IL FOCUS CAPUA. La concessione d’oro di Fiore e i gravi sospetti di un’inadempienza contrattuale. Due domande al sindaco Villani, all’assessore Frattasi, al dirigente Parente e alla segretaria Gallucci
23 Aprile 2025 - 14:21

SECONDA PUNTATA. Sono due i passaggi della citata convenzione di 34 anni fa ancora in vigore nonostante non ci risulti che il comune abbia esplicitamente chiesto la sua proroga almeno quinquennale. Una riguarda il pagamento della TOSAP, articolo 1 secondo periodo. L’altra cosa ancor più seria che non ci convince sono gli impianti fatti da Fiore a Brezza di Grazzanise e a Cancello ed Arnone articolo 1 terzo periodo. Non è che i potenziamenti delle pompe effettuati in territorio capuano sono serviti anche a portare l’acqua di Capua a Brezza di Grazzanise e da li a Cancello Ed Arnone?

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CAPUA – (g.g.) Le prime puntate lunghe servono, almeno in parte, a rendere meno lunga la seconda. Ciò perché tutto quello che riguarda la storia del rapporto particolarissimo tra il Comune di Capua e l’imprenditore di Pozzuoli, trapiantato a Panama, Antonio Fiore, l’abbiamo già scritto e lo mettiamo a disposizione di chi quell’articolo si è perso, attraverso il link in rosso in cima a quello odierno. Dunque 34 anni il prossimo 30 ottobre. Una data in cui scadrebbe anche il termine dei 4 anni fuori corso, dei 4 anni di proroga. In teoria tutto regolare perché nella convenzione del 1991 c’è scritto che qualora il Comune non intenda assumere la gestione del servizio, la concessionaria, su richiesta dello stesso concedente al fine di garantire la continuità e l’ordinario svolgimento del servizio stesso, dovrà proseguire la gestione per un periodo non inferiore ai 5 anni” ciò vuole dire che potrebbe anche proseguire per un periodo superiore ai 5 anni. Va da se che per una questione banale di diritto privato, l’esplicita richiesta in tal senso da parte del Comune si sarebbe dovuta inoltrare prima della scadenza della concessione 30ennale ossia prima della mezzanotte del 30 ottobre 2021. Ma l’allora sindaco Luca Branco, che evidentemente aveva altri piani, questo documento non lo ha prodotto mai e probabilmente anche per tal motivo, come abbiamo scritto nella prima puntata, Adolfo Villani, con un abile manovra, orchestrata dal suo fedelissimo Ludovico Prezioso, lo ha mandato a casa
Villani a sua volta ha avuto timore di scrivere una proroga a concessione scaduta e si è limitato ad una risposta leggera, aggiungiamo noi anche un po’ lasciva, a un’interrogazione consiliare presentata dal gruppo di minoranza alla quale ha detto così, alla buona, che siccome di qui a poco l’ex consorzio idrico dovrà subentrare nella gestione del ciclo delle acque capuane, inutile chiedere a Fiore di farsi da parte. Ma quello della procedura di attivazione della proroga è, tutto sommato, un problema minore.
LE INADEMPIENZE CONTRATTUALI
La presunta inadempienza sul pagamento del suolo e del sottosuolo
La convenzione, firmata precisamente il 5 novembre del 1991 da un’amministrazione comunale di cui anche Adolfo Villani, in qualità di assessore al bilancio, faceva parte, prevedeva espressamente e letteralmente all’articolo 1: “La tassa di occupazione del suolo e del sottosuolo verrà corrisposta dalla concessionaria sulla base delle norme e delle aliquote fissate dal R.D. 1175 del 14 09 1931 e successive modificazioni” In merito a ciò, aggiungiamo noi, domandiamo al sindaco pro tempore Adolfo Villani, al suo assessore al bilancio Pasquale Frattasi, al segretario comunale Renata Gallucci e al responsabile del settore economico finanziario, Mattia Parente, se e quando durante questi 34 anni la ditta Fiore ha mai versato la tassa di occupazione del suolo e del sottosuolo.
L’acqua di Capua venduta ai comuni limitrofi
Questo, di per se, non è un peccato mortale. Ma se la convenzione tra un comune e un concessionario, in questo caso tra il comune di Capua e la società di Fiore lo proibisce espressamente, il discorso non si pone: trasgredire significa disegnare su un foglio una casa di rescissione per inadempienza contrattuale. Se il comune di Capua non lo ha fatto per 34 anni, vuol dire che per il comune di Capua l’impresa dell’imprenditore puteolan-panamense non ha mai costruito impianti in comuni diversi. Il fatto è che a noi non risulta che sia andata così. Ma come al solito, partiamo da zero e leggiamo il testo letterale dell’articolo 1 terzo periodo: “la concessionaria di impegna a non estendere il servizio di impianti posti nel territorio comunale a comuni o frazioni di comuni vicinori”. Partiamo dall’uso del modo condizionale: siamo sufficientemente persuasi, ma non ne abbiamo una sicurezza matematica, che la ditta Fiore abbia stipulato convenzione con il Comune di Grazzanise. Questo di per se non integra nessuna inadempienza perché l’articolo 1 terzo periodo innalza il divieto a utilizzare il servizio di impianti posti in essere nel territorio capuano a comuni o frazioni limitrofe. Insomma, impianti idrici alimentati da acqua di origine diversa da quella utilizzata per Capua rappresenterebbe un normale esercizio di piena esplicazione del diritto d’impresa da pare di Fiore.
La convezione con Grazzanise riguarda l’erogazione idrica nella frazione di Brezza naturalmente parte grazzanisana. Il sindaco Adolfo Villani, l’assessore al bilancio e alle finanze, che lo domanderà a sua volta al dirigente al ramo Mattia Parente la segretaria comunale Gallucci non avranno difficoltà alcuna a mettere la mano sul fuoco affermando che la ditta Fiore non ha violato l’articolo 1 terzo periodo della convenzione. Perché, dunque, ogni goccia d’acqua che grazie alla convenzione di 6 mesi, stipulata per motivi di pubblica utilità con il comune di Grazzanise sia stata eseguita utilizzando solo acqua del luogo oppure proveniente da Grazzanise centro oppure da un qualsiasi posto del globo terrestre che non sia Capua.
La convenzione tra Fiore e il Comune di Cancello ed Arnone
Mentre su Grazzanise ci siamo limitati a formulare delle domande all’amministrazione comunale di Capua, nel momento in cui andiamo avanti nell’analisi il discorso si modifica un po’. Ciò perché abbiamo totale certezza, avendo acquisito una copia integrale, del fatto che la ditta Fiore abbia stipulato una convenzione con il comune di Cancello ed Arnone. Per effetto della stessa attraverso alcune pompe presenti nel territorio di Brezza Fiore immette l’acqua nel comune di Cancello ed Arnone. Nel dettaglio, ciò è avvenuto nello studio del notaio Di Biase in quel di Grazzanise dove, il 3 giugno del 2020, con l ’ingegnere Fiore da una parte del tavolo e con il simbolo pro tempore di Cancello ed Arnone, Raffaele Ambrosca, dall’altro. Dunque l’impianto di Brezza di Grazzanise, serve attraverso una pompa a portare l’acqua a Cancello ed Arnone potenziandone l’erogazione in questo comune. Per cui, la domanda formulata prima a Villani e compagnia diventa più cogente: siamo sicuri che gli impianti di Brezza non abbiano alcuna interdipendenza con quelli di Capua? Perché, caro sindaco Villani, non è che noi ci siamo svegliati stamattina cominciando ad agitare spettri. Abbiamo compiuto qualche ricerca e un po’ di cose ci sono arrivate davanti agli occhi. Ad esempio la presenza di pompe speciali poste in località Porta Roma, nei pressi della scuola elementare, e in località Frascale prima del cavalcaferrovia andando in direzione Brezza, posizionate sul lato destro per poi integrare un ulteriore pompa di potenziamento più avanti al confine tra il territorio capuano e quello di Grazzanise. Ora, a meno che non si tratti di cose giocose di una sorta di lego per bambini, ci volete spiegare cosa sia questo collegamento tra le pompe di Porta Roma e quelle di Brezza.
Perché se non fosse così ci troveremmo di fronte non ad una, ma ad una doppia inadempienza contrattuale La terza puntata, probabilmente l’ultima, la dedicheremo ad una seconda convenzione, firmata dal comune di Capua e la ditta Fiore, stavolta nell’anno 2004, che consente al privato di assumere la piena gestione relativa alla riscossione delle tariffe corrisposte dai cittadini-utenti capuani per il servizio di fognatura e depurazione.
In calce all’ articolo le immagini delle pompe in località Porta Roma e in località Frascale

