I NOMI. SANGUE ALL’ANFITEATRO. Tentato omicidio di un 16enne e lesioni. Condanna tombale per due
15 Agosto 2025 - 12:30

C’è anche il rampollo della nota famiglia Barracano
CASERTA – La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da Cristian D’Ambrosio e Giovanni Barracano, giovane componente della famiglia più volte coinvolta in fatti di cronaca nera, due dei cinque imputati coinvolti nel violento pestaggio avvenuto la sera del 24 dicembre 2023 a Santa Maria Capua Vetere, in piazza Adriano, nei pressi dell’Anfiteatro. Vittime dell’aggressione furono due fratelli di origine albanese, di cui uno minorenne.
D’Ambrosio e Barracano erano stati condannati in primo grado, con rito abbreviato, a 4 anni e 2 mesi di reclusione. La difesa, impugnando la sentenza della Corte d’Appello di Napoli del 30 gennaio 2025, aveva sollevato una serie di eccezioni, tra cui la presunta omessa motivazione sulla qualificazione giuridica dei fatti, il diniego delle attenuanti generiche e la valutazione del trattamento sanzionatorio.
Tuttavia, la Suprema Corte – settima sezione penale, presieduta dal giudice Giacomo Rocchi e con relatore il consigliere Gaetano Di Giuro – ha respinto le doglianze ritenendole manifestamente infondate. Con l’ordinanza emessa lo scorso mese di luglio, la Cassazione ha dunque confermato l’impianto della sentenza d’appello, condannando entrambi i ricorrenti al pagamento delle spese processuali.
Ricordiamo che nella stessa vicenda erano coinvolti altri tre imputati: Antonio Pio Salemme, anch’egli condannato con rito abbreviato a 4 anni e 6 mesi; Vittorio Merola e Massimiliano Barbato, che avevano optato per il patteggiamento e avevano ottenuto rispettivamente 3 anni e 2 mesi, e 4 anni di pena. Stralciata, invece, la posizione del sesto indagato, Youssef Majaoui.