ESCLUSIVA. ECCO IL NOME del dirigente dell’ufficio tecnico condannato dalla Corte dei Conti a pagare 200mila euro. La storia degli incentivi e dello scontro con i segretari comunali
13 Giugno 2025 - 13:40

I soliti comunicati stampa criptici attraverso cui le procure e i tribunali danneggiano pesantemente l’attività degli organi d’informazione conteneva stavolta qualche buco in cui siamo riusciti ad infilarci per rendere un servizio serio e completo ai nostri lettori e ai cittadini
CASTEL VOLTURNO (g.g.) L’allora segretaria comunale del Comune di Castel Volturno Concetta Bianca aveva preso molto sul serio il suo ruolo di responsabile della legalità e della trasparenza degli atti amministrativi
Più volte aveva richiamato all’ordine un architetto che, a questo punto della sua vita professionale, ha trovato, evidentemente, una sua perfetta dimensione negli uffici dell’ex consorzio idrico in cui è approdato poco meno di tre anni fa all’indomani di quell’autentica prodezza, raccontata per filo e per segno da CasertaCe CLICCA E LEGGI dell’aggiudicazione di una gara d’appalto da ben 25 milioni di euro, fondi PNRR che un’impresa della grande galassia della famiglia Caprio, di Casal di Principe ma trapiantata sostanzialmente a Caserta con un ribasso ridicolo del 3% circa a fronte di una base d’asta che definire di cospicue dimensioni era poco al tempo ed è poco anche oggi.
L’architetto in questione si chiama Claudio Fiorillo ed è, manco a dirlo, di Carinola ossia dello stesso comune del presidente dell’ex consorzio idrico oggi ITL spa, Pasquale Di Biasio, che Carinola governa attraverso la figlia Giuseppina la quale, pro forma, indossa la fascia tricolore
Fiorillo dovrebbe tornare a Castel Volturno alla scadenza dei 3 anni che costituiscono l’autorizzazione, assegnatagli dal Comune rivierasco in riscontro della sua richiesta di andare a lavorare all’ex consorzio idrico
Vedrete, cari lettori, che a meno di sommovimenti extra politici, Fiorillo cercherà di rimanere dov’è e dove sta operando, così come abbiamo scritto nei giorni scorsi CLICCA E LEGGI, in staff con il prof Francesco Capalbo per cercare di trovare una via di uscita dopo che l’ex consorzio ha dovuto necessariamente intraprendere la strada del pre fallimento con la richiesta di accesso al concordato preventivo
Noi avevamo già scritto molto male di Claudio Fiorillo per illustrare il modo con cui aveva svolto la sua funziona di dirigente dell’UTC di Castel Volturno. Ben più autorevole e dirimente è quello che scrive oggi la guardai di finanza di Caserta che a sua volta traduce ciò che i giudici della corte dei conti hanno deciso e cioè che Claudio Fiorillo debba restituire 200mila euro per soldi indebitamente introitati
E qui torniamo alla segretaria Concetta Bianca: aveva più volte avvertito Fiorillo mettendo tutto nero su bianco, che gli incentivi che toccano ad un dirigente e che poi il dirigente intasca insieme ai suoi collaboratori dell’ufficio tecnico, diventano bonifici incassabili solo quando un determinato lavoro pubblico finanziato con soldi europei, dello Stato, della Regione viene terminato, viene consegnato formalmente al Comune della città. Non prima, non nel momento in cui il finanziamento viene messo a disposizione dell’ente. E d’altronde il ragionamento che faceva Concetta Bianca era logico: quanti finanziamenti tornano totalmente o parzialmente al mittente per il mancato rispetto dei termini dei lavori? Tanti, tantissimi. Anche a Castel Volturno come scriveremo nei prossimi giorni. E invece nulla: Claudio Fiorillo la vedeva diversamente e i soldi se li prendeva prima. Quando al posto di Concetta Bianca, avvicinatasi a casa nel nolano, è subentrato il nuovo segretario comunale Francesco Carbutti questi ha letto tutte le note della Bianca e ha deciso di redigere una relazione che ha inviato alla Corte dei Conti, interpretando anche lui il ruolo di responsabile anticorruzione della legalità e della correttezza degli atti amministrativi. Nelle note di Concetta Bianca ha trovato anche una ulteriore problematica. Secondo la segretaria comunale, non esisteva né in cielo e né in terra che fosse lo stesso dirigente a liquidare a se stesso i cosiddetti incentivi. Risultato: l’intero incartamento è finito alla Corte dei Conti e questa ha deciso che Concetta Bianca e Francesco Carbutti avevano ragione e Claudio Fiorillo torto
Ora c’è un bel problema: quando la corte dei conti condanna in primo grado, il titolo come capita in tutti i giudizi civili è immediatamente esecutivo fino a quando non si presenta un ricorso in Appello che l’esecutivita’ sospende. lal di là della possibilità che il condannato l’esecutivita’ sospende.
E questa è la storia. Come nota a margine disancorata dalla stessa aggiungiamo che oggi Claudio Fiorillo si trova al posto giusto al momento giusto