IL PENTIMENTO DI SANDOKAN. La sorella di don Diana: anche i boss hanno una coscienza

29 Marzo 2024 - 12:32

Lunga serie di commenti sulla collaborazione con la giustizia del fondatore del clan dei Casalesi

CASAL DI PRINCIPE. Ha suscitato una lunga serie di commenti il pentimento del fondatore del clan dei Casalesi, Francesco Schiavone Sandokan.

“La notizia è di quelle che lasciano il segno – ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano – dopo 26 anni di carcere duro, Francesco “Sandokan” Schiavone ha deciso di collaborare con la giustizia. Si chiude di fatto un periodo lungo 30 anni, che ha lasciato dietro di sé centinaia e centinaia di vittime. Molte innocenti, come Don Peppe Diana e come tutti coloro uccisi per non aver abbassato la testa. La speranza adesso è che si possa far luce su tanti episodi criminosi ancora senza risposta. Ed in particolare la mia speranza è che si possa arrivare a tracciare il percorso di decenni di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, che ancora giacciono nascosti ed interrati nel sottosuolo della nostra Provincia. Se a quest’uomo è rimasto un briciolo di cuore e di umanità, e se la sua intenzione di collaborare è davvero sentita, io chiedo che possa aiutare le autorità competenti ad individuare i luoghi principali che nascondono ancora bombe ecologiche dal devastante effetto per la salute nostra, dei nostri prodotti e delle nostre città. I dati in nostro possesso ci dicono tristemente che in questa Provincia l’incidenza di tumori riconducibili all’inquinamento ambientale e agli effetti di essere “Terra dei Fuochi” è tra le più alte. Individuare queste bombe ecologiche ancora nascoste e bonificare i territori che per decenni le hanno sotterrate, resta il nostro obiettivo primario”.

Sul tema anche Salvatore Cuoci, presidente del comitato Don Peppe Diana: “Questa è una vittoria di chi ha sempre creduto che la camorra si potesse battere. Che questa notizia arrivi nel trentennale della morte di don Peppe Diana è ancora più significativa. È la vittoria dei giovani, di chi non si è arreso, di chi ha avuto sempre la schiena dritta. Che questa collaborazione possa chiarire tante cose ancora non chiarite in questo territorio, che possa dare un senso alle tante morti di questo territorio. Sia restituito il maltolto alla comunità”.

La sorella di don Diana, Marisa Diana, ha invece, commentato: “Il pentimento di Francesco Schiavone è sicuramente un po’ tardivo ma è comunque importante, perché vuol dire che anche queste persone hanno una coscienza”.

Il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale ha, invece, dichiarato: “Ne sono contento e spero che possa fare luce su un periodo oscuro della nostra storia, ma anche a farci individuare quegli angoli ancora nascosti che possano rappresentare un pericolo futuro per la nostra gente, per la nostra economia e nostre Istituzioni”.