IL CONVEGNO DI CASA HIRTA. L’Europa dei tecnocrati e dei poteri forti e le tesi difensive di Draghi. Massimo Rossi e la libertà di pensiero

18 Febbraio 2019 - 17:19

Caserta (P.M.) – L’associazione culturale casertana Casa Hirta, recentemente sorta, si autodefinisce “… raggruppamento di spiriti liberi che agisce in ogni ambito con spirito volontaristico e con risorse proprie…” con l’asserito obiettivo di “…promuovere ogni attività ed impegno per la salvaguardia e la rinascita della città di Caserta…” – in una prospettiva conservatrice ed identitaria, aggiungiamo noi, se è consentito, avuto riguardo ai valori ed al contesto ai quali sembra riferirsi il sodalizio.

Lo scorso sabato 16 febbraio l’associazione ha ospitato il giornalista e blogger Francesco Amodeo per la presentazione del suo libro La Matrix Europea, dato alle stampe da oltre quattro anni ma che continua ad avere un discreto successo editoriale soprattutto in quei circoli culturali che propendono per l’uscita dell’Italia dal sistema monetario dell’euro.

Nella

foto, una panoramica dell’incontro.

Nel volume, il giovane autore partenopeo affronta la genesi dell’Unione Europea e sostiene l’ardita tesi che essa sarebbe il frutto di una strategia degenerata di quello che egli definisce il cartello finanziario internazionale, che agirebbe “…a vari livelli con l’unico obiettivo di sottrarre sovranità agli Stati, bypassare le costituzioni nazionali e indebolire le democrazie”.

E, come egli afferma a conclusione della sua lunga inchiesta, avrebbe individuato una fittissima rete di intrecci, legami, accordi “…nati per portare avanti gli interessi specifici della finanza speculativa.” A questo piano inconfessabile, poiché databile dal primo dopoguerra ad oggi, non sarebbero neppure estranei i padri nobili europei, a cominciare dall’italiano Altieri Spinelli, il cui ponderoso diario conterrebbe l’ammissione aperta del suo ruolo recondito.

Ma a questa prospettazione di un’Europa regressiva ed eterodiretta, che sembra basata più sulla interpretazione di atti, documenti ed avvenimenti, che su prove positivamente fondate, si oppone, ci pare, una realtà fattuale graniticamente diversa, come quella riassunta, ad esempio, dal governatore della banca centrale europea, Mario Draghi, nel suo intervento dello scorso dicembre alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, un vero manifesto della prosperità europea, un elogio dell’unione monetaria e della globalizzazione, contro la falsa nostalgia per la liretta e gli anni perduti dall’Italia a far debito sulle spalle delle generazioni future.

In particolare, nel capitolo I benefici attuali di “un mercato e una moneta” l’economista italiano ha affermato: “ È opportuno chiedersi quali siano stati i benefici di “un mercato e una moneta”. Al riparo dello scudo dell’euro il commercio intra-UE ha accelerato, salendo dal 13% in rapporto al PIL nel 1992 al 20% oggi. Gli scambi all’interno dell’area dell’euro si sono accresciuti sia in termini assoluti sia come quota degli scambi totali tra le economie avanzate, anche dopo l’ingresso delle economie emergenti sul mercato globale. Gli IDE [ossia, gli investimenti diretti estero, n.d.r.] nell’area UE sono ugualmente aumentati, e nel caso italiano questi investimenti di origine UE sono aumentati del 36% tra il 1992 e il 2010.” Ed onestamente non si vede come non si possa non convenire con queste come con tutte le altre ed articolate osservazioni del nostro grand commis. Ma anche Mario Draghi, nella visione di Francesco Amodeo, è da ascrivere a quel cartello finanziario internazionale in cui quest’ultimo crede.

Il presidente dell’associazione Massimo Rossi, affiancato nell’occasione da Pasquale Costagliola, nel presentare l’ospite ha rimarcato come, di là dalle idee proposte e dibattute – certamente altamente disputabili in un caso come questo, aggiungiamo noi – sia essenziale per ogni società che si professi avanzata e democratica garantire anzitutto la libertà di opinione e di parola.

Ciò che non si può non condividere, specie a Caserta, città in pieno sonno civile.