IL FOCUS. Leggete come la provincia ha intascato più di un milione e mezzo di euro di multe da agguato-autovelox dopo che il consiglio di Stato aveva sotterrato per sempre l’appalto vinto da Cappa Spina

1 Marzo 2023 - 12:48

SECONDA PUNTATA. Il 17 gennaio 2023 la pubblicazione della decisione dei giudici annulla gli atti della gara dei tre rilevatori della velocità targata Traffitek. Una gara annullata, quindi, morta, che però provoca ancora effetti. L’amministrazione provinciale riceve una nota con cui il suo avvocato “consiglia” di stoppare il servizio. Ma Palmieri, un giorno prima di farlo, firma un documento da 600 mila euro

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CASERTA (g.g. e l.v.r.) – Alla fine di questa ennesima pateracchio firmato dall’amministrazione provinciale di Caserta e dal suo presidente, Giorgio Magliocca, e finalizzato ad assegnare ad ogni costo l’appalto per tre autovelox sulle strade di pertinenza della Provincia, una commessa da 7 milioni di euro in base d’asta, alla Traffitek di Pasquale Cappa Spina (sopra trovi il link con la prima puntata del focus), chi lo prende – con rispetto parlando del deretano dei casertani – a quel servizio sono sempre gli automobilisti, spremuti come limoni dai comuni, ma anche dalla Provincia, che da un lato spende milioni e milioni di euro in incarichi, affidamenti diretti, lavori di ogni genere, quest’ultimi monopolizzati da ditte nell’orbita del clan dei Casalesi, dall’altra parte fa cassa tramite agguati con i sistemi di controllo della velocità e attivando limiti a 60 km/h su strade a scorrimento veloce, con quattro corsie, come un’autostrada.

Così facendo, si crea altro che prevenzione e sicurezza, ma si provoca un senso di pericolo e ansia latente, per gli automobilisti costretti a decelerare in maniera brusca per evitare contravvenzioni insensate.

La Provincia di Caserta, non paga di tutto quello che aveva combinato sin dal 2019, non soddisfatta della procedura a dir poco opaca con la quale, resistendo sostanzialmente ad una sentenza del Tar Campania e puntando su una nuova sentenza di segno totalmente contrario e in evidente smentita di se stesso dallo stesso tribunale, che poi, sorprendentemente, è arrivata; ha reiterato l’aggiudicazione all’Ati composta da Traffitek e Safety 21, che per semplicità espositiva definiremo come l’impresa di Cappa Spina.

Finita qui? No. Ora c’è la vaselina da consegnare agli automobilisti tartassati.

LE DATE STRANE DELLA COMUNICAZIONE DELLA SENTENZA

Come abbiamo scritto nella prima puntata, il consiglio di Stato ha pubblicato il 17 gennaio scorso la sentenza che dà piena ragione al ricorso presentato dalla Soes, seconda arrivata nella gara d’appalto, e che ha demolito la stessa, annullando gli atti dell’aggiudicazione per il servizio autovelox.

Ma l’amministrazione provinciale era costituita in questo giudizio al pari della Traffitek, dunque il suo avvocato, Gianfranco D’Angelo, conosceva sicuramente l’esito della decisione dei Consiglieri di Stato almeno dal 17 gennaio.

Questo dettaglio, apparentemente non rilevante dal punto di vista giuridico, è importante per misurare il grado di motivazione della Provincia ad inchinarsi alla legge e ad adempiere, senza se e senza ma, a ciò che il massimo grado della giustizia amministrativa italiana aveva sentenziato.

E, invece, la parola d’ordine è stata andamento lento.

Leggendo il testo della determina numero 229, firmata dal solito dirigente dell’amministrazione Gerardo Palmieri il 14 febbraio 2023, si apprende che, secondo l’esposizione della Provincia, gli eventi si sarebbero susseguiti in questa maniera:

con nota Prot. n. 9481 del 07/02/2023 l’avv. Gianfranco D’Angelo, che tutela gli interessi dell’ente, in ottemperanza a quanto emesso nella sentenza del Consiglio di Stato n. 590 del 17/01/2023, rappresenta l’opportunità di sospendere in via cautelare gli effetti del contratto stipulato con l’aggiudicataria dell’appalto di cui all’oggetto“.

Dunque, la Provincia di Caserta acquisisce formalmente la notizia dell’esito del giudizio incardinato davanti al consiglio di Stato, cioè a 22 giorni di distanza dalla pubblicazione del dispositivo e delle motivazioni. In verità, stando alla lettera della determina, l’avvocato D’Angelo non dà notizia della decisione dei giudici, ma consiglia di sospendere il servizio. Se utilizziamo la formula dell’avvenuta conoscenza della sentenza tramite la nota del 7 febbraio, è perché siamo spinti a farlo dai contenuti e dagli eventi successivi alla lettere del legale.

E siccome noi riteniamo l’avvocato D’Angelo una persona seria, siamo abbastanza convinti del fatto che a questa data del 7 febbraio, pesantemente staccata da quella del 17 gennaio, si sia arrivati in maniera non casuale.

Siccome noi non abbiamo mai formulato un’affermazione ritenendo che una nostra deduzione rappresenti la verità rivelata in quanto nostra, ma abbiamo sempre scritto in conseguenza di analisi approfondite di atti amministrativi ufficiali, lo abbiamo fatto anche stavolta.

Sempre dalla determina sopra menzionata, si apprende che dal momento in cui l’avvocato comunica l’esito del consiglio di Stato, a quello in cui la Provincia si attiva effettivamente a far qualcosa rispetto alla vicenda dell’appalto a Cappa Spina, trascorre un’altra settimana. Si arriva, appunto, al 14 febbraio, giorno che data la determina di Palmieri.

E con stra comodo, ad un mese dalla pubblicazione, la Provincia attiva una procedura che definisce quale adempimento della sentenza del consiglio di Stato e che si risolve in una “sospensione dell’attività di rilevamento della velocità”.

CARI AUTOMOBILISTI CASERTANI, TANTA VASELINA, PLEASE

Com’è noto sin dalle origini dell’uomo, prima del numero 14 c’è il numero 13.

Il sempre solerte dirigente Palmieri, il giorno della vigilia di San Valentino, senza far riferimento (ovviamente) della sentenza, ripetiamo, facendo finta di non sapere nulla della nota del 7 febbraio, fa un bell’accertamento di entrata degli importi riscossi tramite i tre autovelox “ dal 01/02/2023 al 16/02/2023 “.

Riguardo alla data del 16, riteniamo si possa trattare di un refuso, altrimenti dovremmo riconoscere all’onnipresente Gerardo Palmieri la patente di mago o divinatore, nel momento in cui il 13 gennaio riesce a prevedere anche quanto sarà incassato dalle multe di autovelox il 14, il 15 e il 16 febbraio.

Ora, vogliamo essere anche cauti, prudenti, ma a far la figura degli scemi non ci stiamo. Per cui, noi riteniamo e ce ne assumiamo tutta la responsabilità di questa affermazione, che le date del 13 e del 14 febbraio non siano casuali e sono state scelte in forza di un piano maturato dal 7 febbraio (forse anche da prima) e che puntava dritto al borseggio istituzionale del portafogli degli utenti e automobilisti casertani.

Della serie, prima prendo i soldi, facendolo in un momento in cui tutta la struttura organizzativa e operativa del servizio di autovelox è stata già bloccata, fermata, morta e sepolta da una sentenza del consiglio di Stato; poi, con comodo, nel giorno degli innamorati – quando la vaselina svolge un lavoro di maggiore dolcezza – prendo atto della decisione, sospendendo il funzionamento dei tre autovelox.

Attenzione, però. Questo cazzeggio del tipo: “Ma che è successo? Ah novità sulla sentenza? L’avvocato dov’è? In vacanza?“, ha fatto sì che la Provincia di Caserta incassasse quota parte, dal 17 gennaio, giorno della pubblicazione della sentenza che annulla l’aggiudicazione della gara, fino al 31 gennaio, dei due milioni e 110 mila euro riscossi dall’amministrazione provinciale nell’arco del primo mese dell’anno.

Al di là dei flussi di traffico, si può ritenere che ad appalto demolito dall’ultimo grado di giudizio del consiglio di Stato, la Provincia abbia tolto dalle tasche degli automobilisti casertani (ma anche non casertani) sicuramente 626 mila euro, accertati con la determina del 13 febbraio, più un altro milione di euro circa, ovvero quanto introitato nelle casse provinciali dal fatidico 17 gennaio al 31 del mese.

E a qualcuno che si stupisce, che si scandalizza o si indigna, noi di CasertaCE ribadiamo il concetto già espresso ieri (CLICCA E LEGGI) nella nota dedicata al commento di questo focus.

Questa vicenda è totalmente in linea con un modus operandi costituito su meccanismo amministrativi poco chiari, discutibilissimi da un punto di vista giuridico, vergognosi da un punto di vista etico-amministrativo, a nostro avviso, e alla luce di tutto ciò che abbiamo pubblicato anche in queste due puntate.

Appellarsi all’opposizione è inutile. Questa, opposizione, è una parola che a Caserta e Provincia non esiste ontologicamente, essendo fuori dalla mentalità dei politici e anche dei sedicenti cittadini che li votano e che ritengono gli enti pubblici come mucche da mungere con ogni mezzo lecito e illecito.

Domani, nella terza ed ultima puntata di questo focus, vi diremo dove e come sono stati inseriti, all’interno del bilancio della provincia, questi denari, ovvero il milione e seicento mila euro, frutto di una gara la cui aggiudicazione era già stata annullata.

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QUI, INVECE, LA DETERMINA DI SOSPENSIONE