CAPRIO JACKPOT. Poi dice che siamo noi: ora ha vinto una gara con cui gestirà 25 MILIONI DI EURO. TUTTI I DETTAGLI

24 Novembre 2023 - 19:10

È un periodo d’oro per l’imprenditore di Casal di Principe, trapiantato a Caserta. Ubi Maior, di cui è il figlio Pasquale il legale rappresentante, ha chiuso una serie di aggiudicazione nell’Ufficio Tecnico di Castel Volturno, originario di Carinola, trasferitosi non a caso alla corte del compaesano Pasquale Di Biasio e di Giovanni Zannini all’interno dell’ITL. Idrico Terra di Lavoro spa

CASTEL VOLTURNO (g.g.) – Al buon Ubaldo Caprio, persona mite ed educata, ribadiamo il concetto: non siamo noi a cercare le gare, gli appalti aggiudicati a società che fanno riferimento alla sua sfera familiare.

Ma il buon Ubaldo deve pure rendersi conto che se queste imprese partecipano, il più delle volte incubate in consorzi stabili, magari collocati territorialmente al centro o al nord Italia, ai quali conviene entrare in queste partite con la garanzia legale di una provvigione del 3% secca sulla provvigione dei lavori, va da sé che un giornale come il nostro, che ha scelto di vivere diverse ore della propria giornata all’interno dei siti dei comuni e degli alti enti pubblici della provincia di Caserta, finisce per incrociarlo costantemente.

Non è questione di scelta editoriale, bensì di applicazione del banale principio statistico denominato legge dei grandi numeri.

E ‘cche to dic’ a ffa!”.

Siamo sicuri che, nel momento in cui leggerà questo articolo, dirà a noi oppure ai suoi amici che CasertaCe lo prende di mira oggi, come succedeva al tempo dell’amministrazione di centrodestra di Caserta capoluogo, guidata da Pio Del Gaudio, eccetera, eccetera.

Ma noi, siccome siamo in buonissima fede, sentiamo la necessità di riportare questa premessa quando emerge il nome di quello che è forse il costruttore più importante e più in vista, insieme a Raffaele Pezzella, della provincia di Caserta.

Per cui, mai come in questo caso, è utile uscire dalla prima fase dell’articolo in stesura con la rituale formula: fatta la premessa, entriamo nel merito.

Francamente, ricordiamo pochi casi, anzi ancora meno di “pochi casi”, di cui un comune della nostra provincia abbia potuto pubblicare un bando per una gara d’appalto con importo di quasi 28 milioni di euro, per la precisione di 27 milioni 620 mila e 626,46 euro.

Si tratta di un finanziamento attribuito al comune di Castel Volturno dentro alla prima tranche dei tanti soldi assegnati dal governo nazionale e attinti da questa sorta di Piano Marshall europeo finalizzato a sostenere l’economia attraverso l’istituzione di cantieri per lavori pubblici, denominato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, meglio conosciuto con il suo acronimo di PNRR.

Alla gara – questa volta potremmo dire che sono stati costretti all’uso della procedura aperta – hanno partecipato due consorzi in associazione tra di loro, uno singolarmente e il terzo in raggruppamento con due imprese.

Nel dettaglio, i consorzi “fidanzati” in associazione temporanea sono stati Fenix e Conpat, entrambe conosciute dai lettori di questo giornale. Per quanto riguarda, invece, il consorzio partecipante da solo, trattasi di Unyon, mentre quello partecipante con due imprese è stato il consorzio ITM, assieme a Caramiello Costruzioni Generali, consorziata all’ITM, e l’impresa FA.MI.RA.

Le procedure di gara sono state “apparecchiate” all’interno dell’Ufficio Tecnico del comune di Castel Volturno che, in pratica, ha dato la linea di marcia alla solita stazione appaltante ASMEL che ha curato l’aggiudicazione in base ai contenuti del bando.

Come è capitato spesso negli ultimi anni, soprattutto da quando all’Ufficio Tecnico castellano c’è l’architetto di Carinola, Claudio Fiorillo, naturalmente, per pura coincidenza, fino a prova contraria, la famiglia Caprio ha fatto bingo.

La gara da 27 milioni e passa di euro per la costruzione di una cittadella scolastica, con il trasferimento di due istituti della città, il Castel Volturno Centro e il Garibaldi in questo terreno confiscato alla camorra, è stata aggiudicata al consorzio Unyon. E fin qui, può significare tutto, ma può anche significare niente.

Unyon ha presentato un ribasso dell’11% che ha portato la cifra dell’appalto a 24 milioni e 901 euro. In pratica, 25 milioni di euro. E qui entrano in campo i fuoriclasse di quella che potremmo scherzosamente definire, parafrasando una modalità, una tipologia di lavoro fondamentale e propedeutica alla realizzazione di costruzioni immobiliari, del movimento-ditte.

In nessun documento di questa gara è possibile conoscere il nome dell’impresa che il consorzio Unyon ha scelto come esecutrice dei lavori. Ma siccome noi ormai siamo vecchi del mestiere, siamo riusciti lo stesso a risalire a quello che è l’elemento più importante dell’intera procedura, di tutta la gara d’appalto.

Nel verbale di gara, la commissione giudicatrice, in questo caso dell’ASMEL, fa la conta dei presenti, delegati dalle imprese, all’atto dell’apertura delle buste delle offerte.

Per Unyon non si è scomodato il legale rappresentante dell’intero consorzio o un suo delegato. Bensì, era presente il legale rappresentante di una delle imprese che lo compongono, ossia Pasquale Caprio, legale rappresentante dell’impresa Ubi Maior srl, con sede ad Aversa e vecchia conoscenza del nostro giornale.

Qualcuno potrebbe obiettare: embé? Mica è detto che la presenza di Caprio significa certamente, inconfutabilmente che Ubi Maior sia stata l’impresa esecutrice scelta dal consorzio? Magari ci è andato per spirito di azienda, così, gratuitamente, prestandosi in quanto parte di una squadra.

No, non è così. Dallo screenshot, lo scatto istantaneo di ciò che si vede sullo schermo, del pc in cui si legge l’offerta presentata dal consorzio Unyon, emergono documenti a nome della Ubi Maior.

Per cui, il tentativo, purtroppo sorretto da norme che consentono alle centrali appaltanti di non rendere pubblico documentalmente le imprese prescelte dai consorzi, è stato vanificato dall’esperienza che noi di CasertaCe abbiamo maturato in procedure simili, al punto da essere divenuti dei veri e propri cani da tartufo.

Come si legge dal testo integrale della determina, la quale, insieme ai verbali ASMEL, che pubblichiamo in calce all’articolo, la prima tranche dei lavori, quella relativa al codice OG1, riguardante l’edificazione dei manufatti, degli edifici che dovranno ospitare le scuole, ha un valore di circa 11 milioni e 899 mila euro. Gli altri 13 milioni saranno spesi per i restanti codici, a partire da quello riguardante quello per le componenti strutturali in acciaio, segnalati dal codice OS18A, dal valore di 2 milioni e 563 mila euro.

E così arriviamo ai 14 milioni e 462 mila euro. Gli altri 10 milioni e passa saranno invece spesi per il resto, a partire dalle delicate attività di impiantistica.

Per la cronaca, ci dicono che l’architetto Fiorillo, evidentemente in grado di presentare gli opportuni requisiti maturati nella sua esperienza al comune di Castel Volturno, dal 3 di novembre si è trasferito in quella che è l’autentica Sorbona, nell’Oxford, nel Cambridge di questa roba: il consorzio Idrico di Terra di Lavoro, oggi ITL spa, presieduto dal suo compaesano di Carinola, Pasquale Di Biasio e signoreggiato dal consigliere regionale di Mondragone, Giovanni Zannini.

Claudio Fiorillo entrerà, dunque, nel cono di influenza di Zannini, ammesso e non concesso che ciò non sia già avvenuto quando ha svolto la funzione di dirigente dell’Ufficio Tecnico del comune di Castel Volturno che ha coinciso con le tante gare d’appalto, la strada sul famigerato ponte e diverse altre, la maggior parte delle quali monopolizzate dalle imprese della famiglia Caprio.

clicca qui per leggere i verbali di gara e l’aggiudicazione a ubi maior dei caprio, per il tramite del consorzio unyon