Ecco come Angelo Pontillo e la camorra hanno “perculato” lo Stato: calcestruzzi comprata all’asta fallimentare al 50%. La conosciuta Rosanna Marotta curatrice e poi rappresentante della moglie del prestanome dell’uomo vicino al clan
20 Settembre 2024 - 14:04
Abbiamo letto 5 pagine del decreto di sequestro emesso una settimana fa e già ci siamo messi le mani nei capelli. Una reazione legata però al tempo trascorso da quando certi argomenti noi li affrontavamo soprattutto relativamente alle procedure giudiziarie fallimentari. Alla seconda riga già ci siamo riambientati e nulla ci ha più stupito. Né la strana riunione da un commercialista di via Tescione né la confidenza di Francesco Ciaramella né il doppio ruolo della professionista di Caiazzo
SAN MARCO EVANGELISTA – (g.g.) Rosanna Marotta è una professionista molto nota. Prima di tutto perché sa fare bene la sua professione, secondariamente perché per anni e anni è stata una sorta di punto di riferimento per Nicola Cosentino e Forza Italia all’interno delle strutture di valutazione dei comuni casertani accumulando decine e decine di incarichi frutto si scelte politiche di sindaci, di amministrazioni comunali e di enti strumentali controllati da Cosentino. Un destino che per molto tempo la ha unita a un altro noto commercialista Giovanni Parente di Castel Volturno, che alle ultime elezioni si è schierato con Giovanni Zannini, candidando una sua congiunta al consiglio comunale in appoggio al candidato sindaco Pasquale Marrandino
Chi scrive ha incrociato, negli anni d’oro di Forza Italia e di Cosentino, la signora Marotta in tantissimi frangenti. Originaria di Caiazzo ha monopolizzato, per un lungo periodo, strutture amministrative in quanto, evidentemente, Nicola Cosentino la considerava una persona di sua stretta fiducia.
La sua lusinghiera carriera professionale è passata anche per diversi incarichi di curatrice fallimentare. Non stupisce, dunque, almeno noi di CasertaCe, di leggere il suo nome in maniera anche abbastanza marcata e non solo en passant nel decreto di sequestro della Calcestruzzi dell’imprenditore, implicato in molte storie di camorra, Angelo Pontillo
Il teste chiave di questa vicenda ossia l’imprenditore G.L. la inserisce in un ruolo di protagonista in quella che è l’operazione che noi abbiamo definito una delle beffe più clamorose, subita dallo Stato italiano, da imprenditori collegati alla camorra, in questo caso al clan Belforte
La calcestruzzi viene sequestrata, se non andiamo errati nel 2015 nell’ambito di un’indagine della Dda su Pontillo. Finisce però all’asta fallimentare e Pontillo, incredibile ma vero, se la ricompra sfruttando, come spesso capito dalle parti del tribunale fallimentare di S.M.C.V. con un prezzo ribassato del 50% rispetto a quello iniziale dell’asta
Chissà perché alla prima e alla seconda chiamata d’asta non si presenta nessuno e come ama dire CasertaCe in circostanze simili a queste una per tutti la vendita all’asta del mobilificio Giannetti lungo l’Appia, quando “okay il prezzo è giusto”, al tribunale si presenta il prestanome ossia Francesco Ciaramella il quale confessa candidamente a G.L. di aver riacquistato la Calcestruzzi “insieme ad Angelo Pontillo”. Meglio sarebbe dire, per Angelo Pontillo
Curatrice fallimentare di questa operazione a molti zeri, la citata Rosanna Marotta. G.L è presente presso lo studio del commercialista Villano, in via Tescione a Caserta. Li è convocata l’assemblea Mi. Cal s.r.l. di cui al tempo G.L. era ancora amministratore delegato . Arrivando sente parlare animatamente la segretaria del commercialista con un‘altra donna. Lui è convinto che si tratti della moglie di Francesco Ciaramella, Michelina Carozza.
Con grande sorpresa entrando fisicamente nel luogo in questa discussione si svolgeva si accorge che era un’altra donna a discutere con la segretaria. Ed è in quel momento che G.L. apprende che si tratta di Rosanna Marotta, ossia della curatrice fallimentare. Attenzione, però: stando a quello che ha raccontato G.L. Rosanna Marotta non era presente come curatrice fallimentare e d’altronde quella non era la sede in cui un curatore o una curatrice doveva essere presente. Vestiva, invece, i panni “di rappresentante di Carozza Michelina” ossia della moglie di Francesco Ciaramella prestanome di Angelo Pontillo. La Carozza, probabilmente, era titolare di qualche quota o stava li con il marito. Ma il fatto che G.L apprende che la Marotta sia la sua rappresentante significa, senza ombra di dubbio, che la signora Carozza ricoprisse un ruolo in quella società. G.L. non ci rimase affatto bene perché si trovò di fronte una persona la cui identità corrispondeva a quella della curatrice fallimentare ma che li si era trasformata in rappresentante della moglie di Francesco Ciaramella che gli aveva confidato dell’acquisto di Mi. Cal all’asta fallimentare in nome e per conto di Angelo Pontillo. Arrabbiatissimo G.L. brandisce il suo smartphone sotto al naso di Rosanna Marotta e le chiede ciò che, probabilmente, le avremmo chiesto anche noi se ci fossimo trovati al suo posto. Magari avremmo aggiunto una premessa: “Scusi, dottoressa Marotta, ma che è questa braciola?” Ma rimaniamo alla lettera di ciò che G.L. le disse: “dottoressa, ma lei chi sta rappresentando qui? Carozza, Ciaramella o Pontillo?“ La Marotta gli rispose sempre molto alterata, che lei di quello che G.L. stava affermando, non sapeva nulla. Eh già, Rosanna Marotta, il cui diagramma professionale chi scrive segue dal 2002 e forse anche da prima, non sapeva nulla.
Che dobbiamo fare, in questo posto viviamo