GLI AFFARI DI CASERTA. Sulla carta i Dresia possono cuocere anche i maccheroni, ma vi elenchiamo uno per uno i vizi di un project financing che non andava approvato

7 Aprile 2022 - 12:46

Attrezzature tecniche, attestazione SOA, personale qualificato, ecco perché il progetto Sea Services fa acqua. Tutti i requisiti inesistenti al momento della presentazione del piano per la riqualificazione del Pollio, approvato da Carlo Marino e la sua giunta

CASERTA – Ogni promessa è debito. Abbiamo speso i canonici sei euro per ottenere la visura storica aggiornata della Sea Services, società della famiglia Dresia che ha presentato un progetto di finanza per la gestione e la riqualificazione dell’ex Caserma Pollio, e la prima cosa che siamo andati a controllare è l’oggetto sociale, che risponde almeno in termini generali, ma non certo sostanziali ai quesiti posti nell’articolo di sabato scorso che ancora campeggia come prima proposta giornalistica nella nostra homepage

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In effetti, questa società nata nel 2013 (90% nelle mani di Adelina Dresia, moglie, e 10% delle quote di proprietà di Gaetano Scarpato, marito e amministratore della socità) ha previsto attività di ristorazione e simili.

Piccolissima parentesi: non è che la società editrice di CasertaCE domattina vuole aggiungere al proprio oggetto sociale la costruzione di navicelle spaziali non lo possa fare, basta andare da un notaio e il problema non c’è. Per cui, se l’oggetto di Sea Services prevede anche la gestione di attività di food & beverage e simili, ci viene da chiedere quale attività abbiano gestito i Dresia in questo campo, esperienza che abbia creato un know

how tale da poter inserire nel parcheggio Pollio un ristorante con terrazza, il quale prevede – in maniera piuttosto inquietante – un fatturato di 11 mila euro annuo.

Stesso discorso per le aree verdi e le aiuole, che poi sarebbero l’unica cosa che Sea Services concederebbe gratuitamente alla città nell’ambito del project financing. Nell’oggetto sociale è presente la costruzione e manutenzione di aree verdi, ma di attività simili neanche l’ombra nella storia della società.

Siccome a Caserta l’importante è mettere le carte a posto, i Dresia pensano di essere tranquilli. Ma visto che noi ci spacchiamo la testa su leggi, norme e regolamenti, crediamo che non sia così.

Ed è dimostrato – ad esempio – come emerge dalla stessa visura che, al momento della presentazione del progetto, la Sea Services non aveva uno staff di professionisti (architetti e/o ingegneri), requisito essenziale per la qualificazione di società di costruzioni, come previsto dall’articolo 79 del regolamento di esecuzione del codice dei contratti pubblici del 2010 relativamente ai project financing, visto che nella Pollio i Dresia vogliono costruire. Ma in realtà abbiamo scovato altri piccoli e grandi problemi che avrebbero dovuto portare la giunta comunale di Caserta quantomeno a congelare il progetto.

Per scoprire queste criticità non abbiamo dovuto aspettare in auto una fonte interna traditrice del fantomatico piano segreto Dresia-Casale-Marino, una gola profonda che all’interno di un parcheggio ci passasse una cartellina con la scritta confidential e piena zeppa dei documenti scottanti come nei film americani di qualche anno fa. In realtà, ci è bastato leggere alcuni articoli del regolamento appena citato.

Ad esempio, l’articolo 78 prevede che per contratti tra pubblico e privato come quello relativo al progetto di finanza del parcheggio Pollio sia necessaria l’attestazione SOA, emessa da società specifiche, autorizzate dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici.

L’assenza di questa attestazione provoca la carenza del requisito di partecipazione, il requisito di qualificazione con cui i concorrenti attraverso tale provano in sede di gara, la capacità dell’impresa di eseguire opere pubbliche con importo a base d’asta superiore a 500 mila euro. Sì, è vero, si parla di attestazione da presentare al momento della gara, ma la delibera dell’Anac, di cui già abbiamo trattato ampiamente nell’articolo di sabato, nelle sue conclusioni prevede il possesso della SOA da parte del soggetto promotore anche nei momenti precedenti al bando.

Inoltre, andando all’articolo seguente, il 79, nel regolamento sono segnalati i requisiti di ordine speciale che riguardano: un’adeguata capacità economica finanziaria, tecnica organizzativa, ma anche relativamente alle attrezzature tecniche e di organico.

Ora, noi sappiamo che, almeno fino al 31 dicembre 2021 la Sea Services aveva 11 dipendenti, partendo dai 17 di inizio anno.

Se 17 erano i dipendenti operanti nel parcheggio Pollio, poi tutti i licenziati all’inizio del 2022, il requisito relativo al comma 7 di questo stesso articolo, quello dello staff a tempo indeterminato di composto da architetti e ingegneri, obbligatorio per le società che hanno messo in piedi un piano relativo alla progettazione e alla successiva esecuzione di lavori attraverso un project financing, così come hanno fatto i Dresia per il parcheggio Pollio, come viene rispettato dalla Sea Services? 

E a nostra conoscenza, inoltre, la Sea Services non è possesso di “adeguata dotazione di attrezzature tecniche“, come prevede sempre lo stesso passaggio del regolamento. Non ci pare proprio, infatti, che la società, che come core business ha la gestione dei parcheggi, abbia attivato anche cantieri negli ultimi anni o, quantomeno, abbia comunque tutto il necessario meccanico-organizzativo per attivare un’opera di costruzione.

E se qualcuno dovesse pensare: “vabbè, loro hanno fatto il progetto, poi possono affidare i lavori ad un’azienda esterna“, questo qualcuno sappia che rischia di cadere in errore.

Infatti, il possesso dei requisiti deve essere completo, totale al momento in cui decidi di essere un unico soggetto proponente del project financing. L’esempio che ci può aiutare, sempre relativo a Caserta, è quello dello stadio Pinto, presentato, infatti, da un associazione temporanea di imprese nella quale ogni azienda ha un suo compito specifico. Se i Dresia avessero voluto, avrebbero potuto creare qualcosa di simile, con la Sea ad occuparsi della gestione di parcheggi e dell’area ristoro e un’azienda di costruzione a mettere in cantiere architetti, ingegneri, operai e macchine. Ma così non è stato.

In questo articolo abbiamo voluto analizzare solo questo ambito del racconto, solo due articoli di un regolamento che centrale per l’affidamento di concessioni legate a project financing.

Ci verrebbe da chiedere, inoltre, come il dirigente del settore Urbanistica comune di Caserta Giovanni Natale abbia trasmesso il suo parere positivo, altrimenti non sarebbe stato approvato il progetto dalla giunta guidata dal sindaco Carlo Marino, quando da una lettura semplicemente delle norme, dei pareri dell’Autority anticorruzione e addirittura della stessa visura della società, emergano tante di quelle criticità che avrebbero dovuto quantomeno, ripetiamo, stoppare, “rimandare a settembre” il piano dei Dresia. E stesa domanda, inoltre, sarebbe da porre al dirigente Francesco Biondi, anche responsabile unico del procedimento piano Pollio, in che modo, senza nessun dubbio (e ce ne sono tanti) abbia valutato positivamente la proposta, sia sotto l’aspetto tecnico che economico.