HA VINTO CARLO MARINO. Da oggi Giovanni Zannini è “Giovanni il massiccio”: come Bud Spencer e Terence Hill “ora, avanti il prossimo”

18 Ottobre 2021 - 15:30

Singolare, ma fino a un certo punto, reazione del consigliere regionale il quale, potendosi permettere il lusso di fare assumere cinque persone della stessa famiglia, così come è successo ad Aversa, grazie agli interventi combinati di De Luca padre, De Luca figlio e Fulvio Bonavitacola, è destinato ad avere sempre la meglio perché magari qualcun altro non si permette di fare cose del genere temendo, quantomeno, e allo stato delle cose infondatamente, l’intervento della magistratura.

 

CASERTA  (g.g.) Qualche curiosità a margine dei festeggiamenti in corso in questi minuti tra quelli che hanno appoggiato Carlo Marino al ballottaggio. E’ interessante questo post pubblicato dal consigliere regionale Giovanni Zannini. Si sa che quando l’adrenalina è ancora alta, fermo restando che nel soggetto in questione ciò capita con una frequenza ben superiore alla media del genere umano, ci si mette a nudo, si espone il proprio vero carattere.

Vada per il Carlo Marino che straccia Gianpiero Zinzi, perché questo fa parte della dialettica, del lessico accaldato che si esprime nei minuti immediatamente successivi all’esito dell’urna. Ma è l’ultima riga ad essere interessante. 900 anni fa, Giovanni Senzaterra o Giovanni d’Inghilterra che dir si voglia, fu in pratica, l’ultimo sovrano assoluto di quel regno. In effetti anche quale erede riuscì a restaurare la monocrazia, ma diciamo che Giovanni Senzaterra fu l’ultima figura realmente rilevante di monarca assoluto in quella che sarebbe poi diventata la democrazia più antica e più longeva del mondo. In quei tempi lì, quando si moriva molto facilmente, quando un anno sì e l’altro pure si partiva per una Crociata, sarebbe stato comunque difficile registrare una dichiarazione di questo genere smargiasso finanche da un re assoluto. E, invece, 900 anni dopo, Giovanni il massiccio da Mondragone, chiude spassosamente il suo post con un “avanti il prossimo”, manco fosse uno tra Bud Spencer e Terence Hill al culmine delle loro proverbiali scazzottate.

La mentalità con cui Zannini fa politica è questa. C’è aggressività, violenza, almeno nelle intenzioni. Fino ad oggi gli è andata bene perché gli va riconosciuto di possedere una grande resistenza che si traduce in un numero di ore di lavoro (si fa per dire) non riconoscibile in nessun altro politico della provincia di Caserta. Gli è andata bene perché c’è molta disattenzione da parte di chi dovrebbe guardare, sorvegliare, la dinamica che mette in collegamento le azione delle persone con ciò che il codice penale consente e con ciò che eventualmente non consente. Però, a furia di fare il massiccio, troverà sicuramente uno più massiccio di lui che prendendo esempio e avendo capito che qui a Caserta si diventa potenti e influenti utilizzando le parole e le azioni dei bulli, entrerà in concorrenza. Questo, ovviamente, sempre al netto di quello status appena descritto relativo alla dinamica del principio costituzione dell’azione penale che, beninteso, naturalmente riguarda buona parte della politica casertana, certamente non solo Zannini.