Il fratello di Adriano Della Corte comincia lo sciopero della fame: “Fu ucciso per sbaglio, vogliamo giustizia”
13 Dicembre 2018 - 13:53
CASAL DI PRINCIPE (Christian de Angelis) – Le telecamere della trasmissione “CHI L’HA VISTO” tornano sul caso dell’omicidio di Adriano Della Corte. Continua la protesta di Arturo Della Corte davanti i cancelli del Ministero dell’Interno a Roma. Suo fratello Adriano fu ucciso a colpi di lupara a soli 18 anni, domenica 15 luglio 1984, mentre si trovava a Castel Volturno insieme a due suoi amici.
Secondo la tesi della famiglia Della Corte, il ragazzo morì per un errore fatale commesso dai sicari del clan dei Casalesi, poiché l’auto di Adriano, una Fiat Uno, era dello stesso colore dell’uomo ricercato dai killer, ovvero il nipote del boss Antonio Bardellino.
Arturo da alcuni giorni ha iniziato lo sciopero della fame a seguito del diniego da parte del Viminale che il 14 novembre ha rigettato la richiesta di riconoscere il fratello quale vittima innocente di camorra. Dopo oltre trent’anni la famiglia non conosce ancora gli esecutori materiali dell’omicidio del povero Adriano.
Nel caso Della Corte non vi è ancora una sentenza definitiva che riconosca l’allora 18enne quale vittima innocente di camorra, così come tanti altri delitti avvenuti negli anni ’90; la magistratura ha archiviato il caso per assenza di prove utili a risalire all’identità degli autori.
Nel 2016 il legale della famiglia Della Corte ha fatto riaprire le indagini. Ora i suoi congiunti si augurano che dopo più di 33 anni oggi si possa fare luce su quel tragico giorno che portò alla morte di un giovane ragazzo che ebbe la sola sfortuna di possedere l’auto sbagliata.