IL DIBATTITO SULLE CAVE. Dopo l’emedamento Luserta, Riccarco Ventre: “In campagna elettorale fui inascoltato, unica strada l’occupazione pacifica delle cave

29 Luglio 2019 - 16:00

Caro Direttore, leggo sul suo giornale le sue acute e precise argomentazioni relative al problema delle cave.

Non entro nel merito della questione perché è così pacifico che da anni si ruota a volutamente a vuoto intorno al problema che è di una semplicità spaventosa, ossia quella con la quale lei chiude il suo articolo: Caserta e dintorni hanno pagato già troppo per le cave ed è giusto che tale attività pur meritoria per l’economia cessi con l’urgenza che è richiesta per situazioni inquinanti e deturpanti di tale genere.

Quel che è sorprendente è che parte della classe politica continui a dire sul problema cose inesatte pur essendo stato l’argomento oggetto di tutta la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Caserta e del Sindaco.

Le cose che lei ha scritto nell’odierno articolo certamente ricorderà che sono le stesse identiche e precise che io ebbi a dire quasi monotonamente nel corso della suddetta campagna elettorale, perfino nei dibattiti televisivi a Gong ed a Rai tre Campania in dibattiti diretti con l’allora candidato Sindaco Avv. Marino e con altri candidati consiglieri della coalizione avversaria della mia.

Non fui creduto, eppure le mie argomentazione non solo erano di assoluta evidenza quanto basate su norme , provvedimenti e pianificazione Regionale del settore  che avrebbero , auguriamoci di no, portato con certezza a quello che sta succedendo ora in Regione. Ed anche se l’odierna  l’iniziativa del Sindaco dovesse portare a provvedimenti o cambi di rotta della Regione , in concreto purtroppo nulla cambierà, proprio nulla.

Probabilmente, e lo dice chi come me non è assolutamente barricadero, le cose potranno cambiare solo con una pacifica occupazione sine die delle cave.

Non per narcisismo ma per amore della verità ricordo a me stesso di aver pagato, da Presidente della Provincia con un importante organo di stampa , per aver posto la chiusura ad un’attività industriale che in quel momento ( e non so se ancora oggi) inquinava fortemente l’ambiente.

Con stima Riccardo Ventre