Garofalo sorvegliato 24 ore, anche in bagno. Confermato per lui il carcere duro

16 Gennaio 2019 - 19:47

CASAPESENNA – Sono state rese note le motivazioni con le quali la Corte di Cassazione ha respinto, un mese e mezzo fa, il ricorso presentato da Giovanni Garofalo 45 anni, fedelissimo di Michele Zagaria.

Garofalo, recluso nel carcere di Milano Opera, aveva presentato istanza contro l’ordinanza già confermata dal magistrato di sorveglianza, che si era opposto alla revoca dell’assegnazione in area riservata, lamentando che fosse illegittima. Garofalo ha spiegato le sue condizioni di detenzione: sorvegliato 24 ore, anche in bagno e con la possibilità di parlare con un solo detenuto anzichè con quattro.

Nel ricorso si fa riferimento anche alle sue condizioni di salute.

La suprema corte ha respinto il ricorso confermando il regime carcerario: il tribunale aveva già ravvisato come l’allocazione dell’area speciale 41bis (a partire dal 2012) fosse stata motivata dalla richiesta della Dda di Napoli con l’appartenenza alla fazione Zagaria del clan dei Casalesi dell’indagato e che si tratta di una sottosezione del 41bis senza finalità punitive nè in condizioni di isolamento.