E ci mancava solo questa da vedere. Il comune di CASAGIOVE affida la raccolta rifiuti per 6 giorni al cugina del sindaco di Teverola alla modica cifra di 30 mila euro

30 Luglio 2019 - 19:20

CASAGIOVE – Da diversi giorni Casagiove sta vivendo quella che potremmo definire una vera “emergenza”, ovviamente in piccolo, essendo una città non di grande estensione, ma per giorni i residenti hanno visto aumentare i cumuli di rifiuti fuori i condomini, i portoni e i negozi del loro comune.

Come è noto, nel gennaio scorso la società Nova Ecology è stata accompagnata alla porta dall’amministrazione che ha applicato una risoluzione contrattuale con la ex Termotetti per la mancata iscrizione della Nova nella white list della prefettura. Accompagnata alla porta sì, ma fatta entrare dalla finestra, perché l’ente specificava che la società avrebbe dovuto continuare il servizio, interrompendolo nel momento in cui il comune avrebbe comunicato la sostituzione con un’altra impresa.

In questi mesi, la Nova Ecology ha continuato ad occuparsi della raccolta dei rifiuti prodotti dai casagiovesi, come legge prevede, visto il rischio di essere accusata di abbandono di pubblico servizio. L’abbandono che poi è realmente avvenuto il 25 luglio, giovedì scorso. Una situazione che, come scrive in un durissimo comunicato la stessa Nova il 19 luglio, sarebbe stata pilotata da “qualcuno” (l’amministrazione comunale?) per arrivare allo “sfinimento” dell’azienda, per poter chiamarne in maniera diretta un’altra. Ed è quello che è successo il 25 luglio.

Ovviamente questo non significa che nelle stanze di via Iovara si sia lavorato per giungere al risultato denunciato dalla società si occupava del servizio di raccolta rifiuti fino a pochi giorni fa, ci stiamo limitando a riportare i fatti cronologicamente.

Il comune di Casagiove, visto proprio l’abbandono paventato e poi avvenuto della Nova Ecology, il 27 luglio, con un’ordinanza firmata dal sindaco Roberto Corsale, annunciava l’interruzione del servizio della società e l’immediata individuazione per la sostituzione del Gruppo Barbato Holding di Teverola, la cui proprietà è legata da un vincolo parentale con il neo primo cittadino di Teverola, Tommaso Barbato, cugino del patron della società scelta dal comune di Casagiove.

Ieri, 29 luglio, la Nova Ecology è tornata all’attacco con una lettera che l’amministratore unico, il noto ingegnere casertano Alfredo Messore ha inviato a, più o meno, quasi tutti gli indirizzi mail del piante, una serie di nomi che da sola occupa già una pagina intera. Tra i destinatari c’è anche la Procura della repubblica di santa Maria Capua Vetere. Nova Ecology cointesta la legittimità degli atti compiuti dal comune di Casagiove, dal momento in cui, nel mese di gennaio, ha proceduto alla revoca del contratto che un tempo era di Termotetti e che poi (aggiungiamo noi) molto acrobaticamente e con i mille dubbi sollevati dal consiglio di Stato, era stato assunto dalla Nova Ecology che, in pratica, al di là di quello che sostiene l’azienda, non è altro che una riproposizione, neanche poi tanto sotto mentite spoglie, perché i parenti degli Imperadore stanno dentro, come notato dallo stesso consiglio di Stato della Termotetti.

Va detto che se la Nova Ecology è quello che è, e noi di CasertaCe non l’abbiamo mai mandata a dire, il comune di Casagiove ne ha combinate di tutti i colori, non dolosamente (fino a prova contraria), ma l’asse tra il sindaco Corsale e Filippo Virno da Santa Maria Capua Vetere, architetto e responsabile unico, non ha dato, per usare un eufemismo, una grande dimostrazione di competenza. Tutt’altro e onestamente, con tutto il rispetto della persona per l’architetto Virno, spendere soldi dei cittadini per pagare un consulente che produce le condizioni per attribuire un incarico di 6 giorni (roba mai vista) ci sembra uno spreco del tutto ingiustificato.

Nella lettera di Messore, che pubblichiamo in calce, all’inizio di una serie di documenti, tra cui l’ordinanza sindacale, l’affidamento firmato da Virno e la prima missiva della Nova Ecology del 19 luglio, si evidenziano alcuni aspetti di facile comprensione. Dal momento in cui è stata effettuata la revoca, cioè dal gennaio scorso, il comune di Casagiove, così scrive l’amministratore della società, non ha proceduto né allo scorrimento della graduatoria, né ad una gara per l’individuazione della nuova impresa a cui affidare il servizio. In poche parole, tu non puoi svegliarti una mattina e utilizzare il provvedimento di revoca di un’impresa che esercita un servizio pubblico, risolvendo la questione come ti pare.

Nel dettaglio: se revochi un’impresa devi attivare le procedure di legge previste. O scorri la graduatoria, formatasi al tempo dell’esito della gara e questo, fa notare Messore, il comune lo avrebbe potuto fare fino a ieri, 29 luglio, ora, manco a dirlo, non più, oppure bandisci una nuova gara. L’istituto dell’ordinanza che fa leva su un indebolimento della qualità del servizio legata solamente al fatto che tu comune non corrispondi un solo euro all’impresa che opera in proroga, rappresenta un percorso originale e piuttosto creativo. comunque, un utilizzo stravagante dell’istituto dell’ordinanza che ricorre nel momento in cui un avvenimento indipendente dall’attività e dall’esercizio della potestà di un comune, crea un grave pregiudizio per la qualità della vita dei cittadini, per il mantenimento degli standards sanitari.

Il diritto non è un optional e onestamente, lo diciamo in maniera simpatica, con questa storia, Corsale e Virno, finiscono per somigliare più a Stanlio e Ollio che ad un ossidiana e un manager della pubblica amministrazione. Messore, inoltre, dice un’altra cosa: la Barbato Holding non sarebbe scritta alla white list, contrapponendo quest’affermazione a quella presente nell’ordinanza firmata da Corsale. Per quanto riguarda Virno, non dice né che la Barbato Group sia iscritta, né che non lo sia. Limitandosi ad un piuttosto criptico “azienda richiedente l’iscrizione alla sezione II della white list…“.

Ora, a quanto ci risulta, la Barbato group, riteniamo ben appoggiata politicamente soprattutto dal consigliere regionale Stefano Graziano, vero ispiratore della candidatura a sindaco del cugino imprenditore dei rifiuti e già all’opera in altri comune dove, riteniamo, una verifica sia stata fatta quando è stato aggiudicato il servizio. ma da domani già faremo approfondite verifiche.

Insomma, una confusione, un guazzabuglio nel quale si staglia una certa incompetenza, lo diciamo nel senso letterale che questa parola esprime, da parte dell’amministrazione comunale di Casagiove.

E’ di oggi invece, martedì, è ufficiale l’affidamento diretto, proprio quel “cattivo pensiero” espresso dalla ex Termottetti nella lettera che potrete leggere in calce, sempre alla teverolese Barbato: un affidamento del servizio straordinario di raccolta dei rifiuti urbani sul territorio di Casagiove per giorni sei, con un importo di 30 mila euro.

Un vero e proprio salasso. 5 mila euro al giorno per portare via tutti quei rifiuti accumulatisi in strada e quelli che verranno depositati dai casagiovesi fino al 2 agosto. Speriamo vivamente che per quella data dalla stanza di Virno, firmatario di questo atto, fuoriesca un provvedimento, una gara, un bando che possa evitare al ai cittadini del comune del casello di Caserta Nord di pagar una cifra così esosa per la raccolta dei rifiuti in strada.

 

I DOCUMENTI:

L’ORDINANZA DEL SINDACO CORSALE

L’AFFIDAMENTO ALLA HOLDING BARBATO

LEGGI LA LETTERA DELLA NOVA ECOLOGY DEL 19 LUGLIO

LA LETTERA DEL 27 LUGLIO A FIRMA DI MESSORE