ESCLUSIVA. CASERTA. Dopo 2 anni di articoli di CasertaCe, il segretario Massi scopre (😂😂) le magagne del parcheggio Pollio: non firma il contratto ai Dresia
4 Ottobre 2024 - 15:45
I MIRACOLI DELLA COMMISSIONE D’ACCESSO E QUEL RAPPORTO CON I MAZZARA CHE IMBARAZZA CARLO MARINO. Sono oltre due anni che questo giornale scrive delle stranezze del project financing dei Dresia dal valore di milioni di euro. E se non bastasse, il consigliere comunale di opposizione Raffaele Giovine ha inviato una segnalazione all’Anac nel dicembre dell’anno scorso
CASERTA (l.v.r.) – Partiamo subito dalla notizia: il segretario comunale di Caserta Salvatore Massi ha messo nero su bianco che lui il contratto per la gestione ventennale del parcheggio Pollio non lo firma, almeno fino a quando l’Anac non risponda alla segnalazione inviata 9 mesi fa (LEGGI QUI).
Massi avrebbe segnalato, anche a seguito della lettera ufficiale inviata all’Anac dal consigliere di minoranza Raffaele Giovine e delle sue varie istanze, gravi irregolarità della gestione della gara d’appalto da circa 7 milioni di euro legata al project financing del parcheggio (e un ristorante e tanto altro) nella ex caserma Pollio, finito nelle mani della famiglia Dresia attraverso prima la Sea Services e poi con la Adeka Parking, una società messa in mano a Katia Cicatiello, estetista, ma soprattutto figlia di Adelina Dresia.
Detto ciò, il contratto resta sospeso e c’è il pesante rischio che la procedura di gara sia annullata, ma il parcheggio Pollio è comunque nelle mani dei Dresia, visto che la gestione in via d’urgenza è nelle mani dell’Adeka Parking, come si vede dalla foto.
Continuano i miracoli della commissione di accesso. Incaricata dal ministero degli Interni, al quale consegnerà un resoconto sulla possibilità di sciogliere il comune di Caserta per infiltrazioni camorristiche, è riuscita a far svegliare da un lungo letargo il segretario Massi.
Parliamo di letargo perchè CasertaCe scrive dal 29 marzo del 2022 (LEGGI QUI IL PRIMO) di quella serie di irregolarità che, improvvisamente, Salvatore Massi, che era segretario comunale anche 365 giorni fa, anche 730 giorni fa, ha descritto nella richiesta di annullamento della gara della Pollio.
A questo punto, appare evidente che l’amministrazione di Carlo Marino e lo stesso sindaco teme un probabile scioglimento per infiltrazioni camorristica del comune di Caserta e provi a mettere pezze dove possibile, a rincorrere un’attenzione alla trasparenza e al rispetto delle leggi mai visto prima negli ultimi otto anni a Palazzo Castropignano.
Che ci sia un rapporto tra Carlo Marino e la famiglia Dresia è cosa nota.
Nel 2016 il marito di Adelina Dresia, patrigno di Katia Cicatiello, ovvero Gaetano Scarpato fu addirittura candidato, non eletto, nelle liste a sostegno di Marino.
Ed è proprio sulla famiglia Dresia che stanno lavorando i commissari del ministero, visto che potrebbe esserci un interesse degli uomini del clan Mazzara (LEGGI QUI), gruppo da sempre intraneo al Clan dei Casalesi, collegati in maniera parentale con i Dresia, sulla gestione dei parcheggi nel capoluogo che la famiglia del defunto capostipite Biagio Dresia dominano sia tramite l’ormai famigerata Caserma Pollio, sia al meno attenzionato Monumento ai Caduti, che è pur sempre il luogo delle celebrazioni dello Stato, dello stesso Stato che sta indagando, in termini amministrativi e non giudiziari, proprio sui rapporti economici dei Mazzara con i parenti casertani dei Dresia.
Non può essere un caso che, ad un mese dall’arrivo della commissione di accesso, Salvatore Massi noti all’improvviso che ci siano delle irregolarità sul parcheggio Pollio. Di questa procedura di gara CasertaCe ha scritto in maniera copiosa sin dall’aprile del 2022, sollevando tutte quelle difformità e quelle stranezze che poi sono state anche messe nero sul bianco nella segnalazione all’Anac da parte di Raffaele Giovine del dicembre 2023.
A questo punto, ci viene da pensare che il commissari del ministero abbiano compiuto un altro, involontario, miracolo, facendo trovare tutti i documenti necessari a Salvatore Massi, un segretario comunale che, a questo punto, non possiamo non definire quanto meno sbadato, distratto o forse pigro, visto che di tutte quelle cose da lui vergate nella nota inviata ai Dresia, a Giovine, al sindaco, al’Anac e al consigliere Picozzi (e che, ripetiamo, Casertace scrive dal 2022) non si è mai accorto.