che da anni denunciamo il problema dei falsi volontari della Misericordia e di quella che è, ripetiamo, solo una sporca modalità di lavoro nero, ci troviamo oggi, nel 2023, a farci fare marameo dal signor Blasotti, dal signor Tarantino, dal signor Puzone, che magari sarà anche formalmente uscito dalla Misericordia, ma non crediamo ne abbia perso il controllo?

Con il rischio che questi qua possano addirittura presentare una querela e che ci sia un giovanotto, appena entrato in magistratura, il quale, ignaro di tutto, ci faccia notificare anche un bell’avviso di chiusura delle indagini preliminari, anticamera di una richiesta di rinvio a giudizio.

Caserta no limits.

P.S. Okay, l’articolo proprio corto corto non è uscito, ma vi garantiamo che lo è rispetto alla complessità degli argomenti trattati. Dunque, nel nostro impervio cammino verso l’Isola di Sintesi ci diamo, per questa volta, un sei meno meno.

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