IL LATTE DELLA CAMORRA. L’azienda Zagaria-Capaldo aveva anche l’ufficio informazioni quando nei negozi non arrivava il latte Berna

12 Marzo 2020 - 16:15

CASAPESENNA – Ci avviamo alle battute conclusive del lungo focus che abbiamo dedicato all’ordinanza sul latte del clan dei casalesi, che ha coinvolto il noto imprenditore di Castellammare di Stabia Adolfo Greco. 

A dimostrazione del grado di fidelizzazione che il marchio latte Berna/Parmalat aveva acquisito rispetto all’area della famiglia Zagaria, c’è un episodio che riporta il collaboratore di giustizia Attilio Pellegrino.

Un commerciante, precisamente un salumiere, a chi chiese come poteva fare per potersi approvvigionare del latte Berna, dopo che il prodotto non arrivava più nella sua attività commerciale? Ma al Pellegrino che, guarda caso, faceva parte di quel sistema, di quelle aree familiari criminali.

Pellegrino spiegò al salumiere che la società dei Capaldo, la Euromilk, era stata sequestrata e confiscata, chiarendo al commerciante il perchè della mancata distribuzione del prodotto in quel periodo.

Il salumiere, secondo il racconto del collaboratore di giustizia, precisò che, in un secondo momento, il latte era tornato negli scaffali del suo locale e i distributori gli avevano detto che la società che se ne stava occupando, aveva la “medesima gestione di prima“. Da qui, il Pellegrino comprese che i nipoti di Michele Zagaria erano tornati al timone di quell’attività.

Il commerciante chiese un consiglio su come avrebbe dovuto comportarsi in quell’occasione. Il collaboratore di giustizia, allora, si rivolse ad un suo cugino di Casapesenna che gli confermò la circostanza secondo la quale i Capaldo non avevano mai smesso di distribuire il latte.

L’epilogo della storia, però, è stato omissato come potete leggere dallo stralcio pubblicato qui in basso.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA CON LE DICHIARAZIONI DI ATTILIO PELLEGRINO