TUTTI I NOMI. Sgominata holding di società fantasma al servizio di chi voleva evadere le tasse. 29 INDAGATI, PERQUISIZIONI E SEQUESTRI

7 Maggio 2025 - 09:14

L’inchiesta è partita da una segnalazione di movimentazioni finanziarie sospette arrivata alla Polizia Postale da Poste Italiane

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Polizia di Stato e Guardia di Finanza hanno dato esecuzione, nelle prime ore di oggi, mercoledì 7 maggio, a un’imponente operazione coordinata dalla Procura di Bologna contro un presunto sodalizio criminale operante nel settore dell’edilizia. Sono 29 le misure cautelari emesse e ben 40 le perquisizioni effettuate nelle province di Bologna, Ferrara, Modena, Ravenna, Reggio Emilia, Forlì, Rimini, Mantova, Napoli e Caserta.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e autoriciclaggio. L’inchiesta è partita da una segnalazione di movimentazioni finanziarie sospette arrivata alla Polizia Postale da Poste Italiane.

Le successive indagini, portate avanti dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica dell’Emilia-Romagna insieme al Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna, hanno permesso di ricostruire un articolato sistema fraudolento che vedeva il coinvolgimento di imprese fittizie, prestanome e complesse operazioni di riciclaggio su conti correnti nazionali ed esteri.

L’indagine è coordinata dal pubblico ministero Flavio Lazzarini della Procura di Bologna, e si inserisce in un più ampio contesto di contrasto ai reati economico-finanziari connessi al mondo delle costruzioni. Sequestri di documentazione e supporti informatici sono in corso, e non si esclude che l’indagine possa allargarsi ulteriormente nelle prossime settimane.

Traducendo questa attività in nomi e cifre, ieri mattina la guardia di finanza ha arrestato e portato in carcere Cipriano Barbato; ai domiciliari è finito Franco Cristiano. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, invece, per Giovanni Serao, Salvatore Folmi, Bartolomeo Diana, Luigi Russo, Angelo Vitale, Ernesto Del Villano, Giuseppe D’Angelo, Giuseppe Piccolo, Patrizia Frasca e Antonio Pannullo. Divieto temporaneo di esercitare
l’attività di imprenditore per dodici mesi, infine, per Giovanni Battista Lapolla, Regina Claudia Dos Santos, Lucio, Domenico e Noè Cacciapuoti, Alberto Giardullo, Giovanni Esposito, Aurelio Esposito, Giovanni Fabozzi, Carmine Del Mastro,Irfan Liaqat, Mohamed Sabir, Afrim Daka, Hassan Raza, Andrea Licata, Pasquale Maodio e
Marco Pannullo.


Agli indagati – originari di San Cipriano, Casal di Principe, Teverola, Casaluce, F r a t t a m a g g i o r e
e della provincia di Bologna – vengono contestati a vario titolo i reati di associazione a delinquere, emissione e uso di
false fatture e riciclaggio.
I 29 raggiunti dal provvedimento cautelare sono da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna
irrevocabile.

Il lavoro delle fiamme gialle ha tracciato quella che la Procura di Bologna ha definito una vera e propria organizza- zione criminale piramidale, con al vertice Cipriano Barbato e Franco Cristiano: i due avrebbero svolto il ruolo di promotori e coordinatori del sodalizio, agendo – secondo gli inquirenti – da amministratori di fatto delle società cartiere costituite per emettere false fatture

Nel mirino dei sequestri, in particolare, ci sono 961mila euro riconducibili a Giovanni Serao, Cipriano Barbato e Franco Cristiano, ritenuti amministratori di fatto e di diritto della Verga Restauri. Per la stessa società, ma in relazione ad altre operazioni, è stato disposto un ulteriore sequestro da 133mila euro.
Barbato e Cristiano, insieme a Salvatore Folmi, dovranno rispondere economicamente anche per le presunte irregolarità della Unica Scavi e Costruzioni, per cui il giudice ha ordinato il sequestro di altri 116mila euro.
Pure Luigi Russo, amministratore della Verga Restauri Srls, è stato colpito da un provvedimento simile, con l’obbligo di restituire – insieme a Barbato – 148mila euro. Per la stessa coppia, altri
866mila euro dovranno essere sequestrati i in relazione alle attività della Unica Scavi e Costruzioni.
Non mancano, infine, le contestazioni patrimoniali legate alla Edil Costruzioni: il Tribunale vuole sfilarle oltre mezzo milione di euro e se non lo troverà sui suoi conti allora proverà a rifarsi su Angelo Vitale e Barbato, mentre altri 41mila euro riguardano ancora la Unica Scavi. A Ernesto Del Villano e Barbato, infine, dovranno essere sottratti 57mila euro, anche in questo caso per operazioni connesse alla Edil Costruzioni. Complessivamente, è stato chiesto un sequestro di circa 3 milioni di euro. Contro l’ordinanza del Tribunale, gli indagati potranno presentare ricorso e dimostrare la
loro estraneità alle condotte illecite contestate