“Faccia da mostro” e la dark lady casertana: le trame segrete di Gladio e la donna (non più misteriosa) che abitò in città

11 Maggio 2021 - 12:00

Così l’ha definita Lirio Abbate, firma storica della cronaca giudiziaria dell’Espresso, in un suo recente libro dedicato all’ex poliziotto, poi ritenuto al centro di tante trame in quegli anni difficili e complessi. Lei, bella e statuaria, lo avrebbe accompagnato ad un appuntamento con i boss della ‘ndrangheta

 

 

Caserta – (pm) La provincia di Caserta non si fa mancare niente, quanto al peggio. Tra le ultime nelle graduatorie nazionali sulla qualità della vita, primeggia, svetta, in imbrogli e malaffare.

Per giunta, quando una guida turistica del prestigio mondiale della Easy Rough Guide avverte i propri lettori della presenza pervasiva della criminalità e, nel presentarne il capoluogo, afferma che Caserta, a parte la Reggia, è una città del tutto anonima, facciamo gli offesi, fermi tuttavia a perpetuare una classe politica locale sostanzialmente inetta e che l’ha portata a tale condizione, che noi per assuefazione non vediamo più, ma che vedono gli altri.

Non è un caso, dunque, se, di tanto in tanto, spunta fuori l’idea della istituzione di un museo della camorra, della criminalità o, sotto altro nome, della legalità. A parte la contraddizione in termini dell’idea stessa, laddove il museo è una istituzione associata al bello, alla cultura, alla civiltà espressa da un luogo, mentre il reato è la negazione massima dell’uomo, viene da pensare che iniziative del genere così arbitrarie, anzi fuori del mondo, siano il risultato più che di coscienze che patiscono una oggettiva coercizione ambientale, di un più prosaico filone meridionale che mira sotto ogni pretesto ad intercettare quei mille rivoli di finanziamenti pubblici a carattere pseudo sociale, anche a costo di voler esibire clan, paranze, capizona e affini.

Il vice direttore del settimanale l’Espresso Lirio Abbate

Ma a questo scopo, pensiamo, possano bastare le fiction della RAI come la recentissima Sotto Copertura, sulla romanzata cattura di Michele Zagaria, che ci fanno conoscere in tutto il mondo.

Senza divagare oltre, diciamo che in queste ore Caserta entra, appunto, anche nella opaca vicenda legata a Giovanni Aiello, l’ex poliziotto in pensione ritenuto l’uomo delle trame mafiose degli ultimi decenni, conosciuto con un nome da splendido cattivo: “Faccia da mostro”, morto di infarto nel 2017. Personaggio perfetto per ogni tesi complottistica, trattativistica o del terzo livello. Ma, a dispetto del proprio physique du rôle, crediamo valga più seriamente, sul suo conto, quanto osservato da Luciano Capone, il noto ed acuto corsivista de Il Foglio  di G. Ferrara e C. Cerasa, nel suo articolo in occasione del decesso di quello: “…è stato accusato di ogni nefandezza: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio all’omicidio di Nino Agostino, dall’assassinio di Ninni Cassarà al fallito attentato dell’Addaura, dalle bombe sui treni all’uccisione di un bambino, ora anche dell’uccisione di un medico, poi depistaggi, legami con la destra eversiva, Gladio, la massoneria e chi più ne ha più ne metta. Dove c’è un crimine di “stato-mafia” c’è lui: “Faccia da mostro”… Di lui si sono occupate quattro procure – Palermo, Caltanissetta, Catania e Reggio – e nessuna ha mai chiesto neppure un rinvio a giudizio, i pm (incluso il duro Nino Di Matteo) hanno chiesto solo archiviazioni. Mai disposta nemmeno una misura cautelare…”.

E come c’entra Caserta? Il motivo lo si legge nel settimanale l’Espresso in edicola la scorsa settimana, nell’inchiesta dal titoloFaccia di Mostro e la Dark Lady” del vicedirettore Lirio Abbate, la quale inchiesta prende le mosse dal libro che il giornalista ha appena dato alle stampe, con la Rizzoli, proprio sulle vicende dell’enigmatico ex agente.

Il numero del settimanale L’Espresso dell’inchiesta di Lirio Abbate su Faccia da mostro

La copertina del libro Faccia da Mostro di Lirio Abbate

Cogliamo alcuni passi che ci portano al nostro tema: “ La guerrigliera che accompagnava agli incontri, con uomini della ‘ndrangheta, l’ex poliziotto Giovanni Aiello…è una napoletana che ha fatto parte di Gladio …che oggi ha 64 anni e si chiama Virginia Gargano… è bionda, fisico statuario, viso allungato, labbra sottili….Ufficialmente disoccupata, possiede un paio di immobili nei quartieri spagnoli a Napoli…Ha vissuto a Caserta per trasferirsi a Reggio Calabria …Nel 1981 si era sposata con un ex campione di nuoto, nonché ex gladiatore, anche lui della lista Stay Behind e nipote – a suo dire – dell’ex capo della polizia Vincenzo Parisi.”

Dal libro, inoltre, sul conto della donna si apprende che “…anche a Caserta avrebbe immobili che ha messo in affitto, ma da questa città non si sa quando è andata via”.

Ecco. E qui viene da chiedersi: come mai Caserta e non, puta caso, Voghera ?!