Sequestro record da quasi 200 milioni: ARRESTATO imprenditore casertano

3 Ottobre 2023 - 10:32

L’operazione è il seguito di un’altra indagine del marzo scorso che aveva portato ad altri 10 arresti. Qui sotto il comunicato della Guardia di finanza di Asti che ha seguito la vicenda

CASERTA – All’esito di indagini di polizia giudiziaria economico finanziaria, scaturite dall’operazione “Crediti Fantasma – Capisci ammè” della primavera scorsa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Speciale Tutela Entrate e Repressione Frodi Fiscali di Roma, militari del Nucleo di Polizia conomico finanziaria di Asti, stamane, hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare, emesso dal GIP presso il locale Tribunale, di sequestro preventivo per 195 milioni e 829 mila euro, nonché di custodia cautelare in carcere nei confronti di un imprenditore iscritto all’AIRE (anagrafe dei residenti all’Estero), originario della provincia di Caserta, effettuando perquisizioni a Castel Volturno e Napoli.

Si tratta di una ulteriore fase dell’articolata investigazione che il 22 marzo aveva portato i Finanzieri del
Comando Provinciale di Asti, con l’ausilio dei Reparti del Corpo competenti per territorio, impiegando 150
militari, ad operare in 18 province l’arresto di 10 responsabili e 73 perquisizioni
, con il sequestro di cassetti
fiscali contenenti crediti d’imposta ritenuti falsi per la cifra record di oltre 1,5 MLD di € e poi ancora, in maggio,
di

un ulteriore sequestro per 700 milioni.

L’intervento di vincolo giudiziario – mirato ad impedire l’utilizzo anche di questa ulteriore platea di crediti
d’imposta ritenuti inesistenti, generati nel 2022 dal sodalizio criminale oramai disarticolato – è stato condotto
dalle Fiamme gialle astigiane con la collaborazione dell’Agenzia delle Entrate di Roma, alla quale è stato
notificato oggi il decreto magistratuale, in modo da inibire sulla apposita piattaforma digitale del fisco l’accesso
ai cassetti fiscali incriminati.

Questi 196mln di titoli di credito fiscale sono riconducibili a 2 società e 27 persone fisiche (con sede dichiarata
in Campania, Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Puglia e Veneto) – non coinvolte nell’operazione iniziale, ma
che comunque fanno anch’esse capo a intestatari di partita IVA indigenti, titolari di società inattive o evasori
totali sconosciuti al fisco, nullatenenti, privi di possidenze. L’analisi della Guardia di Finanza ha evidenziato
anche in questo caso incongruenze sostanziali, quali l’indicazione di lavori effettuati presso immobili non
posseduti o inesistenti.

In quest’ultima tranche di investigazioni si staglia la figura di un altro attore della truffa, dimorante in Castel
Volturno, che era riuscito ad eludere le precedenti indagini. Costui, C.C. di anni 64, attinto oggi anche dal
sequestro preventivo per equivalente dei beni per € 463.006,76, per l’illecito profitto in danno all’erario
conseguito dal sodalizio, sarà oggi tradotto in carcere, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria
.

L’operazione odierna costituisce il culmine di articolati accertamenti, peculiari della Guardia di Finanza, quale
unico organo specializzato di polizia giudiziaria economico-finanziaria, che opera a tutela del Bilancio dell’U.E.,
dello Stato e degli Enti locali; primaria missione istituzionale del Corpo, mirata nel caso di specie a prevenire e
contrastare chi minaccia il corretto impiego delle ingenti risorse pubbliche erogate per contribuire al rilancio
dell’economia e al sostegno delle iniziative di riqualificazione energetica e di transizione ecologica.

Si sottolinea che il procedimento penale si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che la
responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo in caso di emissione di una sentenza irrevocabile
di condanna.